15 Luglio 2014, 15.46
Idro Bagolino Anfo Lavenone
Lettere

«Imbarazzatissimo silenzio, da gelare il Lago»

di Gianfranco Seccamani

Gianfranco Seccamani si tura il naso, perchè non avrebbe mai pensato di dover rispondere a degli anonimi, che l'hanno tirato in ballo commentando articoli su queste pagine. Però lo fa, e si leva qualche sassolino dalle scarpe

Caro direttore,

come promesso (o minacciato) ti invio la lettera in risposta ai commenti anonimi in merito a vicende nostrane.
Non sopporto chi non ha gli attributi per rendersi riconoscibile. Ma tant'è. Dovevo delle spiegazioni. Mi aspetto che anche altri facciano lo stesso.
Il silenzio comincia ad essere fastidioso.

Ovviamente non risponderò alle osservazioni o critiche anonime. Grazie per l'attenzione e buon lavoro.

Gianfranco Seccamani
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IL PAESE CHE HA ABBANDONATO LA ROCCA – IL COLLETTORE E IL LAGO?


La Rocca

Affermare che ad Anfo abbiamo abbandonato la Rocca, significa non conoscere la realtà.
Ripercorriamo gli eventi succedutisi negli ultimi tempi, i più salienti.

Sul finire della passata amministrazione, veniva inoltrata richiesta al Demanio di rinnovo concessione in essere, aumentandone considerevolmente la durata. A canone agevolato.
Questo per evidenti motivi; una migliore programmazione degli interventi immaginati ed una sicura fruizione negli anni.
Il Demanio, fatte le debite considerazioni, risponde che la concessione può essere ventennale, al canone agevolato di 32.000 euro (ca.) all’anno.

Siamo prossimi alle elezioni amministrative (maggio 2011), e la questione viene temporaneamente riposta nel cassetto. C’è il cambio di amministrazione, prassi vuole che vi sia il cosiddetto “passaggio di consegne“. Non ad Anfo.

Nei primi giorni di Giugno, casualmente viene ritrovata la lettera, precedentemente riposta (occultata?).
Immaginate la sorpresa nel leggerla: tra le altre cose vi è scritto che entro fine mese, che si risponda oppure no, automaticamente la concessione (contratto) diviene operativa (32.000 Euro). Avrebbe significato gettare sul lastrico il comune.
A piè di pagina veniva però segnalata la possibilità, in base alla Legge di acquisire il Compendio a titolo “non oneroso“. Corredato da un progetto a lungo termine che prevedeva investimenti costanti negli anni, con un crono programma ben definito. Mirati al recupero e fruizione nel tempo.

Visti i tempi ristretti, con buona dose di coraggio, forse incoscienza, si è risposto positivamente, per l’acquisizione a titolo non oneroso. Gli altri Enti titolati a farne richiesta erano la Prov. di Brescia e la Reg. Lombardia. Siamo rimasti gli unici.
La risposta fu positiva e si avviarono le pratiche amministrative-burocratiche, per porre in essere quanto agognato.

Sembrava di toccare il cielo con un dito. Titoli sui giornali, assemblea pubblica per annunciare che era quasi fatta! Rimarcando il silenzio dei precedenti amministratori sulla vicenda, ed il rischio corso.
Appunto, quasi fatta!

Con lettera del 16/06/2011 (ns. prot.n°1965), che si riporta integralmente, arrivava la ferale notizia:

Al Sig. Sindaco di Anfo
Al responsabile Ufficio Tecnico comune di Anfo
Agenzia del Demanio – Milano
E p.c. Prefettura di Brescia
Regione Lombardia , sede di Brescia
Stazione Carabinieri di Idro
Sorvegliante di Zona, Arrighini Bruno
Prov. di Brescia – Lavori Pubblici e Viabilità.
Oggetto: SP 237 “Del Caffaro“ - Centro Operativo C
Compendio Rocca d’Anfo - segnalazione situazione di pericolo dalla progr. 48+200 alla progr. 48+500 località Statuto – Avanzata nel territorio di Anfo.

“Con la presente si porta a conoscenza della situazione di pericolo venutasi a creare lungo il versante roccioso facente parte del Compendio Rocca d’Anfo, sovrastante la SP 237 “del Caffaro“ tra le progr.ve km. 48+200 alla progr.va km. 48+500 località Statuto -Avanzata per lo smottamento di massi di notevoli dimensioni (?)che hanno interessato l’importante arteria provinciale .

Tale situazione di pericolo è stata riscontrata sia dal personale addetto alla manutenzione strade sia dalle forze dell’ordine, in ultimo la comunicazione pervenuta in data 13/06/2011 da parte della stazione Carabinieri di Idro che con i propri militari sono intervenuti sul posto a seguito dello stacco di un masso di notevoli dimensioni che ha invaso la carreggiata stradale e fortunatamente senza aver causato danni agli utenti.

Si specifica che la situazione è costantemente monitorata dal personale addetto alla manutenzione e sorveglianza della strada provinciale ma visto il ripetersi di eventi franosi, si sollecita un intervento immediato di messa in sicurezza del versante onde garantire l’incolumità al pubblico transito.
Si specifica altresì che come previsto dall’art.31 del D.Lgs 285/1992 la responsabilità è interamente in capo alla proprietà dell’area interessata dagli eventi franosi.”

Successivamente arriva la lettera del Demanio:

Milano 04/07/2011 (prot.2011/12753)
Ns. prot. 2211 del 12/07/2011
Spett.le Comune di Anfo
Spett.le Comunità Montana Valle Sabbia
E p.c.
Spett.le Prefettura di Brescia
Spett.le Provincia di Brescia / Settore manutenzione strade / Centro operativo C

“Con la presente si fa seguito alla pregressa corrispondenza ed all’incontro del 01/07/2011 presso la Prefettura di Brescia, per significare quanto segue:
Nel corso dell’incontro tenutosi in Prefettura, sono stati segnalati dalla Provincia di Brescia, diversi episodi franosi che hanno interessato il compendio demaniale in
indirizzo per finalità, tra le altre, di organizzazione di visite guidate, giusto verbale di consegna prot.2010/589 del 30 /04/2010.

Considerata la situazione di potenziale pericolo rappresentata dalla Provincia in conoscenza, pare opportuno sospendere ogni qualsivoglia attività fin ad oggi svolta sul compendio, in attesa della definizione delle procedure relative ai lavori di messa in sicurezza dello stesso.
A tal fine si invitano e diffidano gli enti in indirizzo a far cessare, con decorrenza immediata, ogni attività posta in essere sul compendio, che implichi la presenza di terze persone all’interno dell’immobile di proprietà dello Stato.

Resta inteso fin d’ora che gli enti in indirizzo saranno considerati responsabili presso tutte le sedi competenti, per qualunque danno a persone e/o cose derivante dalla mancata ottemperanza al presente invito.“

Viene così conclamato lo stato di pericolosità con annesse responsabilità penali.
Il comune di Anfo, obtorto collo, deve emettere Ordinanza di chiusura totale. Qualsiasi attività viene così preclusa.
La vicenda merita alcune considerazioni:

Faccio fatica a ricordare lo smottamento di massi di notevoli dimensioni tra lo Statuto-Avanzata. Pure i ripetuti eventi franosi.
In soccorso potrebbero intervenire gli utenti della SP 237, dotati di buona memoria.
Il verbale dei Carabinieri si riferisce allo stacco di un masso di notevoli dimensioni, avvenuto il 28/02/2011 alla caserma Veneta. Ero presente e posso confermare.

Sono altresì presenti una pattuglia della Polizia Provinciale, personale addetto alla manutenzione strade, il Sorvegliante di Zona e l’operaio del Comune. Si regola lo scarso traffico, e ci si adopera per spostare il masso fuori la carreggiata.
Il Sorvegliante scatta fotografie, e ne sono certo, avvisa l’Ufficio competente, e successivamente redige rapporto scritto sull’accaduto. Che consegna in giornata all’ufficio stesso.

Tutto sembra essersi risolto per il meglio; il tempo passa e non vi sono conseguenze.
In effetti tutto procede tranquillamente, la viabilità riprende a scorrere normalmente, le attività all’interno della Rocca proseguono normalmente, si allestisce il nascente Museo, persino la Commissione Cultura della Provincia visita il Compendio, suscitando ammirazione nei partecipanti. Non poteva essere altrimenti. Si prospetta una nuova stagione di visite ricca di partecipanti. Anche il Museo aspetta l’inaugurazione ufficiale, con la presenza del presidente Molgora ed altre autorità.

Ma, c’è sempre un ma!
Perché il verbale dei Carabinieri viene redatto il 13/06/2011 e non nell’immediatezza dell’evento?
Perché nemmeno la Polizia Provinciale redige un verbale?
Perché non essendoci stati morti o feriti, nessun danno a persone o cose, non serve.
C’è il Sorvegliante di Zona, che puntualmente lo redige.

Sorpresa!  La comunicazione pervenuta il 13/06/2011 è stata richiesta dallo stesso ufficio che dichiara lo stato di pericolosità. Perché? Forse è andato perso quello del Sorvegliante, o ci si è semplicemente dimenticati.
Con buona pace degli utenti in transito sulla 237 o chi operava all’interno della Rocca!
Il pericolo, l’incolumità delle persone, la sicurezza?  Dettagli.

Tempo dopo, in una riunione in Comune, non senza stupore veniamo messi a conoscenza che “abbiamo deciso di soprassedere“. Parole dell’allora Assessore in Comunità Montana, nonché consigliere comunale ad Anfo.
Dunque, il tacere, fu una decisione prettamente politica. E il pericolo, l’incolumità, la sicurezza? Chi e quanti decisero in tal senso, ad oggi non è dato sapere. Tutto tace!

Perché solo dopo il cambio di amministrazione si decise di non più “soprassedere“?
Chiudere la Rocca metteva forse in sicurezza gli utenti della 237?
A chi si chiede perché la Rocca sia ad oggi ancora chiusa, tragga le conseguenze del caso.
Con il successivo distacco di materiale roccioso, questa volta visto da tutti, la situazione, se possibile, si è ulteriormente aggravata.
E le conseguenze sono state pesanti per tutti.
Per inciso il materiale roccioso ha invaso quello che doveva essere il tracciato della Pista Ciclo –Pedonale in progetto, in cui non erano previste protezioni.
Questa volta però, nessuno ha potuto “soprassedere“.

Passato del tempo si è giunti alla richiesta di aderire all’Accordo di Programma 2012.
La Rocca, è uno dei motivi, tra gli altri, che ha spinto l’amministrazione ad intraprendere questa nuova strada. Per tentare il possibile e sbloccare una situazione che tutti fatichiamo a digerire.
E’ previsto un nuovo intervento di messa in sicurezza, con la posa di reti paramassi, all’esterno del Compendio. L’importo è di 800.000 euro.

Con il milione di euro a disposizione del Comune, a seguito dell’adesione all’AdP 2012, nel 2013 avevamo proposto di unificare gli interventi per intervenire direttamente all’interno della Rocca.
L’idea era quella di prendere i classici due piccioni con una fava. Mettere in sicurezza il Compendio e conseguentemente la strada.

Risultato? Verranno realizzati due interventi distinti: uno fuori e uno all’interno.
Quando si dice unire le forze!
Ad oggi la situazione generale non è ancora ben definita, vista la complessità del tema, ma non si demorde. Visto dall’esterno il problema può apparire anche di difficile comprensione, ma vissuto dall’interno appare per quello che è: molto complicato.

In definitiva, nulla si può toccare sino alla messa in sicurezza del Compendio. Il che è tutto dire!
Rimaniamo comunque aggrappati alla speranza di poter addivenire ad una soluzione definitiva. Non possiamo permetterci altro. Magari non dover continuare a remare controcorrente. Il “pericolo frane“ non è la posizione del comune di Anfo. Nemmeno la ricerca di un tecnico che affermi il contrario. Magari si trovasse un Architetto!!

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Rifiuto Pista Ciclo – Pedonale – Collettore  //AdP 2008-2012


La confusione pare regni sovrana.
Vediamo di fare ordine.
Atteniamoci ai fatti.
Il 5 Agosto 2008 viene sottoscritto l’AdP 2008.
Il Sindaco di allora, Bonardelli, sottoscrive l’Accordo senza essere preventivamente autorizzato; non esiste Delibera di Giunta o di Consiglio in merito.
Tra le opere di “compensazione“ vi è la Pista Ciclo-Pedonale.

L’opera, (documenti ufficiali) è prevista ed è compatibile con il Piano Regolatore Generale approvato con Delibera di Consiglio Comunale n°89 del 16/12/1986.
Ciò perché l’art.34 comma V del DLgs 267/2000 prevede che “qualora i progetti non siano conformi agli strumenti urbanistici vigenti, l’Accordo debba essere ratificato dal Consiglio comunale, pena la nullità dell’Accordo stesso.

Chiedo pertanto agli attenti lettori se la seguente affermazione trova riscontro: “quindi se pure l’art.34 comma V del DLgs 267/2000, prevede la successiva ratifica dell’adesione del Sindaco all’Accordo da parte del consiglio comunale, per il solo caso che questi comporti variazioni agli strumenti urbanistici, di certo va ritenuto che, con atto di natura endoprocedimentale che preventivamente autorizzi il Sindaco a prestare adesione all’Accordo, il consiglio debba comunque pronunciarsi sugli oggetti di sua competenza.
A questo fine non è sufficiente un semplice apporto consultivo, ma è necessaria la presenza di un  atto deliberativo ritualmente adottato dagli organi comunali di volta in volta competenti“.
Non esiste nulla di tutto ciò.

Perché non fu redatta una Delibera di Giunta che autorizzasse il Sindaco alla sottoscrizione, e una successiva Delibera di Consiglio in merito, ad oggi rimane un mistero. Nulla è mai trapelato.
Perché se l’opera veniva dichiarata conforme, il 29/02/2012 veniva inviata in Regione la lettera di “non conformità“?  La firma è la stessa di chi in precedenza dichiarò la conformità!
Potrebbero, queste amenità, bastare per inficiare l’Accordo e l’opera correlata?

C’è dell’altro.
Nel corso della riunione del Collegio di Vigilanza del 28/05/2014 , da parte dei comuni di Bagolino e Lavenone è emerso che a suo tempo, era stato siglato un documento congiunto, relativo alla posa del collettore fognario sotto la Pista Ciclo-Pedonale in progetto.
Non vi è notizia in tal senso, presso gli uffici comunali di Anfo. E meno che mai i precedenti amministratori si sono fatti carico di rendere edotta la subentrante amministrazione. Sindaco in primis. Forse è stato apposto il “segreto di comune“?

A proposito della summenzionata Pista c’è dell’altro.  E che altro!
La lettera del comune di Anfo del 17/02/2009 prot.471 inviata a:
AATO-Prov.di Brescia
Presidente Comunità Montana Valle Sabbia
Responsabile A2A

Così recita:
«In relazione ai lavori riguardanti la realizzazione della Pista Ciclabile di Anfo, lavori finanziati con fondi Regionali e considerato lo studio di fattibilità presentato da A2A all’AATO di Brescia, alla Comunità Montana ed al comune di Bagolino (e Anfo?) per la realizzazione della condotta fognaria Anfo-Ponte Caffaro, lavoro finanziabile con fondi derivanti dal sistema ATO di Brescia; preso atto che il percorso dei due interventi coincide per il tratto sul territorio di Anfo, si chiede di coordinare le iniziative affinchè le due opere vengano realizzate in contemporanea, fermo restando le diverse finanziabilità delle stesse.

Atteso che i tempi di realizzazione della Pista-Ciclabile sono già definiti ed il crono programma prevede l’avvio dei lavori indicativamente per Gennaio 2010, al fine di favorire la gestione coordinata delle opere, l’Amministrazione Comunale si farà carico di chiedere una offerta per tutte le fasi di progettazione del tratto di collettore coincidente con la pista ciclabile allo stesso progettista a cui il comune ha già affidato la progettazione della pista medesima. Non appena detta offerta sarà pronta verrà trasmessa all’AATO di Brescia ed a A2A per le determinazioni di competenza».

MIRACOLO!
Per un motivo semplicissimo: l’affidamento dell’incarico al professionista per la progettazione della citata Pista è datato 04/06/2009!!!
Ben quattro mesi dopo!!

Casualmente mi viene recapitata una lettera di A2A che attesta come l’incarico al professionista sia regolare, e le date lo confermano. Ma, c’è sempre un ma!
Una mail, sempre di A2A, certifica che: ”a seguito della lettera il progettista ci ha inoltrato offerta per la prestazione e noi gli abbiamo assegnato incarico per la progettazione…”. Quindi?  Tutto regolare? Possiamo soprassedere anche noi tutti?
Ai lettori trarre spunto per una serena analisi.
Aggiungo che il Comune è stato condannato a pagare la somma di 12.000 euro per aver perso la causa, proprio in merito alla Pista. Sentenza TAR di Brescia.

Qualcuno ha obiettato che spettava a chi è subentrato, e qualcuno lo farà ancora, di “sistemare “ le cose. Ci meravigliamo e imprechiamo se siamo ridotti a questi livelli, in Italia?
Da quanto sopra descritto, e confermato da documenti, appare evidente una situazione di dubbia regolarità, limpidezza e trasparenza.

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La verità sugli accadimenti relativi all’AdP 2008 sono ancora aldilà di essere tutti svelati.


Tutto tace, bocche cucite.
Lascio ad altri immaginare quante difficoltà nel gestire una così complicata e nebulosa vicenda.

La decisione di porre fine alle ostilità avverso le Nuove Opere, viene presa in coincidenza con la riunione del Collegio di Vigilanza, nel 2012.
Collegio che avrebbe dovuto vedere apposta la firma dei comuni di Anfo e Idro. Firma che non fu apposta sul documento.
Saremmo andati avanti (Anfo) sino a quando i Ministri competenti non avessero posto la loro firma sulla V.I.A. nazionale. Rinunciando pure ad un ulteriore, cospicuo finanziamento, oltre a quello previsto. Senza rimpianto alcuno.
La lettera inviata a Regione Lombardia nel Maggio 2013, con richiesta di adesione all’AdP 2012, come premesso pone fine alle ostilità. Decisione presa in totale autonomia e scevra da ogni condizionamento (futuro). Discutibile quanto si vuole, ma non più procrastinabile.
La situazione dal punto di vista politico-amministrativo era insostenibile.

Successivamente, estate 2013, casualmente prendo visione del Progetto Nuovo ingresso di Idro. Fino ad allora sconosciuto ai più.
Lo stupore è notevole, pari allo sgomento. Il perché  lo ha dettagliatamente descritto Dru (Alessandro Vaglia) proprio su queste pagine.
Ho posto la questione all’attenzione delle Associazioni, in un incontro presso il comune di Idro. Consegnando loro copia degli elaborati tecnici. Solo una persona, chapeau!, ha riconosciuto che, si, effettivamente il comune di Idro, approvando il Progetto Nuovo Ingresso ha “recepito“ le Nuove Opere di ILspa.  Savanella in primis.
Anche la corrispondente di BresciaOggi è stata resa edotta della situazione, consegnando lo stesso materiale. Più che sufficiente per un corposo articolo. Mai apparso.

E’ abbastanza ovvio che a quel punto si è creata diffidenza nei confronti del comune di Idro.
Perché pur avendo approvato il Progetto a Giugno 2011 (proponente) non ha mai fatto cenno sull’argomento? Eppure abbiamo convintamente percorso un buon tratto di strada insieme, avverso le Opere.

Dopo gli articoli apparsi su VSN, pare essere calato un silenzio glaciale sulla questione. Tombale. Da parte di chi per anni dice peste e corna della Savanella, dello scavo in alveo etc. Da parte di chi seguita a sfornare Ricorsi contro le Opere, anche contro se stessi.
Si è letto di stentate giustificazioni, che davano la Savanella provvisoria, non è vero, e se è vero è un errore, una svista. Vi spiegheremo tutto. Silenzio.

E’ stato chiesto, da parte del comune di Anfo, al comune di Idro, di prendere visione del Progetto. Risposta: daremo tutte le spiegazioni del caso, incontriamoci a Idro. Incontro fissato il 30/01/14. Per chiarire definitivamente la questione.
Purtroppo il 28/01/14 è pervenuta al Sindaco di Anfo una missiva (ns.prot.255/28/01/14) a firma dell’allora Vice Sindaco di Idro, che si riporta integralmente (non ci sono segreti):

«Egregio Sindaco, le scrivo in veste di Vice Sindaco, persona che in questi cinque anni di mandato amministrativo ha supportato il Sindaco Giuseppe Nabaffa nella dura e difficile battaglia a difesa del nostro Lago.
Con riferimento alla sua richiesta di accesso agli atti, inerente il progetto di Ingresso al paese, cui daremo istituzionalmente ampie risposte nell’incontro già fissato per giovedì 30 gennaio preso il comune di Idro, mi permetto di puntualizzare quanto segue:

Con difficoltà ho accettato, certamente senza condividerla, la strada da lei ultimamente intrapresa, visto il percorso in difesa del lago che per parecchi mesi abbiamo percorso insieme sostenuto con determinazione in tutte le sedi istituzionali di Roma, Milano e Brescia. Ma la sua richiesta, il cui scopo è di dominio pubblico, non posso che definirla un atto di basso profilo istituzionale, un gesto inappropriato che, nel tentativo di alleggerirsi dalla responsabilità di aver cambiato in maniera netta ed inequivocabile la posizione sul lago, tenta di delegittimare l’unica amministrazione che ancora si oppone alla realizzazione della NUOVA DIGA DI IDRO, facendo il gioco di Regione Lombardia.

Mi sento profondamente offeso e, come me, penso tutte le persone che in questi lunghi anni hanno difeso il lago con tenacia, dedizione, sacrificio, senza alcun tornaconto personale e tra queste anche parecchi suoi concittadini.
Con questo suo tentativo di scaricare sugli altri le proprie scelte, insinuando il dubbio e gettando fango, lei sta facendo un danno non solo all’Amministrazione di Idro, non solo ai cittadini, non solo alle Associazioni, ma soprattutto al lago d’Idro, patrimonio che prima di ogni qualsiasi altra cosa dovrebbe difendere.
Difendere il lago vuol dire difendere il nostro territorio, il nostro ambiente, la nostra economia basata principalmente sul turismo.
Se lo scopo di visionare il progetto è quello di sostenere che il comune di Idro ha acconsentito alla realizzazione delle opere “NUOVA DIGA DI IDRO“ la invito sin da ora a farsi da parte, perché purtroppo la virtù della coerenza, condizione primaria di un Amministratore, non le appartiene. Certo di un suo chiarimento in merito, porgo distinti saluti.»

Eccolo: Nessuno mette in dubbio l’impegno e la dedizione dimostrata negli anni dall’allora Vice Sindaco. Anzi. Politicamente, però!
Capisco la difficoltà ad accettare la scelta intrapresa da Anfo.
La richiesta di prendere visione del progetto la si può definire in qualsivoglia modo, si voleva fare chiarezza in modo definitivo, ed eventualmente riconoscere l’errore di valutazione del progetto. Nessuno, meno che mai l’amministrazione di Anfo intende alleggerirsi la coscienza dalla responsabilità della scelta operata. E’ stata presa a ragion veduta. Comunque la si giudichi.
Neppure nessuna delegittimazione nei confronti di Idro. Il gioco in favore di Regione Lombardia è un autogol di chi ha approvato il Progetto. Non di chi lo ha visto tre anni dopo.

Provi ad immaginare come ci siamo sentiti noi, nel trovare la Savanella! Definitiva e non Posticcia.
Le scelte da noi fatte sono tutte a carico nostro. Nessun tentativo di scaricabarile.
Chi in questi anni si è battuto per il Lago, a prescindere, merita rispetto incondizionato.
Forse che noi abbiamo un tornaconto personale?

Le Associazioni, tranne una persona, si sono distinte per l’imbarazzatissimo silenzio calato. Da gelare il Lago!
Difendere l’Ambiente e il Territorio? Perfettamente d’accordo! Prendere ad esempio il nostro PGT.
Il comune di Idro non ha sottoscritto l’AdP 2012, contrariamente a quanto fatto da Anfo (porta la mia firma). Parimenti il comune di Anfo non ha RECEPITO, oltre ogni ragionevole dubbio, il Progetto di ILspa. A Giugno 2011.

La Savanella, questa sconosciuta, è ben visibile nel progetto anche da Lei approvato.
Inamovibile. Affermare il contrario, risulterebbe esercizio sterile.
Prendere ad esempio il Progetto Vestone nord – Idro. E’ chiaramente scritto che la compatibilità Idraulica proviene pari pari dal Progetto di ILspa. Esattamente come il Nuovo Ingresso. Non può essere altrimenti.
Anche se di grande utilità (Vestone nord-Idro) il progetto, anche questo, non lo abbiamo approvato noi. Entrambi, redatti su specifiche di ILspa.

Smentiamo così la smentita riguardo le leggende metropolitane.
Per ulteriori conferme chiedere ai Progettisti (Idro) e ad ILspa.
Forse, per evitare qualsiasi polemica, bastava approvare la modifica proposta da ILspa di un diverso tracciato, che costeggiava la destra idraulica. Senza la famigerata Savanella!
Ciò detto, la scelta di intraprendere una strada diversa da quella fino ad allora percorsa, è totalmente INDIPENDENTE  dal Progetto Nuovo ingresso Idro.

Va da sé che se avessimo visto il Progetto (Idro) nel 2011, le nostre opere sarebbero già realizzate e funzionali. Ma tant’è! Certo non saremo noi a stabilire chi debba farsi da parte. Ad ognuno il suo.
Magra consolazione, ma pare che le Opere le abbiamo recepite per ultimi.

Per chiudere, è sicuramente interessante ciò che scrive il Sig. Ferroni, e non è detto che non si possano veramente prospettare le soluzioni indicate nella lettera. Chiaramente oggi mancano le condizioni. C’è da smaltire una notevole quantità di scorie. Ma con una serena autocritica da parte di tutti, amministratori in primis, varrebbe la pena tentare.

Rimaniamo sempre a disposizione dei cittadini, per coloro che volessero approfondire.
Da quando sono stato nominato assessore esterno (nemmeno democraticamente eletto) ho messo a disposizione dei cittadini il mercoledì sera, per dare qualsiasi informazione, spiegazione; ma anche ricevere critiche o discutere animatamente.
Da allora (luglio 2012) solo una persona, nemmeno di Anfo, è venuta a chiedere spiegazioni.

Per quanto riguarda invece la mia persona, dopo vari tentativi del Sindaco, ho accettato la nomina, perfettamente consapevole dei rischi e delle responsabilità che mi assumevo: non mi sono tirato indietro. E la faccia l’ho sempre messa, come in questo caso.
Sapevo (al 99%) quale sarebbe stato l’epilogo della vicenda. Ma non ho svicolato.

E non sono pentito della scelta fatta.
Non appartengo alla categoria. Seppure definito “interlocutore non più attendibile“ e appartenendo ad una Amministrazione definita “scalcinata“, sono fiero di farne parte, e ringrazio pubblicamente coloro che mi hanno sempre sostenuto.
Si può amministrare senza secondi fini? Senza conflitti di interessi palesi o nascosti?
Si può, e pazienza se ti senti dare del “coio’“. A noi piace così.

Aggiunto il 16/7/14 alle ore 21

Una precisazione doverosa in merito a quanto scritto sopra, per non creare dubbi o far passare messaggi non corretti.
I Carabinieri di Idro, intervenuti sul posto il 28/02/2011, stilano il Foglio di servizio come da prassi.
Verificato che nulla è successo a persone o cose, e considerata la presenza del Sorvegliante di zona, il loro compito termina, decadendo ogni competenza.
La comunicazione scritta del 13/06/2011 viene richiesta dall'Ufficio estensore della lettera inviata al Comune etc. per formalizzare l'intervento dei militari sul posto. Tanto dovevo, per la precisione.

Gianfranco Seccamani

Ps: mi tengo pure gli errori commessi. Altri si accollino però i propri!
E ora, fuoco alle polveri!!

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Grazie Gianfranco, ovviamente Vallesabbianews publicherà tutte le repliche che le persone da te coinvolte in questa lettera, oppure altri su questi argomenti, decideranno di inviare. L'abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo nella speranza di mettere nella giusta luce fatti ed eventi che presentano mille sfaccettature.

Ai commentatori di Vallesabbianews chiedo come sempre interventi rispettosi delle persone che loro malgrado vengono coinvolte.
Riteniamo che l'anonimato non sia di per sè una colpa, a meno che diventi l'alibi per denigrare, offendere, fare opera di delazione. Atteggiamenti che per altro su queste pagine non sono consentiti neppure a chi si presenta con nome e cognome.

Ubaldo Vallini






Commenti:
ID47239 - 15/07/2014 18:19:44 - (Mel) - interessante

ciao Gianfranco. interessante la tua lettera. se riesco un mercoled passo a trovarti ...mel - Melzani Enzo

ID47242 - 15/07/2014 20:22:17 - (Dru) - sono piacevolmente riconfermato nella mia prima intuizione

anche se oggi la chiarezza e l'onestà sono materie desuete e non richieste, questo modo di procedere, di un nostro politico locale, è ciò che serve per non dar adito ad ambiguità e a grossolani errori nella formazione dell'opinione pubblica. Su questi fogli sarebbe giusta oggi la replica di chi è stato tirato in ballo, chi non lo facesse è chiaro che non ha a cuore la formazione dell'opinione pubblica e altri sono i suoi interessi.

ID47244 - 15/07/2014 23:32:10 - (Leonardo10) -

Il sig.seccamani pone a sostegno delle proprie affermazioni prove documentali. Chi legittimamente la pensa diversamente, dovrebbe sostenere le proprie tesi sempre sulla base di documenti verificabili da chiunque.Attualmente, vi sono pubblici documenti che sembrano provare che, la giunta Nabaffa abbia accettato la savanella in cambio di un ipotetico finanziamento da parte della provincia del nuovo ingresso al paese di Idro. Purtroppo, la provincia ottenuta la savanella, non ha più inserito l'ingresso al paese di Idro nel progetto della variante della sp237. (vedi sito provincia - a dx sez.lav pubblici - in fondo leggi tutte le notizie). Queste potrebbero essere anche tutte supposizioni errate, anche se sostenute da documenti verificabili, sarebbe dunque opportuno che il sindaco, come ha affermato nel corso del primo consiglio comunale, spiegasse proprio in consiglio, con documenti alla mano la sua versione dei fatti.

ID47245 - 16/07/2014 07:25:48 - (idro) - Bene bene ...

Finalmente si sta aprendo il vaso e noto con piacere che non era vuoto ma pieno. Pieno di quelle schifezze degne dell Italia della gente per bene..... Che schifo.

ID47250 - 16/07/2014 09:29:44 - (Dru) - far luce in seno ad un ragionamento

Mi trovavo con un giovane Satiro che mi ha detto "oggi i vostri egoismi portano a pensare vero un ragionamento inconsistente, che tutto quello che dite voi è giusto e tutto quello che dicono gli altri è sbagliato; non è questo un ragionamento che apre al significato del giusto filosofico, questo è un ragionamento che apre al significato del giusto mitico, questo è il nostro tempo, il tempo del mito". Oggi siamo nel tempo in cui Elios ha superato i limiti che Erinni non sono in grado di "far osservare", non lo sono perché quel "far osservare" non è un vero sguardo, ma, come apparente, è, dell'apparire, una sua "parte". Le norme, come quella di un politico di spiegarsi al proprio elettorato, sono quei limiti,le Erinni ministre di Giustizia, quelle Erinni che, della vita politica, appaiono nel momento elettorale,

ID47251 - 16/07/2014 09:43:27 - (Dru) - "far osservare"

ma subito lasciano questo mondo in mano al Mito o alla fede che una cosa sia quello che non è, e i politici credono (=fede) di non poter rispondere delle proprie responsabilità. Allora venendo a noi, oggi Seccamani si comporta da politico e si "giustifica" con i suoi elettori e in generale con l'opinione pubblica, ma a che pro ? Se quel "far osservare" che ha illuminato oggi il nostro Seccamani è un ostacolo ai "veri" interessi di chi oggi non risponderà a questi che sono comportamenti della tradizione o della giustezza filosofica , è perché chi non risponderà "sa" che questa giustezza è al suo tramonto,per un ritorno al mito.Magari non lo sa spiegare come me, ma lo sa facendone continuamente esperienza. L'esperienza gli dice che "far osservare" non è un vero limite, anzi è un limite oltrepassabile.

ID47252 - 16/07/2014 09:52:53 - (Dru) - "l'uomo d'acciaio"

E' Superman... e in una scena il suo nemico, una donna di Kripton che guerreggia contro Superman, all'interno di un locale della periferia americana, gli dice: " Noi abbiamo un vantaggio evolutivo su di te Superman, siamo privi di morale, e se la storia insegna qualcosa, insegna che l'evoluzione vince sempre". Orbene, chi ha scritto questa frase nel copione è un filosofo, ma ciò che qui più conta è che questa frase spiega in termini filmici quanto ho scritto sopra.

ID47253 - 16/07/2014 10:44:58 - (Dru) - a proposito del Satiro

quel che mi ha detto è vero, "oggi pensiamo un ragionamento inconsistente", ma propio per questa ragione pensiamo "il ragionamento più potente" se il criterio è appunto l'inconsistenza del ragionamento. Quell'inconsistenza o contraddittorietà di considerare un ragionamento dal punto di vista particolare è proprio ciò che rompe il vincolo della norma e che ci consente di "credere" di essere liberi di agire in ogni direzione.

ID47254 - 16/07/2014 11:11:29 - (Dru) - e il Satiro...

...non è cosciente di essere al suo tramonto, però è all'ascolto, tanto all'ascolto di questo tramonto che appunto crede che si possa cambiare quel suo giudizio, crede che si possa trasformare "il ragionamento inconsistente" in "ragionamento consistente". "Crede"appunto e non "sa" che, nel senso che diamo delle cose, questo credere è già al suo tramonto e che, per vincere, la parte domina un tutto che non riesce davvero ad essere tale. Superman nel film poi vincerà, ma appunto è un film e la finzione cinematografica spinge l'autore, seppur filosofo, ad accontentare un pubblico che ancora è all'ascolto del tempo antico.

ID47266 - 16/07/2014 13:22:08 - (Leonardo10) -

Il giovane satiro ha parzialmente ragione, è inevitabile che chiunque sostenga una tesi abbia "l'egoismo" di pretendere d'aver ragione. Il problema in questo caso è che manca da mesi la seconda voce. Il sindaco di Idro non ha ancora fornito una propria versione comprovata da documenti. Ad oggi, ci si limita ad affermare che quanto esposto dal sig.vaglia siano solo cattiverie. Ma è' una difesa molto debole, che può funzionare solo presso i propri fedeli, ma che non è accettabile da chi ritiene che il diritto di replica sia sacrosanto ma che sia altrettanto sacrosanto che tale diritto venga esercitato con spiegazioni razionali e dimostrabili.Se la sede più idonea è il consiglio comunale perchè non viene convocato?

ID47270 - 16/07/2014 13:43:03 - (Leretico) - Il pettine

Un famoso scrittore un giorno disse che tutti i nodi sarebbero venuti al pettine se il pettine ci fosse stato. E il dramma era che quel pettine non era mai esistito. Ecco, il pettine rappresenta lo strumento che determina il limite, la regola, l'immutabile che dirime il giusto dall'ingiusto. E nella misura in cui esso esiste, se esiste, determina i giudizi e le conseguenze per quei nodi che, appunto, arrivano al pettine. Noi vigliamo, abbiamo fede, crediamo fortemente che il pettine ci debba essere. E nel caso di Idro dovrebbe essere un pettine molto fitto, perché la verità è stata occultata con tale plateale superficialità e arroganza che chi ha creduto di poterla sfangare senza troppi danni deve ricredersi. Il prezzo per la comunità è stato fin qui troppo alto perché tutto venga passato sotto silenzio. Che dunque si faccia, presto, luce su tutto questo marcio, i cittadini seri attendono.

ID47272 - 16/07/2014 13:52:52 - (Dru) - Caro Leonardo

come dissi tempo fa ad uno zio, non basta mettere un segno meno ad un'affermazione per negare "per davvero" quell'affermazione e poi dissi che il male peggiore del nostro mondo è il silenzio in una mia pubblicazione. Hai confermato quanto ho detto se ti rileggi. Se il silenzio conviene per altri motivi, perché compromettersi ? anche il silenzio sa urlare, eccome. Se passa che il sig. Vaglia, e cioè io, dica solo cattiverie e passa con il dire "solo" che io dico cattiverie, perché "dover" rispondere pubblicamente? a che pro? o "dover" rispondere su questi fogli ? Se passa che io dica cattiverie, il resto può solo arrecare danno a chi non intendesse esporsi e il "dovere" è solo il lamento dei perdenti sui vincenti.

ID47275 - 16/07/2014 14:14:54 - (Giacomino) - La cosa peggiore

di tutta questa storia é che si sta solo perdendo del tempo.

ID47276 - 16/07/2014 14:17:32 - (Dru) - Chi non risponde risponderà solo quando sentirà che i propri interessi sono messi in pericolo

Quindi non sono ancora stati colpiti a dovere gli interessi di chi non risponde, ma questo non deve fermare chi vuole risposte, perché prima o poi queste domande vorranno realizzato il loro scopo e gli interessi, ancora impliciti ai più , verranno allo scoperto. Certo, insisto, è per me, che vedo,già esplicito quello che per i più è implicito ancora, e cioè che se alle domande non si risponde è perché queste domande, che formano l'opinione pubblica, non hanno le risposte da coloro che non hanno interesse alla formazione dell'opinione pubblica. Altrimenti oggi qui ci sarebbero il sindaco di Idro e loro squadre e i Vecchi amministratori di Anfo che chiarirebbero la loro posizione. Ad esempio, all'affermazione di Seccamani di una precedente amministrazione che non mostra documenti strategici per l'amministrazione nascente, è implicito il richiamare l'opinione pubblica a formarsi l'idea che la vecchia amministrazione

ID47277 - 16/07/2014 14:18:44 - (Dru) -

non aveva come primaria intenzione l'amministrare.

ID47278 - 16/07/2014 14:44:21 - (Dru) - Ma se la vecchia amministrazione...

... sapesse che proprio questo è il suo tallone d'Achille? a che pro esporsi per esporlo ( il tallone d'Achille)? Spero di essere chiaro nella logica che muove i politici moderni ad essere come il Seccamani, e cioè onesti con il pubblico, e i politici che al pubblico non rispondono che alle elezioni.

ID47279 - 16/07/2014 14:56:49 - (Dru) - Onesti con il pubblico o formazione del pubblico

è la relazione che non è più necessaria (di verità) per i più che sono ancora inconsapevolmente consapevoli del modo migliore e vincente sul modo perdente delle Verità (vedere a proposito i miei commenti all'articolo di Aldo Vaglia), quindi relazione giustapposta, cioè posta (da chi? certo non più da Verità) durante le elezioni e tolta durante le amministrazioni. Allora l'onestà pubblica del politico è e non è onestà pubblica (l'impossibile), è onestà pubblica durante le elezioni e non è onestà pubblica durante le amministrazioni, ma come può l'onestà pubblica essere non-onesta pubblica o non-essere onesta pubblica ? Questa è la vera violenza.

ID47292 - 16/07/2014 19:22:23 - (Leonardo10) -

Caro sig. vaglia, effettivamente quello che apparentemente si vuol far passare è che le sue argomentazioni siano solo cattiverie. Ma se questo messaggio passasse, insieme ne passerebbe anche un altro più profondo: fidatevi solo di noi, non chiedete mai chiarimenti, non approfondite mai, non leggete i documenti, non ritenetevi in grado di comprendere questioni che riguardano l'intero paese, solo noi siamo in grado di capire voi no.Non penso sinceramente però, che tutti i cittadini accettino che chi ha pubbliche responsabilità non debba, se rispettosamente interrogato, fornire risposte.

ID47295 - 16/07/2014 19:29:47 - (Dru) - Leonardo

Non è questo il punto, certo che questi signori ad un certo punto troveranno delle scuse da sostenere che vanno oltre la mia cattiveria leggendaria e indiscutibile ;-), ma non è questo il punto, il punto è che fin tanto che gli conviene non vanno oltre questo dire. La gente, caro Leonardo,in questo è più tonta di quanto si possa credere e oggi, più di ieri, ha bisogno di credere e non di vedere.Si tratta di essere creduti e in questo mestiere ci vogliono preti e politici certo non gente come me.

ID47378 - 17/07/2014 19:29:06 - (kyselak) -

Mi suona strano che il demanio proponga un rinnovo ventennale della concessione dell'utilizzo della Rocca ad un canone che non sembra poi tanto agevolato e a piè di pagina aggiunga una postilla rimarcando la possibilità di acquisizione del sito a titolo “non oneroso“ previa presentazione di un piano pluriennale per il recupero e la fruizione pubblica. Il tutto senza un minimo accenno alla messa in sicurezza del compendio. Se il Comune avesse rinnovato la concessione le problematiche sulla sicurezza non sarebbero emerse, una volta invece diventato proprietario il fiume ha straripato e sono emersi verbali e denunce di ogni sorta.

ID47390 - 17/07/2014 21:19:25 - (Dru) - non capisco Kyselak

quando parli di compendio cosa intendi ? e quando dici mi sembra strano intendi forse dire che Seccamani non la racconta tutta? ma allora se non la racconta tutta dove non la racconta secondo te ? cioè dalle tue parole non capisco molto, sappi che parli con uno stupido. Quando dici se il comune (questo o quello precedente?) avesse rinnovato la concessione le problematiche sulla sicurezza non sarebbero emerse, cosa intendi dire ? che la concessione di per sé risolve le problematiche? e se si perché? e se no a cosa rimanda l'antifona ?

ID47394 - 17/07/2014 22:18:56 - (Dolcestilnovo) -

ma gli amici della terra, del lago che non su vende ma si riprende, sorprende, distende e offende che fine hanno fatto? Sono tutti in Polinesia senza wifi? O sono tramortiti? O hanno capito che i loro paladini hanno fatto baobaomiciomicio e sono pertanto corsi a Gerusalemme al muro del pianto? Guardate che anche San Tommaso ha creduto quando ha veduto...

ID47396 - 17/07/2014 23:33:34 - (kyselak) - per Dru

Caro Alessandro mi hai preso in castagna.ho fatto proprio il vocabolo compendio estrapolandolo dall'articolo del sig. Seccamani intendendo l'insieme di costruzioni costituenti un unico complesso comunemente identificato come Rocca d'Anfo (scuderie, osservatorio, camere, caserma, ecc.). L'articolista ha detto la sua documenti alla mano. La richiesta di rinnovo ventennale è stata inviata alla precedente amministrazione comunale la quale, vista l'onerosità dell'operazione, ha pensato bene di fare una pausa di riflessione. Mal gliene incolse perchè nel frattempo è subentrata altra gestione nel Comune di Anfo che ha dovuto affrontare la scottante questione. Penso però che anche la precedente amministrazione avrebbe scelto l'acquisizione a titolo non oneroso in quanto un progetto di investimenti a lungo termine era stato approntato. Vedi contributo di un milione di euro per il recupero e la fruibilità ottenuto con la sottoscrizione dell'Adp nel

ID47397 - 17/07/2014 23:36:31 - (kyselak) -

lontano 2008. La questione dei verbali redatti o trasmessi quattro mesi dopo l'evento merita un approfondimento. Su questo il sig. Seccamani ha mille ragioni.

ID47398 - 18/07/2014 00:06:48 - (Dru) -

"Se il Comune avesse rinnovato la concessione le problematiche sulla sicurezza non sarebbero emerse, una volta invece diventato proprietario il fiume ha straripato e sono emersi verbali e denunce di ogni sorta." Qui intendi dire che sotto la tutela del Demanio tutti ne usufruivano del corso d'acqua e quando la concessione è passata al Comune tutti ne approfittarono ? In che senso ? Intendi dire che le larghe maglie del Demanio esaurivano il conflitto che la gestione comunale più stretta e osservante le norme ha acceso ? O intendi dire che la concessione permetteva una manutenzione più attenta ?

ID47399 - 18/07/2014 00:20:53 - (g.v.p@libero.it) - attenzione

Prego rileggere quanto aggiunto alla lettera il 16/07/14 alle ore 21.Faccio uno strappo alla regola ;il mio cell. 3475752672 . Non devono esserci fraintendimenti di sorta , su chi ha fatto il proprio dovere .

ID47403 - 18/07/2014 06:33:03 - (Dru) - O il fiume è straripato

È una metafora per dire comunque che ogni cosa passata al comune è stato il pretesto per bloccarne ogni azione ?

ID47406 - 18/07/2014 09:07:39 - (kyselak) -

evidentemente mi sono spiegato male. Il mancato accenno alla sicurezza è rimarcabile dall'articolo in cui si evidenzia la possibilità di una cessione a titolo non oneroso previa presentazione di un piano pluriennale mirato al recupero e alla fruizione del compendio. Non alla messa in sicurezza della zona. E' chiaro che il fiume o il lago non centri niente nella discussione. E' solo un modo di dire per rimarcare come, da una situazione di appiattimento o se vogliamo di stabiliotà, siano emersi tutti in un colpo ed in maniera retroattiva problemi a non finire. Tale situazione, come ha ben spiegato il sig. Seccamani, merita approfondimenti.

ID47407 - 18/07/2014 09:58:05 - (Dru) - da una situazione di appiattimento o se vogliamo di stabilità

evidentemente ho capito male! ma questa situazione di appiattimento o stabilità cosa significa ? forse sulla prima parte ho capito, e ti prego di correggermi altrimenti: tu intendi dire che l'azione di disturbo (il disturbo qui è la posizione delle denunce e dei verbali, quindi posizione di disturbo nei confronti delle attività sul Compendio) conseguente alla diversa disposizione del Comune di gestione del Compendio (Compendio qui è posizione del Comprensorio d'ora in poi Rocca d'Anfo) , disposizione che diverge da quanto voluto dal Demanio, ha acceso le micce di una guerra sottobosco, legale ma secondo noi (il noi qui sarebbe posizione dell'interrogazione di Seccamani di far luce e la tua) illecita, tra persone convenienti la posizione del Demanio e le persone convenienti la posizione del Comune.

ID47412 - 18/07/2014 13:46:35 - (kyselak) - per Dru

per chiarire meglio ciò che penso e senza correre il rischio di mettere nei guai il Direttore dal momento che ho chiesto espressamente l'anonimato ti faccio una domanda. Nel caso in cui non ci fosse stato il ribaltone nel Comune di Anfo ed indipendentemente da come la pensassero i precedenti amministratori in merito all'acquisizione o al rinnovo della concessione scaduta, il Demanio avrebbe trasmesso l'ingiunzione di chiudere la Rocca per motivi di pubblica sicurezza? Ti ricordo che per sostenere questa posizione il Demanio ha rispolverato un verbale di quattro mesi prima. Perchè non intervenne allora? Il sindaco Mabellini è stato messo con le spalle al muro e d'impeto ha emesso l'ordinanza di chiusura di tutto il complesso sotto e sopra la statale forse per mettere in difficoltà la Provincia ritenuta compartecipe con il Demanio a far chiudere la Rocca. Se poi si pensa al lavoro svolto dal Gruppo Sentieri attrezzati di Idro c'è veramente da mettersi

ID47413 - 18/07/2014 13:47:37 - (kyselak) -

Ringrazio il direttore per la precisazione apparsa in un'altro articolo e la precisazione e disponibilità del sig. Seccamani.

ID47414 - 18/07/2014 14:03:00 - (kyselak) - per Dru

scusami ma avevo finito lo spazio e non me ne ero accorto.Intendevo dire che c'è veramente da mettersi le mani nei capelli anche se essi scarseggiano. Ricordo infine che gli esponenti del Gruppo Sentieri attrezzati di Idro non sono affatto degli sprovveduti e quando hanno gestito l'apertura della Rocca hanno valutato bene la zona da interdire al pubblico per problemi di sicurezza.

ID47415 - 18/07/2014 14:20:59 - (Dru) - un altro passo

In queste ultime tre tue hai dato nuovamente agio per capire cosa ci stia dietro le allusioni o le micce ancora non accese, ma messe a disposizione dal Seccamani; ora o capito, prima avevo solo intuito, ti ho detto che sono stupido, ma è la mia stupidità che mi induce a chiedere di continuo o a rileggere di continuo. Conosco la proverbiale abilità del Gruppo Sentieri Attrezzati e conoscendone i componenti mi stupirei del contrario... Comunque questi conflitti che prendono a pretesto un luogo, come può essere la Rocca o il Lago, per interessi che nulla hanno a che fare con quel luogo è una prassi consolidata nel nostro paese.Questo non significa che bisogna arrendersi...

ID47418 - 18/07/2014 19:51:13 - (kyselak) -

La questione della Rocca d'Anfo è molto più complessa di quella del lago ove alcuni utilizzatori locali sono riusciti, con notevole abilità e con mezzi al limite del lecito, a coalizzare l'opinione pubblica a favore dei propri interessi con l'appoggio, condizionato dal voto, dell'amministrazione comunale locale. Non è stata certo un'operazione facile, ma una volta raggiunto lo scopo gonfiano il petto tenendo in mano lo scettro del potere. Poi l'estro scenico del Sindaco di Idro mi ricorda il grande Ettore Petrolini nella parodia di Nerone. ... Bravo, bravo. Peccato per la savanella. Ma tutto verrà superato quando la Provincia appronterà la rotatoria per collegare il nuovo tratto di superstrada all'attuale SP 237. Un altro mutuo o un contributo dal Trentino e l'ingresso sarà cosa fatta, con la speranza di finire il tutto nel prossimo quinquennio. Opere di sicurezza del lago comprese.

ID47420 - 18/07/2014 19:55:07 - (kyselak) - per Dru

Non parliamo poi di stupidità. Magari fossero tutti come te.Disponibili ad ascoltare, oltrechè a proporre. La storia della savanella, se non sbaglio, sei stato tu e forse prima il sig. Seccamani, a renderla edotta all'opinione pubblica.

ID47432 - 19/07/2014 09:50:55 - (Dru) - La stupidità

Mi avverte sempre che l'altro, di ogni faccia e di ogni credo, ha "qualche cosa da dire", e la mia stupidità interviene dicendomi "non hai capito quella cosa perchè sei di quella cosa stupido". Sono grato alla mia stupidità, forse la migliore delle mie qualità. Ma tornando al tuo ultimo qui, saresti in grado di essere un poco più preciso intorno la Rocca, sperando di farne il bene ? Stai dicendo che qualcuno ha fermato la fruizione della Rocca per motivi che nulla hanno a che fare con la sicurezza?

ID47435 - 19/07/2014 11:09:02 - (kyselak) -

Se si verifica uno smottamento il 28 febbraio 2011 e lo ritieni da codice rosso, intervieni subito ingiungendo di chiudere la Rocca a lungo termine ovvero, se ritieni che l'evento non sia pregiudizievole della sicurezza dei cittadini o meglio ancora, sia circoscritto in una zona non fruita dai visitatori, inviti il gestore a programmare un intervento di disaggiamento del versante franoso magari posizionando delle barriere paramssi. Il tutto chiudendo la zona per qualche giorno. E' strano intervenire dopo le elezioni rispolverando il carteggio relativo all'evento del 28/02/2011 quando amministrava altra coalizione. E' altrettanto vero qualche sasso possa essere caduto anche dopo la proclamazione del nuovo sindaco. Poi chiaro che un sito visitato da migliaia di persone debba avere maggiore attenzione dal punto di vista della sicurezza ma, ripeto, l'opera portata avanti dal Gruppo Sentieri Attrezzati non tralasciava questo aspetto.

ID47437 - 19/07/2014 11:15:12 - (kyselak) -

Non ho detto che qualcuno abbia fermato la fruizione della Rocca per motivi che esulano la sicurezza. Ho solo fatto presente che la tempistica non e' stata corretta. Essendoci di mezzo le elezioni qualche dubbio penso sia lecito. Certo che chi ci e' andato di mezzo e' il cittadino che non puo' piu' apprezzare da vicino questo patrimonio storico. Non voglio sbagliare ma l'estensore del post abbia voluto rimarcare questo.

ID47451 - 19/07/2014 18:27:18 - (Dru) - la tempistica non è stata corretta

significa che qualcuno non ha denunciato prima ciò che ha denunciato poi, ma se quel qualcuno è il Mabellini o sua parte cosa doveva fare secondo questo principio di "correzione" ? cioè stiamo criticando il Mabellini (supposto), cosa avrebbe dovuto fare ? contrario , stiamo criticando l'amministrazione precedente (supposto), cosa avrebbe dovuto fare ? Stiamo criticando il Demanio (supposto) cosa avrebbe dovuto fare? cioè la critica cosa suggerisce ? sempre se c'è critica, ma non staremo qui a discutere del NIENTE vero ?

ID47470 - 20/07/2014 11:34:14 - (bobdylan) - bobdylan

la lettera di Seccamani mi ha fatto pensare che sul Lago d' Idro a livello politico la confusione regna sovrana basta vedere il comportamento dell' attuale amministrazione di Anfo (gestione della Rocca e dellAdP e di quella di Idro e mi riferisco alla vicenda della savanella. Come si fa a non vedere nel progetto dell'ingresso al Paese che c'è la savanella?E sì che il sindaco di Idro ed alcuni amministratori sono dei Tecnici! E perchè si continua a tacere?E gli ambientalisti? Adesso dubito anche di quelli!Ci stanno prendendo in giro tutti questa è la verità!

ID47484 - 20/07/2014 17:40:57 - (kyselak) - per Dru

Scusami Dru ma a volte non riesco a seguirti. Se si verifica uno smottamento il 28 febbraio 2011, l'Agenzia del Demanio avrebbe dovuto segnalare la cosa agli Enti competenti subito dopo il verificarsi dell'evento o quattro mesi dopo? Per di più dopo il ribaltone elettorale. Quali erano i rapporti con la Provincia dell'Amministrazione uscente e quali quelli dell'Amministrazione subentrante?. Soprattutto se è vera (e non dubito che lo sia) l'affermazione del sig. Seccamani ovvero che dopo il 28 febbraio 2011 non si siano verificati movimenti franosi che potessero ragionevolmente cagionare situazioni di pericolo sulla S.P. 237. Dopodichè tira pure le tue conclusioni. Le mie sono le stesse denunciate dall'estensore. Nulla da eccepire su quanto affermato dal sig. "bobdylan". Ha perfettamente ragione. Anzi la invito ad intervenire con più frequenza nel dibattito.

ID47494 - 20/07/2014 23:52:00 - (Dru) - Grazie Kyselak

Ora ho capito, l'ho detto, non sono molto pronto di riflessi... In definitiva qui il "cominciamento" è l'amministrazione Bonardelli che sembrerebbe d'accordo, con il convitato di pietra dei diversi enti, a non divulgare la notizia del franoso, cosa che, dopo il cambio imprevisto di amministrazione, si mostra come occasione per demolirne la reputazione.

ID47495 - 21/07/2014 00:32:54 - (g.v.p@libero.it) - ulteriore precisazione

Non era il Demanio a dover segnalare l accaduto del 28/02 . Non poteva saperlo . Era lo stesso ufficio che ha scritto la lettera del 20/06 .Le lettere pubblicate nella mia precedente chiariscono bene la questione .Quando il Demanio ha avuto notizia dell accaduto , ha dovuto intervenire presso il Comune e far emettere ordinanza .

ID47506 - 21/07/2014 14:08:38 - (kyselak) -

Ho perso completamente il filo. Della lettera del 20/06 non conosco i contenuti e nemmeno chi l'abbia scritta. Son fermo alla corrispondenza del 13/06, del 16/06, del 04/07 e dell'incontro del 01/07/2011. Infine, il Sindaco, ha molti più poteri di quelli prospettati nel senso che potrebbe tranquillamente ordinare la chiusura di qualsiasi strada e con qualsiasi densità di traffico se sussistono problemi alla sicurezza pubblica.

ID47787 - 27/07/2014 14:54:44 - (brogio) -

Anche a me sarebbe piaciuto capirne di più ma la confusione regna sovrana dal momento che non si comprende chi abbia scritto la lettera del 16 giugno 2011 riportante la ferale notizia (il demanio, l'amministrazione provinciale, privati cittadini, l'amministrazione uscente, la Prefettura?).

ID47845 - 29/07/2014 14:13:50 - (kyselak) -

Chi ha allertato il Demanio degli smottamenti intervenuti dal 28 febbraio 2011 agli inizi di giugno di quell'anno? Ho letto un post dal titolo "sassi intelligenti" e mi risulta, contrariamente a quanto afferma il sig. Seccamani, che si sono verificati movimenti franosi anche dopo il 28 febbrai seppur di intensità decisamente minore.Comunque sia non credo affatto che sia stato il conducente del furgone avanti al quale è caduto un sasso ad allertare il Demanio. Se si vuol essere precisi e fare delle congetture plausibili bisogna sapere chi ha messo in allarme il Demanio ed è andato a rispolverare un verbale dei carabinieri intervenuti sul posto il 28 febbraio. L'Amministrazione uscente? La Provincia? Lo stesso Sindaco Mabellini? O chi altro ancora? Fatemi sapere per cortesia altrimenti i sassolini rimangono nelle scarpe e fanno male.

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