Mura, il rilancio parte da arte e cultura

Con le fabbriche tutto sommato vicine, ovvero a Casto, Piani di Mura o Nozza, e pochissime attività produttive in paese, da qualche tempo Mura Savallo si sta trasformando in un paese/dormitorio. Questo fattore, se da una parte porta ad un “saldo migratorio” positivo anche se modesto nei numeri (sei persone), ha mandato in sofferenza gli esercizi commerciali che hanno finito col cedere il passo alla grande distribuzione presente nel fondovalle.

Ci sono infatti due bar più quello dell’oratorio, un negozio di alimentari con annessa macelleria, un ristorante stagionale al lago di Bongi, e basta. Manca anche una farmacia. E anche coi nuovi nati non ci siamo: 4 i venuti al mondo nel 2016, poi è andata anche peggio: 5 ogni mille abitanti, insomma, quando nelle Valli resilienti in media ce ne sono 7,2.

Che fare? «Le idee non mancano, a venire meno sono semmai le risorse» ci dice il sindaco Nicoletta Flocchini. Che aggiunge: «A queste condizioni, per essere maggiormente attraenti, non possiamo che partire da ciò che abbiamo già, ovvero le nostre peculiarità culturali e paesaggistiche».

Il riferimento è all’invidiabile posizione geografica che regala a Mura la possibilità di passeggiare a lungo e di trovare scorci mozzafiato: ci sono il lago di Bongi, le “Paludi” e si può arrivare fin sulla Corna di Savallo. E poi alla storia, che ha portato a Mura una delle più sontuose Pievi della valle, come le altre dedicata all’Assunta, che conserva opere d’arte di sicuro interesse culturale.

Mura potrebbe ritrovare slancio anche grazie alla sua innata capacità di organizzare eventi, da affiancare a quella straordinaria e riuscitissima manifestazione che è il “Palio degli asini”, preceduto da una sfilata in costume medievale e da altre curiosità a corollario, durante la quale tutto il paese ritrova la voglia di tornare ad essere protagonista a livello valligiano.