30 Maggio 2014, 07.27
Idro Valsabbia
Punti di vista

Il Lago è Salvo?

di Aldo Vaglia

Si è votato in tutta la valle e la maggior parte delle amministrazioni uscenti è stata riconfermata. Il cappello sulla vittoria di Nabaffa a Idro, l’hanno voluto mettere quelli che si autodefiniscono: “I salvatori del lago”. Chissà se questo porterà fortuna al Sindaco?


Tutte le procedure per iniziare le opere di messa in sicurezza del lago sono giunte a conclusione; l’ostruzionismo di chi non le vuole continua con i ricorsi.

Già nel ‘93 l’autorità di bacino del fiume Po dettava delle norme di regolamento che recepivano richieste che nel tempo sono peggiorate.
L’abbassamento della quota massima da 370 a 369,25,  un’escursione di 2,50 metri, e una specie di savanella (allora chiamata, minimo deflusso costante vitale sperimentato in Valtellina per l’adeguamento delle concessioni idroelettriche).
Mentre un occhio di riguardo veniva riservato alla naturalità e alla bellezza dei luoghi.

Ma la proposta concreta, che contiene tutto ciò che sono state fino a quel momento intenzioni di buona volontà, si ha, da parte delle istituzioni, ma principalmente di chi s’impegna a tirar fuori i soldi, con l’accordo di programma del 2008.
È  in quel momento, come successo 100 anni prima, che nascono i movimenti che si oppongono a tutto.
E la scusa dell’escursione dei 3,25 m, sfuggita fin dal 2002, diventa il cavallo di battaglia per una contestazione globale.

Il progetto definitivo per la messa in sicurezza del lago si presenta con queste considerazioni:
“…Il verificarsi di un calamitoso evento di dissesto causerebbe l’ostruzione dell’emissario del lago e degli organi di scarico e di regolazione artificiali attualmente presenti (galleria degli agricoltori e traversa di sbarramento) in tale scenario il lago vedrebbe crescere il proprio livello fino a:
- l’incontrollabile sommersione a monte di molte aree abitate nei comuni di Idro, Anfo, Bagolino, Bondone.
- la possibilità di collasso  improvviso  con una rilevantissima massa d’acqua e altri materiali con effetti devastanti sul territorio a Valle.
La presenza della frana rappresenta dunque motivazione prima e sufficiente per provvedere all’attuazione di interventi mirati alla messa in sicurezza del territorio.
È da notare che l’obbligatorietà di interventi  di tal fatta risulta indipendente dallo stato o meno di regolazioni artificiali del lago: essi dovrebbero essere messi in atto anche se il lago non fosse regolato artificialmente…”


Che si creda o non si creda agli organi istituzionali, la prevenzione e la sicurezza vengono prima di ogni altra considerazione.
Mi auguro che l’amministrazione, appena rieletta, tenga conto delle preoccupazioni che investono un’area molto più vasta del comune di Idro e sappia distinguere le responsabilità che competono ad un ente pubblico da quelle di una associazione privata, che può essere animata da buone intenzioni, ma rappresenta se stessa e i suoi aderenti.



Commenti:
ID45006 - 30/05/2014 09:17:08 - (Leretico) - Identità e potere

Il problema dei movimenti ambientalisti è da sempre stato quello di portare al livello politico decisionale le proprie istanze. Problema perché è difficile conciliare una posizione ideale con il dramma della scelta, compito della politica. Nel momento in cui un movimento appoggia e interviene fattivamente nelle scelte politiche brucia la propria anima, la propria credibilità. Chi amministra poi ha il problema contrario e specialmente a Idro. Cioè quello di accondiscendere ai movimenti per ottenere il consenso e il potere, e cercare comunque di amministrare contro tali interessi e ideali, che bloccano l'operatività pubblica. L'equilibrio tra queste due cose è impossibile, a meno che chi amministra non sia veramente a favore del bene della comunità, ma nasconda interessi diversi, contando di realizzarli sfruttando quella zona grigia della politica, quella delle segrete stanze, degli accordi verbali inconfessabili.

ID45007 - 30/05/2014 09:40:13 - (Leretico) - continua

Così, accade a Idro che si consolidino interessi contraddittori e si faccia uno scambio immorale tra essi, i quali trovano il modo di riservarsi ognuno il dominio del proprio campo: da un lato la lotta intransigente contro qualsiasi mossa della regione da parte dei pseudo movimenti appoggiati dall'amministrazione, in cambio di mano libera alla stessa amministrazione sulla promozione di interessi privati spesso contro l'ambiente (vedi variante al PGT). In tutto questo a rimetterci è il bene della comunità di Idro e di tutta l'alta valsabbia, che si deve inginocchiare a questo patto scellerato e immorale realizzato fondando l'azione su un giusto sentimento di rivalsa storica che anima la comunità del lago, ma tradendolo impunemente ogni giorno nei fatti e nelle azioni e soprattutto negli intendimenti. Non credo Idro e la valsabbia meritino tutto questo, ma prima che ciò cambi occorre che si crei consapevolezza delle questioni vere in campo.

ID45008 - 30/05/2014 10:33:30 - (Dru) - Idro, il paese isolato armato di ricorsi, storici ?

Che i romani fossero gente pratica alla conquista si sa e si sa anche che gli ebrei erano di coccio, ecco che le due realtà non si sposano e succede Masada, un gruppo diversamente di coccio che incontra la vera potenza, i cocci vanno in mille pezzi. Nabaffa sinceramente non ce lo vedo a fare l'ultima resistenza e ad organizzare il suicidio collettivo, ecco perché insisto a dire, ai diversi potenziali suicidi, che sono obbligati dalla loro storia a resistere, che forse la loro resistenza era meglio gestita con altri mezzi, magari cercando un accordo, che i romani sono sempre stata gente comunque tollerante i costumi e le usanze dei popoli conquistati. Ma in anni non sospetti, in questa comunità di intransigenti una donna volle far partecipare attivamente altre donne ai mestieri e ministeri dello stato, fu l'inizio della sua disgrazia e della disgrazia di Masada, pardon, di Idro. ;-)

ID45011 - 30/05/2014 11:28:39 - (Dru) - Un appunto

Accordi che devono essere fatti alla luce del Sole tra Nabaffa la Regione e la Provincia, che invece li fa a dispetto della posizione ambientalista sottobanco e mascherati in opere necessarie, mostrando in questo il cinismo politico degno della prima repubblica. Infine ricorre sulla base di quegli accordi fatti in progetti approvati per l'entrata a paese, depotenziando qualsiasi velleitaria posizione contro le opere, sperperando denaro pubblico in ricorsi contro ciò che prima ha approvato.

ID45012 - 30/05/2014 11:50:30 - (Baldo degli ubaldi) - colpe di pochi

Concordo con il Sig. Aldo che si faranno le opere e che servono a qualcosa, ma credo che si stia demonizzando il "sistema" ambientalista , mentre molti che sono coinvolti nei comitati sono motivati da nobili principi . A mio modesto parere queste persone "pure" sono state ingannate da pochi che si sono eretti a paladini del lago , e che di fatto sono tutto fuorchè amanti della natura (vedi pgt ).A nessuno piace ammettere di essere stato ingannato , infatti la maggior parte delle truffe non vengono denunciate per vergogna, ma credo che le oscure trame di questi pochi ormai siano state svelate e che di fronte a certe verità i pochi soccomberanno sotto il peso delle loro stesse menzogne.

ID45019 - 30/05/2014 23:48:47 - (kyselak) -

Se è pur vero che la prevenzione e la sicurezza vengono prima di ogni altra considerazione, l'escursione dei 3,25 mt non può essere solo considerata il cavallo di battaglia per una contestazione globale. E' anche un pretesto regionale per raggiungere altri scopi. Infatti nulla vieta che per problemi di sicurezza il lago possa essere riempito il massimo possibile e altrettanto abbassato di livello in maniera considerevole.

ID45020 - 31/05/2014 00:09:30 - (kyselak) - per Dru

Concordo pienamente quando afferma che gli accordi devono essere fatti alla luce del Sole tra il sindaco Nabaffa, la Regione e la Provincia. Ma fece altrettanto la prof. Salvaterra quando firmò il famoso AdP? La popolazione di Idro e di tutto il lago rimase sgomenta da questo repentino dietrofront rispetto a quanto enunciato fino a pochi mesi prima della fatidica firma. Mi sembra di ricordare, mi corregga se sbaglio, che solo per insistenze dei comitati e di riflesso dei cittadini firmatari delle famose petizioni, che si tenne quella sciagurata Assemblea pubblica dell'estate 2008 che segnò per sempre la sconfitta della linea Salvaterra. Non dobbiamo dimenticare questi recenti ricorsi storici se vogliamo obiettivamente criticare, come è giusto che sia, gli atteggiamenti prevaricanti dell'attuale amministrazione comunale di Idro.

ID45021 - 31/05/2014 00:32:59 - (Dru) - Quando dico che gli accordi vanno fatti alla luce del sole

Intendo proprio la Verità di quello che dico sui diversi comportamenti. Salvaterra quell'accodo non lo nascose affatto, lo mise a disposizione della comunità per giorni e poi decise per essa nel pieno delle sue funzioni, passando per traditrice all'interno proprio di quelle donne che aveva con tutta se stessa coinvolto negli affari del suo di stato. Nabaffa invece ricorre a delibere comunali di Giunta, delibere a porte chiuse, lasciandole fuori dalla porta quelle donne. Ma è obbligato a fare così proprio dal diverso modo di concepire lo Stato. Lo so bene Kyselak che il procedere di Nabaffa, più prudente e circospetto lo tiene al riparo da possibili critiche e gli consente di riparare in tempo agli sbagli, come quando sempre in Giunta decise di far passare la strada sulle spiagge...ma questo modo di procedere non mi piace, infatti oggi, come ieri era per la strada è la SAVANELLA, come mai il comune fa ricorsi contro quest'opera che in progetti

ID45022 - 31/05/2014 00:34:20 - (Dru) -

... a porta chiusa accetta ?

ID45023 - 31/05/2014 09:14:37 - (Aldo Vaglia) - Rispondo a Kyselak

Sei sempre attento alle questioni e cogli le contraddizioni nel segno. La prima osservazione sull'escursione dei 3,25 e' sicuramente fondata: i 3,25 in caso di necessit potrebbero essere tutti adoperati. Se il caso di necessita' fosse la regolazione delle piene, sarebbe, secondo me, giusto poter derogare anche dai 3,25 (piu' si ha a disposizione volumi su cui giocare meno rischi si corrono). Ma, come fai notare, si potrebbe giocare sull'equivoco della necessita' e usare questi maggiori volumi per usi energetici e irrigui. Anche se questo processo alle intenzioni puo' essere comprensibile, il limitare la sicurezza per paura di inganni, mi sembra una soluzione da non condividere. La seconda questione che poni e' quella, da te, definita la sciagurata Assemblea pubblica dell'estate del 2008. Non posso che concordare che questo sia il vero inizio di quello che io chiamo la: "contestazione globale", che diventa il grimaldello per spostare emotivamente la popolazione di Idro su posizioni

ID45025 - 31/05/2014 09:34:50 - (Aldo Vaglia) -

in cui al "buio tutti i gatti sono bigi". Da l ha inizio il sonno della ragione. Tutti quelli che non si oppongono all'AdP sono nemici di Idro e del Lago, sono dei venduti; La Regione Lombardia vuole rubarci le nostre acque e utilizza strumenti impropri come la sicurezza per farlo. Noi, che siamo i salvatori del lago, ci opponiamo, anche con la violenza, perche' cio' non avvenga. Queste posizioni decisamente e comprensibilmente maggioritarie ad Idro, si scontrano pero' appena passato il confine con le proprie contraddizioni. Da qui l'isolamento politico e la sconfitta giuridica in ogni azione intrapresa. Si puo' continuare su questa strada di sentirsi "Duri e Puri" perdere qualsiasi finanziamento e bloccare il paese per i prossimi 30 anni; vivere uno stato di precarireta' e insicurezza. Si possono pero' anche fare scelte che convincano i propri cittadini che il "bene pubblico" non e' solo la difesa di alcuni interessi di Idro, ma e' una questione piu' complessa che anche

ID45026 - 31/05/2014 09:36:55 - (Aldo Vaglia) -

ai cittadini di Idro puo' dare enormi vantaggi.

ID45034 - 31/05/2014 13:18:57 - (Dru) - Adesso dico la mia sul Lago

Che vi sia un escursione di 3 metri del Lago non comporta alcun danno per esso anzi, penso che in natura il lago, senza alcuna regolazione, subirebbe ben altre escursioni (naturalismo)...sarebbe invece dannoso avere un livello di escursione forzata intorno al 1,30, 1,50, quello che gli ambientalisti vorrebbero senza l'intervento dell'uomo, l'impossibile, in quanto questa minima escursione porterebbe ad un controllo metereologico pressoché nevrotico ed in continuo con regolazioni frequenti e con supporto di tecnolofgie sempre più impattanti, contraddicendo appunto la volontà ambientalista della naturalità del lago. Quindi accanirsi contro le opere per la messa in sicurezza e volere escursioni intorno al fatidico 1,50 è una contraddizione in termini sia per quanto riguarda la constatazione che per quello che concerne l'argomentazione.

ID45038 - 31/05/2014 13:31:55 - (Dru) - Attenzione che l'escursione di 3 metri

È un massimo ed in casi di piene e vorrebbe significare un 1,50m e un -1,50m da un 0 a 367 metri, ma la seriale dell'escursione degli ultimi 30 anni ci dice che quella è oscillata tra il 1,50 e il 2,50 quindi un 0,75 e un 1,25 dallo 0. voler portare l'escursione sotto questi parametri è un volere che contraddice le indicazioni ambientaliste. L'1,30, significa appunto quello che ho scritto sopra, significa potenziare le tecnologie per il controllo del flusso, volerla invece regolare nei 3 metri significa adoperare la testa e lasciare stare l'ambiente in condizioni di naturalità, cosa che mi risulta difficile constatare in questi periodi negli scritti dei ricorsi e corsi storici...

ID45039 - 31/05/2014 13:43:50 - (Dru) - Ovviamente ci sono poi i limiti imposti dalle opere e dalla legge

Quel 1,50 sotto i 367 metri è impossibile raggiungerlo in considerazione dell'opera che prevede la traversa a 367 metri e una Savanella larga 4 metri e profonda 1,20, quindi 30cm meno di quel 1,50 supposto sopra. Questo canale, la Savanella scavata per tutto il corso dell'emissario a valle del lago e poco sotto le vecchie paratoie, che distano 130 metri da quelle nuove, prevede una portata di 5m3 al secondo contro i 300m3 al secondo della galleria nuova, costruita in sostituzione di quella vecchia chiamata degli Agricoltori. In questo canale, che ha una portata di 1/100 quella delle due gallerie con vera portata (Enel e nuova galleria) è opera idraulica che serve per garantire il Deflusso Minimo Vitale, cioè quell'acqua che deve sempre bagnare il fiume subito a valle del lago, questo per legge europea. Allora, ricordo che i 367 metri furono una conquista dell'accordo di programma 2008, prima il minimo era posto 2 metri sotto a 365 metri (ale Augusta)

ID45040 - 31/05/2014 14:01:44 - (Dru) - Continuiamo nella digressione

Allora, dicevo, la traversa della nuova paratoia è posta a 367 metri grazie all'accordo di programma2008 e lo scavo per il DMV, la Savanella, è posto a 1,20 sotto la traversa, che misura lungo tutta la sua lunghezza circa 22 metri. Oggi gli ambientalisti accusano la Regione Lombardia di voler questo scavo per poter scivolare il livello al disotto dei 367 metri. Io rispondo che intanto il livello conquistato da questi paladini del minimo avevano raggiunto con accordo prefettizio del 2007, in comune con i comuni e il prefetto, i 365 metri, accordo che aveva durata oltremodo di un anno e che senza accordo 2008 sarebbe scaduto, quindi anche se fosse, cosa che dimostrerò poi non essere, gli ambientalisti raggiungono un minimo livello 80cm sotto quanto fatto da Augusta nell'accordo2008, rimanendo nella ragione per cui la Regione sfruttasse questo canalino per abbassare il livello del lago, ma veniamo alle vere ragioni di questa Savanella.

ID45041 - 31/05/2014 14:14:43 - (Dru) - La Savanella serve per assicurare tutti

La Savanella serve alla Regione per dare acqua a sufficienza nei volumi e non pagare il trentino per averne, i volumi richiesti sono 32 milioni anno per la bassa.Oggi, con un escursione di 1,30 metri, il lago riesce comunque ad assicurare questi volumi, ma una volta che la stessa escursione non fosse obbligata dal Registro Italiano Dighe e dalla contestualità delle opere, il trentino porrebbe delle condizioni a questo obbligo nel derivare la sua acqua che Regione Lombardia cerca naturalmente di evitare, con 3 metri di escursione tutto è più facile, ricordando che Idro a 370 metri comincia a bagnarsi i piedi e anche le cantine del Caffaro e il biotopo del trentino, ecco perché andare ad un livello, con la Savanella, di 365,80, così con 3m si rimane a 368,80. La Savanella serve al DMV o Deflusso Minimo Vitale, per legge europea, per garantire il letto del fiume sempre bagnato ad una quota minima di 366,75,

ID45042 - 31/05/2014 14:17:17 - (kyselak) - per Aldo Vaglia

Devo farti i complimenti per la precisa esposizione di fatti e commenti. D'altro canto nel tuo DNA c'è la chiarezza e, credimi, è una dote non comune. Poi naturalmente ognuno può tirare le sue conclusioni. E' comunque estremamente difficile quanto auspicabile fare, come dici tu, delle "scelte che convincano i cittadini di Idro che il 'bene pubblico' non e' solo la difesa di alcuni interessi personali, ma e' una questione piu' complessa che anche ai cittadini di Idro potrebbe dare enormi vantaggi". Ti faccio un esempio crudo. Quanto si paventò l'idea del doppio senso di marcia a Lemprato ci fu una sollevazione popolare da parte dei soli espropriandi e di pochi altri. Anzi dirò di più. Gli abitanti della "stretta di Lemprato" erano favorevoli all'intervento e minacciavano l'apposizione di punteruoli o ganci per tutelare la proprietà dal passaggio di mezzi pesanti.

ID45043 - 31/05/2014 14:24:09 - (kyselak) - segue

Come vedi l'interesse privato soppianta l'intervento per il bene pubblico. Ho sentito donne preoccupate perchè in caso di cambio di gestione amministrativa sarebbe stato riproposto il progetto di viabilità alternativa che prevedeva un muro seppur a cento metri da casa propria. Bisogna convenire che a non far nulla ci si azzecca spesso e volentieri. Almeno a Idro. Poi si convince i riformisti, che evidentemente sono minoritari, che le opere per il nuovo ingresso al paese sono "in corso" e il consenso cresce...

ID45044 - 31/05/2014 14:27:57 - (Dru) -

perché se per idraulica in quel canalino deve esserci un flusso minimo di 5m3, flusso imposto per legge è scritto in opera, questo flusso garantisce un minimo di acqua, una colonna d'acqua, in quel canale di 90cm/1m di altezza, che porterebbe il livello minimo garantito dall'idraulica a 366,70/366,80, sempre 1,7/1,8 metri sopra il livello minimo conquistato nell'accordo prefettizio da ambientalisti, comuni e prefetto (ale Augusta) e porterebbe il massimo a 369,70/369,80. Insomma l'acqua ad un minimo vicinissimo ai 367 metri è assicurata da idraulica e buonsenso, quello che sfugge a molti. Se per assurdo non volessimo questa Savanella ritorneremmo nel mio ragionamento iniziale e cioè nel dover intervenire in modo nevrotico sul deflusso, modo che viene costretto da un livello forzoso e nei volumi da erogare e nel range basso tra minimo e massimo, il che metterebbe in continua allerta chi deve guardare alla sicurezza.

ID45045 - 31/05/2014 15:05:33 - (kyselak) - per Dru

Nelle questioni puramente tecniche mi perderei come fossi nel labirinto di Cnosso e finirei in pasto al minotauro non avendo un Arianna che mi allunghi la matassa di filo. Credo però che escursioni di notevole entità portino sicuramente ad altri problemi (eutrofizzazione, balneabilità, ecc.). Se è vero che le deliberazioni della Giunta Municipale vengono adottate in 'camera caritatis' è altrettanto vero che le stesse vengono pubblicate sull'albo pretorio on line che purtroppo i cittadini di una certa età non sono in grado di consultare. E questa è una delle tante pecche del legislatore. Non concordo infine sul fatto che l'allora sindaca Salvaterra non nascose l'accordo di programma. Lo tacque fino all'ultimo. L'assemblea del luglio 2008 fu indetta per chiarire le motivazioni per cui i sindaci avrebbero firmato due o tre giorni dopo l'Adp. Ci fu poi un rinvio fino al 5 agosto caldeggiato in sala da Vanni Ligasacchi che ricopriva allora

ID45046 - 31/05/2014 15:07:00 - (kyselak) -

importanti cariche in Provincia o in Regione. Mi scuso perchè non ricordo la data precisa dell'assemblea del luglio 2008 e le cariche ricoperte da Ligasacchi.

ID45048 - 31/05/2014 15:24:43 - (Dru) - ho precisato che adesso dico la mia

La mia è una sintesi della lettura dei documenti. Che l'escursione di 3 metri non danneggi il lago non sono io a dirlo ma lo studio fatto dal centro specializzato di Parma e patrocinato da Comunità Montana con i fondi della Regione, o qualcosa di simile(non ricordo bene chi fosse il patrocinante e chi il finanziatore). Sull'accordo Augusta mi ha riferito personalmente che lei divulgò a sufficienza ogni notizia nei giorni precedenti l'accordo distribuendo l'informazione nei dettagli 10 giorni prima in un'assemblea pubblica al Polivalente, ma le sarò più chiaro domani.

ID45050 - 31/05/2014 15:38:21 - (Dru) - Ritorno suo 3 metri

I tre metri di escursione ad una quota di 366,75 di minimo e 369,75 di massimo, non è un livello seriale e obbligato, ma è un livello di minimo appunto e di massimo ... È come se costruissimo un ponte in legno per il passaggio di soli uomini, lungo 10 metri e che sopporta 10.000Kg, circa 100 uomini. Il ponte normalmente sarà attraversato da circa 10 uomini alla volta, quasi mai da 100 a meno che di lì non passi qualche lottatore di sumo, mai comunque bastevole per minacciare le misure di sicurezza.

ID45052 - 31/05/2014 15:54:44 - (Dru) - Correzione

... non è un'escursione seriale e obbligata...

ID45053 - 31/05/2014 16:20:29 - (Dru) - Sono altresì d'accordo Kyselak

che le sconfitte processate da Augusta nascono in quei giorni concitati del 2008

ID45060 - 31/05/2014 18:54:25 - (kyselak) - per Dru

l'esempio del ponte calza a pennello sull'oggetto della nostra discussione e sono d'accordo con te. Per quanto riguarda l'accordo di programma mi convinco sempre più che lo stesso fu partorito a Milano tra Regione Lombardia e il Sindaco di Bagolino. E che i Sindaci di Idro e Anfo sono stati messi difronte al fatto compiuto. Questa ipotesi non me la leva nessuno dalla testa. Certamente i due Sindaci del lago avranno valutato il rischio che un repentino cambio di strategia poteva portare alla loro reputazione. Non come persone, si badi bene, ma come amministratori. Penso che la prof. Salvaterra non abbia dormito diverse notti solo al pensiero di porre una firma che avrebbe spazzato via le certezze e la fiducia della comunità di Idro nei suoi confronti. Il Sindaco e la gente di Bagolino non era e non lo è tutt'ora interessata più di tanto alle vicende del lago. Purtroppo Ponte Caffaro è una minoranza, importante quanto si vuole, ma purtroppo una

ID45061 - 31/05/2014 18:58:09 - (kyselak) - segue

minoranza. E' chiaro che le vicende successive sono state paradossali. Chi difende l'Adp o parte di esso viene additato come uno che vende il lago. E questa equazione penso durerà a lungo. Purtroppo.

ID45062 - 31/05/2014 19:09:34 - (Dru) - Eppure quel documento...

...una volta letto mostra di essere scritto con l'intento di difendere gli interessi di tutte le parti e perciò in primis quelli del lago.Definisce molte buone cose per il lago e le sue sponde, oltre a ragionare di una regola per le acque con definiti minimi e massimi. Io non so chi sia il vero artefice, ma capisco che chi lo abbia anche subito, una volta letto, ha inteso che lì si miglioravano certe condizioni e se ne inserivano di nuove, ricordando che questo documento finisce con il funzionamento delle opere. A quale scopo oggi dividere la comunità lacustre invece di cercare un'unione d'intenti, sfruttare quell'accordo ed accenderne di nuovi per quando quello attuali si spengono?

ID45064 - 31/05/2014 19:18:05 - (Dru) - Invece si enfatizzano...

...ricorsi che non hanno alcuna possibilità di essere presi sul serio, giocando su un tavolo perdente in partenza,quello giuridico, tavoli che una volta persi servono a Regione Lombardia per riconoscere sempre piú le propri di ragioni.Oggi infrastrutture Lombarde, l'ente che eseguirà le opere, chiama il progetto Energia, e mostra nelle sue presentazioni, ciò che con un'oculata politica non dovevamo permettere che apparisse, che l'intento è quello di ritornare al vecchio sfruttamento delle acque e di pensare Idro come un serbatoio di acqua pronto all'uso e all'abuso, mentre sul sito della Regione pullulano in bella vista i ricorsi persi come puntelli e fondamenta di future vittorie per opere sempre più roboanti.

ID45067 - 31/05/2014 20:36:09 - (Aldo Vaglia) -

Se fossi il Sindaco di Idro mi preoccuperei prima di tutto della sicurezza. Livelli, regole, savanelle, paratoie ecc. mi lascerebbero piu' tranquillo. Il primo responsabile della protezione civile e pertanto della prevenzione e' il Sindaco. Alla galleria di "bypass" non sono state trovate alternative credibili. Spingere perche' inizino i lavori almeno della galleria dovrebbe essere la sua prima preoccupazione. L'art 15 comma 3 della legge 225 del '92 stabilisce che il Sindaco e' "autorita' di protezione civile"; non sempre i Sindaci sono a conoscenza della loro responsabilita'.

ID45076 - 01/06/2014 07:19:32 - (Dolcestilnovo) -

Purtroppo Aldo il sindaco non sei fuma un signore che crede che la sicurezza non sia altro che un pretesto per la regione per imbastire le opere a favore di agricoltori e produttori di energia e a danno del solo comune di Idro. Se non lo crede, dice di crederlo perch ostaggio di chi gli ha dato i viti e che, ahilui, la pensa veramente cos. Quanto sia ridicola questa visione lo vede un bambino dell'asilo che osservi la conformazione del primo mezzo chilometro di fiume all'uscita delle paratoie. Ma gli idresi ormai credono agli asini che volano e si rifiutano di guardare quando qualcuno dimostra che non hanno le ali. Vedi savanella, recepita ufficialmente umma umma dal sindaco e dalla sua giunta ma negata pubblicamente di fronte agli idroti adornati.

ID45077 - 01/06/2014 07:23:37 - (Dolcestilnovo) - mamma mia che casino...

Nell'ordine: fuma = tu ma - idioti adornati=idroti adoranti

ID45078 - 01/06/2014 11:24:09 - (Dru) - A. Kyselak

Quell'accordo fu scritto a sei mani, ma la determinazione e la volontà di Salvaterra e Melzani, coloro che spesso vengono indicati come la parte debole dell'accordo, comandarono il disegno complessivo , l'accordo rimbalzò parecchie volte tra Milano e Idro per permetterne il perfezionamento, quell'accordo era necessario anche perché quello prefettizio era in scadenza e si sarebbe tornati sulle disposizioni dell'accordo del 2002, retrocedendo da quelle dell'accordo prefettizio. Insomma, necessità temporali e qualità del disegno complessivo non potevano attendere l'indecisione di alcuni fanatici.

ID45089 - 01/06/2014 15:29:54 - (kyselak) - per Dru

il tuo ragionamento non fa una grinza. Però mi devi rispondere a due interrogativi. Ogniqualvolta veniva chiesto alla prof. Salvaterra del perchè avesse firmato l'Adp la risposta era sempre la stessa. L'Adp era ed è uno strumento innovativo per disciplinare le problematiche del lago. Peccato che a Idro non è stata un'innovazione dal momento che qualche mese prima, seppur per altre problematiche connesse alla viabilità, ne fu sottoscritto un'altro con la Provincia ed i Comuni di Idro, Treviso e Capovalle. In propaganda elettorale mi è stato riferito che la compagine minoritaria abbia imputato alla amministrazione Salvaterra dei debiti nei confronti di Regione Lombardia per l'anticipo da questa erogato e per il pagamento ad un Agenzia. Se non ricordo male uno dei pochi ricorsi da parte del Comune di Idro andati a buon fine riguarda proprio il pagamento dell'Agenzia di consulting. La domanda, peraltro già rivolta in commento ad altri post

ID45090 - 01/06/2014 15:38:22 - (kyselak) -

e alla quale non ho avuto alcuna risposta è questa: quale tipo di attività doveva espletare questa Agenzia per giustificare un esborso così considerevole di denaro da parte dei quattro comuni firmatari dell'Adp? Ricordo che i complessivi incarichi originari raggiungevano la considerevole cifra di Euro 205.000,00. Perchè su questo non vi è stato un approfondimento da parte dei sindaci di allora e di quelli poi subentrati? Grazie se qualcuno mi vorrà erudire in tal senso.

ID45118 - 02/06/2014 20:24:55 - (Dru) - Per quanto scrivi

Non è esatto dire che il comune di Idro ha vinto il ricorso contro TLC, anzi, credo che dovrà pagare... Da come mi dicono. L'attività di quest'agenzia riguarda il finanziamento delle opere di compensazione e cioè il 2% dell'intero ammontare per la sua progettualità, mi sembra una cifra equa.

ID45121 - 02/06/2014 20:54:44 - (kyselak) -

scusa ma non riesco a seguirti nel ragionamento. I progetti sono stati commissionati e pagati ai progettisti. L'Agenzia aveva il compito di controllare la conformità alle linee guida emanate dalla Regione, controllarne la conformità ai vari PGT, portarli al Pirellone e verificare le varie tranches di finanziamento. Un lavoro la cui remunerazione non mi pare assolutamente equa. Infatti per percepire 205.000 euro al lordo, un normale impiegato deve lavorare oltre venti anni. Riflettiamo

ID45123 - 02/06/2014 22:52:18 - (Dru) - Piano integrato di area sviluppato e consegnato ai vari comuni da TLC

Coordinare i vari comuni affinchè si predisponsese il piano integrato d'area PIA, cosa che effettivamente ha svolto. Ora questa agenzia chiede i soldi che il comune di Idro non ha ancor versato che sono 50.000 euro e che il comune non ha da coprire in bilancio come spesa. Qualcuno mi dice che potrebbe esserci effettiva distrazione da parte di queste agenzie legate a Regione Kyselak, ma io rimango del parere che 205.000 euro di PIA per accedere a fondi importanti non mi sembra un cifrone, anzi. .

ID45139 - 03/06/2014 17:13:34 - (kyselak) -

scusami Dru, nona avertene a male ma non concordo sulla tua presa di posizione inerente all'ultimo argomento trattato. Innanzi tutto il Comune di Idro non avendo sottoscritto alcunche non penso abbia a dover pagare i servizi dell'agenzia e penso che il ricorso pendente si fondi su questi presupposti. Per quanto concerne i costi ribadisco che mi sembrano eccessivi. Nu'ultima cosa. Pur non essendo un estimatore dell'attuale amministrazione di Idro sarei molto felice se non dovesse pagare l'Agenzia di consulting.

ID45142 - 03/06/2014 19:33:41 - (Aldo Vaglia) -

Condivido con kiselak che ai cittadini di Idro non debbano essere fatti pagare i 50.000... Non conosco bene la storia dei ricorsi, quanto fossero fondati o quanto fossero strumentali e favorissero solo gli avvocati o chi voleva ritardare le opere. E' pero' assodato che, con la giustizia che ci troviamo, sono piu' avvantaggiati quelli che hanno torto rispetto a chi ha ragione. La possibilita' di prolungati rinvii avvantaggia molto di piu' di quanto si e' costretti a pagare. C'e' pero' la possibilita' che il conto pagato da tutti i cittadini, venga alla fine addebitato ai singoli amministratotri: come danno erariale.

ID45148 - 03/06/2014 20:38:08 - (Dru) - Io non concordo con voi

Una società, la TLC, produce il PIA che gli è commissionato dai comuni per accedere a dei finanziamenti sulla base di un accordo e suppongo anche di un ordine ufficiale e poi, cambiata amministrazione questa società, che ha lavorato su commissione, deve anche rimetterci ? Si vede che non avete di questi problemi voi, altrimenti si vede che non avete valutato il punto di vista di TLC. simpaticamente ;-)

ID45151 - 03/06/2014 21:19:10 - (kyselak) -

solitamente, incarichi così consistenti dal punto di vista remunerativo, vanno pagati a tranches l'ultima delle quali a opere compiute. Per opere intendo gli interventi di valorizzazione del lago e non le opere di regolazione e sicurezza. E' chiaro che se le opere non sono manco iniziate si potrà ridiscutere i compensi pattuiti con la TLC. Almeno penso sia auspicabile da ambo le parti. E' pur vero che non è stata colpa dell'agenzia se il comune di Idro, pur rivedendo i progetti dell'amministrazione precedente e approvandone di nuovi li ha poi lasciati nel dimenticatoio. L'ennesima incoerenza, questo è certo. E l'ennesima fregatura per i cittadini di Idro che, prostrati, ringraziano.

ID45157 - 03/06/2014 22:57:03 - (Dru) - A Kyselak

Una forma di pagamento non riduce un contratto, ma tuttalpiù dilaziona il pagamento. Il comune non ci scappa, se c'è un contratto sottoscritto deve pagare.

ID45159 - 03/06/2014 23:15:54 - (Dru) -

A meno che il comune non dimostri inadempienze da parte di TLC. Ma non credo che TLC proceda contro un comune in giudizio sapendo in partenza di non aver delle buone ragioni per farlo... staremo a vedere, ma questa storia si chiude male per il comune per come di solito vanno queste cose...

ID45168 - 04/06/2014 14:23:19 - (Aldo Vaglia) - Per Dru. Chi lavora va pagato

Nessuno contesta il fatto che chi lavora debba essere pagato. Poi sul "quantum" e se il lavoro non e' fatto bene, si potra' discutere... Il rispetto degli accordi dei governi precedenti, se questi hanno agito con corretezza e non per interesse personale, e' indispensabile, se si vuole che le istituzioni funzionino. Anche nei rapporti privati i figli che accettano le eredita', accettano anche gli impegni assunti dai genitori... L'aver fatto piazza pulita di quanto ha lasciato da concludere l'amministrazione precedente non puo' risolversi con: " ora arrivo Io e comando Io "; comandi tu e ti becchi anche le conseguenze che ne derivano. Vuoi governare per te e le associazioni che ti sostengono? Benissimo! Lo fai a tuo rischio e pericolo. Le tue stravaganti visioni totalitarie te le paghi di

ID45169 - 04/06/2014 14:28:33 - (Aldo Vaglia) -

tasca tua o le pagano le associazioni che ti sostengono, non possono essere addebitate alla collettivita'. Lo spreco di denaro pubblico per interessi particolari, va denunciato dalle minoranze. E' quello il loro mestiere.

ID45222 - 05/06/2014 21:47:12 - (valsabbinadoc) - scusate se mi intrometto

Da comune cittadina interessata alle vicende del lago pur non vivendoci, ma usufruendo della sua bellezza nei fine settimana e durante la bella stagione, mi sorge spontanea una domanda.Posto che il pericolo è sto' benedetta paleofrana, come mai nessuno parla di opere, forse anche molto meno costose per le nostre tasche, che intervengano per la sua messa in sicurezza?Forse che se decidesse di collassare una domenica sera d'estate o d'inverno (stagione sciistica) quando su quel tratto di strada si formano code lunghissime non sarebbe un disastro meno grave?

ID45225 - 05/06/2014 22:55:38 - (Aldo Vaglia) - A Valsabbinadoc

Non si possono spianare le montagne perche' ci sono le frane. Le pianure hanno altri problemi come quelli delle esondazioni. Ci sono modi piu' semplici che l'uomo ha scoperto da quando ha l'uso della ragione: fare le gallerie.

ID45226 - 05/06/2014 23:01:28 - (kyselak) -

Speriamo non collassi prima della costruzione del tratto Vestone - Idro della futura strada provinciale...e del nuovo ingresso al paese correlato a tal opera

ID45264 - 07/06/2014 18:08:44 - (valsabbinadoc) - Non si possono spianare le montagne...

Appunto una cosa molto semplice da far studiare ai signori tecnici, visto che sono lì apposta e profumatamente pagati da noi: una bella galleria che salvi capra e cavoli. Coprire strada ed emissario fino oltre l'uscita della vecchia galleria, cioè fin dove si presuma che possa arrivare la frana. Quindi intubare la vecchia galleria onde evitare nuovi crolli. Semplice no? Ma visto che il denaro è quello pubblico e visti i continui nuovi scandali sulle mazzette...

ID45285 - 08/06/2014 11:05:24 - (Aldo Vaglia) -

I tecnici valsabbinadoc hanno studiato e la conclusione e' stata la piu' logica e la meno costosa. Passare nella parte sana della sponda del fiume senza intaccare la parte pericolante. Al di l delle fantasticherie che vengono raccontate, che al vaglio di esperti terzi nominati dal tribunale, vengono ridicolizzate, la situazione per chi la vuol vedere e' abbastanza semplice. Il piede della frana e' 7 metri sotto l'attuale livello del fiume. Un'eventuale galleria emissaria,che volesse essere sicura di non essere coinvolta in un eventuale collasso dovrebbe essere costruita almeno 10 metri sotto questo livello. Di altro tipo invece la messa in sicurezza della strada, su cui possono essere fatte opere di prevenzione, ma con i dati oggi in possesso dovrebbe rimanere al di sopra della frana. Anche con l'eventuale galleria nel letto del fiume l'acqua per abbassare i livelli in caso di calamita' andrebbe ugualmente presa vicino alla Grotta e scaricata oltre la frana, non si vede con quali van

ID45287 - 08/06/2014 11:09:50 - (Aldo Vaglia) -

vantaggi, mentre i rischi di lavorare in luogo precario e insicuro si vedono tutti. Sulle ruberie siamo tutti d'accordo, ma questo e' un altro capitolo.

ID45370 - 09/06/2014 18:29:05 - (valsabbinadoc) - Perchè non mettere in sicurezza la strada?

Mi sembrerebbe più urgente la messa in sicurezza della strada, invece di ciò non si fa alcuna menzione. Come mai?Forse che i morti di un collasso della frana sulla strada sarebbero meno importanti di quelli per annegamento che, oltretutto si potrebbero evitare con buon anticipo?

ID45372 - 09/06/2014 19:04:08 - (Aldo Vaglia) - Per valsabbinadoc

Credo tu faccia finta di non capire, in ogni caso sei, come tanti, affetta da "benaltrismo": c'e' sempre dell'altro ben piu' importante di cui occuparsi. La corruzione, la strada ecc... Nessuno ha mai detto che l'eventuale frana andrebbe ad invadere la strada, se non contradditoriamente quelli contrari alle opere, che poi la considerano talmente irrilevante da poterla mettere in sicurezza con dei drenaggi. Tutti sono invece concordi che la frana, prima o poi, andra' ad ostruire il passaggio dell'acqua. Allora mettiti d'accordo con te stessa; se la tua intenzione e' quella di capire, come spesso fai intendere,si puo' argomentare. Se invece hai una tesi da propagandare, cerca di farlo con coerenza.

ID45388 - 10/06/2014 10:15:58 - (valsabbinadoc) - Lei continua a non rispondere

Ripeto la domanda: perchè non si menziona affatto la messa in sicurezza della strada? Non mi pare "benaltrismo". E' una domanda logica che altri si fanno leggendo quanto scrivete qui. Che poi i contrari alle opere concordino con la Regione e la considerino irrilevante non è affar mio. E' affar mio invece non essere fra le vittime in coda il fine settimana dopo essersi godute le bellezze di questo nostro lago.

ID45389 - 10/06/2014 10:45:11 - (Aldo Vaglia) - Lei continua a non leggere, e a non capire.

Le ho gia' risposto che, per gli esperti, un eventuale scivolamento non andrebbe a coinvolgere la strada che si trova 10 metri al di sopra. Le frane non sono souffle', e la legge di gravita' gioca a sfavore delle frane che crescono in altezza. Se poi lei dice che la frana potrebbe partire da Valledrane, allora siamo fuori portata da qualsiasi intervento di messa in sicurezza. Si potrebbe fare solo come fanno i cinesi nell'articolo che ho scritto: spianare le montagne.

ID45402 - 11/06/2014 09:17:39 - (valsabbinadoc) - Da quando in qua le frane...

...seguono le ipotesi dei tecnici? Mi pare assai improbabile che i milioni di metri cubi che incombono non vadano ad interessare anche la strada e comunque non ho letto nella documentazione questa spiegazione. Lei che, a quanto vedo ne sà molto più di me, potrebbe per cortesia, se ne ha tempo e voglia sopperire a questa mia mancanza. La ringrazio in anticipo.

ID45420 - 11/06/2014 18:41:32 - (Aldo Vaglia) - Gli esperti e gli inesperti

Gli esperti, signora Valsabbinadoc, sanno molte meno cose degli inesperti, improvvisati geologi, ingegneri idraulici, costruttori di dighe e gallerie, che popolano il web ed abbondano ad Idro, ma quelle poche cose che sanno sono scientifiche. Cosi' sanno distinguere tra frane e franamenti. (Frana: franamento gia' accaduto). Sanno che la forza di gravita', responsabile dei franamenti, agisce verso il basso, e da qui derivano le loro considerazioni. Chi ha progettato una galleria di bypass sul versante opposto al franamento lo ha fatto tenendo conto di queste elementari regole fisiche e di geologia applicata. L'alternativa di spianare la montagna non li ha sfiorati, e' per questo che non ne trova traccia nei documenti.

ID45433 - 12/06/2014 12:17:53 - (valsabbinadoc) - Ultimissimo interrogativo di stamane sorto...

...disquisendo dell'argomento davanti a un cappuccino, al bar, con un'amica. Poi non la molesterò più!Se la paleofrana venisse giù senza colpo ferire, si spera: non si dovrà comunque affrontare il problema di "spianamento di montagne" dovendo rimuovere l'enorme quantità di materiale collassato? Qualche tecnico ha ipotizzato questo intervento e con quali costi per la comunità regionale? Grazie e chiudo.

ID45434 - 12/06/2014 13:47:28 - (Aldo Vaglia) - Rispondo all'interrogativo

Cerco di rispondere nei limiti delle mie conoscenze e piu' che molestato mi sento stimolato. Come Lei e la sua amica fate notare, una volta caduta, la frana, non costituisce piu' pericolo. A quel punto i contorni diverrebbero talmente chiari e delimitati che l'asportazione riguarderebbe solo la parte che ostruisce il passaggio dell'acqua. Per questo motivo una galleria di bypass nella sponda sana del lago-fiume andrebbe ricavata prima di ogni intervento si voglia fare. Prima di ogni opera che tocchi materiali franosi e pericolanti, mi premunirei di una via d'uscita per l'acqua. Oggi paratoie piu' galleria degli agricoltri(pienamente funzionanti) hanno la capacita' di deflusso di 300mc. Una galleria con le stesse capacita' di fuoriuscita delle acque in caso di ostruzione del fiume e' la sola in grado di garantire la sicurezza delle popolazioni del lago e di quelle a valle.

ID45435 - 12/06/2014 14:00:02 - (Aldo Vaglia) - continua

Diverso il discorso sulla paleofrana e il materiale franante sopra di essa che gli pseudo ambientalisti trattano come nel gioco delle tre carte: una volta la frana non c'e' (e' la palle o frana); una seconda volta la frana c'e' ma e' 10 volte inferiore a quella indicata e puo' essere asportata; una terza volta la frana e' immensa e va a invadere la strada... Fino ad oggi il giochetto delle tre carte ha funzionato e, a loro dire, hanno rivinto le elezioni. Il problema della messa in sicurezza del lago non ha fatto, pero', alcun passo in avanti e la responsabilita', se prima poteva essere distribuita tra regione e comitati, oggi grava totalmente sull'amministrazione di Idro.

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