Se siamo invitati al ristorante giapponese da amici e non vogliamo ordinare pesce, la zuppa di miso è sicuramente una delle pietanze migliori che possiamo gustare
Il miso, che nei supermercati dedicati ai cibi etnici o agli alimenti biologici si trova in panetti, è un condimento tradizionale giapponese, di colore scuro e di consistenza gelatinosa, ottenuto dalla fermentazione dei fagioli di soia gialla a cui spesso vengono aggiunti altri ingredienti.
Esistono infatti anche un Mugi miso (con l’aggiunta di orzo) e un Kome miso (con l’aggiunta di riso fermentato).
Come accade per tante pietanze tradizionali, divenute di largo consumo e per cui è necessaria una produzione veloce e di massa, vi è grande differenza tra la preparazione del miso classico e quella del miso industriale.
Il primo prevede il trasferimento del composto in grandi tini, dove viene pressato con dei pesi appositi e fatto fermentare in acqua salata per un periodo che varia dai 12 ai 24 mesi.
Nel procedimento industriale, invece, la fermentazione può durare anche solo poche ore, rendendo necessaria la pastorizzazione ed eventualmente l’aggiunta di additivi per stabilizzare il composto.
Il miso contiene una buona quantità di proteine nobili e per questo è considerato un buon complemento per le diete a base vegetale.
Ricco di enzimi, è anche utile in caso di disturbi intestinali perché migliora la flora batterica.
Tra i pro annoveriamo la presenza di lecitina e acido linoleico, che abbassano i livelli di colesterolo, e di vitamine del gruppo B; tra i contro, la presenza di sodio (il gusto del miso è salato), che lo rende poco adatto agli ipertesi.
(tratto da Vegolosi.it)
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