03 Dicembre 2010, 07.00
Idro Bagolino Anfo Lavenone
Eridio

Le domande di Seccamani

In merito all'articolo pubblicato il 25 novembre che riportava alcune dichiarazione del Consigliere regionale Mauro Parolini, ci scrive Gianfranco Seccamani.

 
Caro direttore,
come anticipato, provo a mettere in discussione ciò che Vallesabbianews ha pubbicato il 25.11.10, ovvero la dichiarazione del consigliere regionale Parolini, che riporto fedelmente:
del resto tutti quei soldi sono stati messi a disposizione per rispondere ad un allarme che riguarda la sicurezza e l’intero alveo del fiume Chiese. C’è chi ha da eccepire e non mi stancherò mai di cercare soluzioni il più possibile condivise, dobbiamo però tener conto che si tratta di un’urgenza documentata e certificata che nessuno fino a questo momento è stato in grado di smentire“.
 
Bisogna per questo partire dal 04-08-2008: B.U.R.L (bollettino ufficiale regione Lombardia) D.d.s. 27 Giugno 2008 n° 7028
La lettura potrà apparire noiosa ma è necessaria quanto utile per comprendere.
Progetto della variante stradale all’abitato di Idro, di collegamento tra la SP 237 (ex SS 237 del Caffaro), la SP 111 e la SP 58 autorità proponente: Provincia di Brescia.
 
Omissis… Preso atto che:
a) in data 3 agosto 2004 è stata depositata presso la Struttura VIA della Direzione Generale Territorio e Urbanistica – da parte della Provincia di Brescia, settore LL.PP e Viabilità (nel seguito il Proponente) – la richiesta di verifica della assoggettabilità alla procedura di valutazione dell’impatto ambientale del progetto della “variante stradale all’abitato di Idro, di collegamento tra la SP 237, la SP 58 e la SP 111“; la tipologia del progetto in esame (strada extraurbana secondaria) era previsto al punto 7, lettera g dell’allegato B al d.P.R.12 Aprile 1996 e succ. modificazioni , vigente al momento del deposito dell’istanza, e nel seguito richiamato come “atto di indirizzo“ a seguito dell’istruttoria, con decreto regionale n°2260 del 1 Ottobre 2004 il progetto è stato assoggettato alla procedura di VIA .
 
b ) in data 10 febbraio 2006 il Proponente ha depositato presso la Struttura VIA, e contestualmente presso gli Enti Locali interessati, la richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale gli elaborati progettuali e lo studio di impatto ambientale relativi al progetto stesso; per i motivi sopra esposti, la procedura di VIA si svolge ai sensi dell’atto in indirizzo .
omissis…
 
d ) a seguito della prima fase istruttoria, la Struttura VIA ha inoltrato, con nota del 25 maggio 2006 richiesta di integrazioni dello s.i.a., ai sensi dell’art.5 dell’atto in indirizzo; il Proponente ha depositato tali integrazioni il 26 giugno 2007
 
e ) successivamente la Struttura VIA, a seguito di segnalazioni e in coordinamento con la D.G. Agricoltura e la D.G. Reti e Servizi di Pubblica Utilità, in data 2 ottob re 2007 ha invitato il Proponente ad approfondire ulteriormente il progetto e, in particolare, il tracciato stradale proposto, in funzione di esigenze - che saranno dettagliate in seguito – legate alla progettazione delle opere di regolazione del lago d’Idro e alla tutela del rischio idrogeologico.
 
omissis….
- sotto l’aspetto geomorfologico, l’area in sinistra idrografica (nella quale si sviluppa la quasi totalità del tracciato in progetto è caratterizzata, nel settore di valle dalla presenza di un accumulo di paleofrana, il cui perimetro – definito tra le aree a rischio idrogeologico (PAI) del bacino del Po – era interferito dal progetto originario sottoposto a VIA; i lenti movimenti rilevati da tempo e confermati da indagini tuttora in corso prefigurano potenziali aggravamenti delle condizioni di stabilità; più a monte, il progetto si sviluppa su accumuli di frana compresi tra cordoni morenici.
- nel corso dell’istruttoria VIA, inoltre, è emerso un ulteriore importante elemento segnalato dalla U.O. Sviluppo e tutela del territorio rurale e montano della D.G. Agricoltura della Giunta Regionale, relativo alla necessità di realizzare “nuove ed efficienti opere di regolazione“ del lago (paratie di regolazione e galleria di scarico di emergenza) in sostituzione delle attuali
 
Sin qui le fonti ufficiali .
 
Ora alcune considerazioni in merito e relative domande; se quanto affermato dal consigliere Parolini, in tema di Sicurezza e di emergenza documentata e certificata, corrisponde al vero, perché progettare un‘opera di tale portata in area PAI?
 
Il Proponente era a conoscenza di ciò al 3 agosto 2004?
Dal 3 agosto 2004 al 2 0ttobre 2007 possibile che nessuno (e pare siano in tanti) si sia accorto di nulla?
Possibile che la Struttura VIA (dal 3 agosto 2004 in possesso del progetto) solo e soltanto a seguito di “segnalazioni“, in collaborazione con altre Strutture si accorga della svista, e abbia invitato il Proponente a modificare il tracciato perché l’originale non poteva essere realizzato così come proposto?
 
Se la SICUREZZA viene prima di ogni altra cosa, è lecito chiedersi come si sia potuti arrivare a commettere un simile “errore”. Capita a tutti, ma nel caso in esame, forse si è esagerato.
Una possibile spiegazione è che l’area in questione sia stata dichiarata“ pericolosa” in tempi recenti, ma sospettoso come sono, ne dubito.
Eppure l’area in questione come riportato dal B.U.R.L. viene definita “area a rischio idrogeologico molto elevato” e si “prefigurano potenziali aggravamenti delle ondizioni di stabilità”
Pensare di farci passare una strada, allo stato dell’arte, è forse un azzardo .
 
In aiuto potrebbe accorrere un documento del comune di Idro, datato 26-09.2007 Prot. 4868 che così recita: per quel che concerne le misure in materia di Protezione Civile, ogni allarmismo è fuori luogo. Basti notare che il Lago d’Idro è un lago naturale e non artificiale, è lì fermo ed intatto da secoli, millenni e forse milioni di anni e l’unico dato preoccupante sono le opere che vengono ad alterare il naturale equilibrio dell’ecosistema e ad incidere sull’assetto idrogeologico del territorio.
Se come affermato tutto è fermo, forse, da milioni di anni, non vi è motivo di preoccupazione. (?)
Ma come recita un vecchio detto popolare, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
 
Recentemente, mi sono ricordato di aver visto un documento che forse, e sottolineo forse, potrebbe avere a che fare con l’argomento in questione.
Ho chiesto ad un amico, che conserva gelosamente tutto ciò che riguarda il Lago d‘Idro, se ne fosse in possesso. Detto fatto! Eccolo, il documento; è una copia dell’AdP e, presumo distribuita al pubblico in occasione della presentazione al Polivalente, 14-07-08 .
Art.7 (ripristino delle condizioni ambientali del Lago d’Idro)
Omissis la Regione Lombardia si fa carico che venga monitorato costantemente lo stato di attuazione dei programmi relativi al collegamento della rete fognaria circumlacuale e collabora con l’autorità competente per la RIPERIMETRAZIONE PAI nella frazione Pieve Vecchia di Idro .
 
Che mi venga un colpo!
Che sia la stessa della Paleofrana? La zona 2, proprio quella dove era stato progettato il nuovo ingresso di Idro?
E’ una dichiarazione clamorosa: fa letteralmente carta straccia delle premesse contenute nello stesso AdP.
E cosa significa “collabora”?, (luglio 2008)
Se veramente fosse quella (ammetto di non conoscerne altre) viene rovinosamente a cadere la “SICUREZZA”, lo stesso AdP e le relative opere annesse !
 
E rimarrebbe valido il tema “REGOLAZIONE”; utilizzo delle risorse idriche per scopi produttivistici .
Come accennato, quando si parla di Lago d’Idro, sono sospettoso.
E mi pongo delle domande: quale è la reale necessità di “riperimetrare” la famigerata area PAI?
Come si può, nel caso, insistere sul tema Sicurezza se, a fronte di tutto ciò che è stato detto, scritto e ripetuto alla noia sulla paleofrana, una porzione di essa, con una “magìa” viene resa miracolosamente “stabile”, “compatta” “granitica” ed “inamovibile”?
 
Perché, ancora a Luglio 2008, nessuno si è accorto dell“errore”?
A pag. 11 del suddetto documento, pronto per la firma, ci sono gli stessi nomi dell’Accordo, quello vero, siglato il 5 Agosto 2008.
Per ovvi motivi, l’art. 7, quello vero, è “diverso”!
L’area PAI in questione è rimasta “area a rischio idrogeologico molto elevato” come si confà ad una vera Paleofrana !
Però rimangono i dubbi, seri dubbi su tutta la vicenda AdP.
Dove sta l’errore?
E a chi dobbiamo credere, e per quanto tempo ancora? 
 
Ps: Considerazioni tecniche alle richieste presentate dal Comune di Idro nella preriunione del comitato di vigilanza svoltasi in data 15 Settembre 2010
Richiesta n°1 – Riportare la savanella alla medesima quota della traversa, 367,00 oppure eliminare del tutto la savanella assicurando l’uscita del DMV tramite le paratoie della traversa;
L’ipotesi del comune di Idro di eliminare la 3° luce e la relativa savanella di scarico è ulteriormente peggiorativa della capacità di laminazione del lago in caso di piena e riduce in modo secco e definitivo di circa 5 milioni mc la capacità di laminazione, accumulo e di svaso, anche preventivo, del lago.
 
Complimenti!!
E lo stramazzo posto all’imbocco della galleria, stessa quota della traversa, dove lo lasciamo; nel dimenticatoio?
A meno che non si voglia laminare o svasare in modo anche preventivo il lago attraverso la savanella!!!!! In questo caso quanti anni prima bisogna cominciare a svasare?
Che serva (la savanella) per regolare il Lago e non altro?
Cosa non si fa, per la Sicurezza!!!
 
Gianfranco Seccamani
 
 
 


Commenti:
ID5269 - 03/12/2010 15:56:34 - (Giacomino) - Ma che cavolo è la savanella?

Dovrei sentirmi un topo per la vergogna, ma come ai tempi della scuola quando chi chiedeva una ulteriore spiegazione faceva si la figura dell'ignorante ma altresì faceva un favore ai tanti che come lui non avevano capito un accidente; mi accingo a chiedere rispettosamente: Per uno completamente a digiuno in scienze idrauliche sarò riconoscente a chi mi vorrà spiegare finalmente COSA E' LA SAVANELLA, in modo che la possa mettere in relazione alle cose che sento dire sulle vicende del lago. Ancora grazie.

ID5271 - 03/12/2010 16:31:31 - (Ricard53) - Per Giacomino, mi pare alias Gino49 o viceversa.

La cosidetta "savanella" (orribile denominazione) è il canale di salvaguardia del Deflusso Minimo Vitale che, per il fiume Chiese, è fissato in 2,5 m/s all'incile, cioè nel canale che collega il Lago al fiume. Contrariamente a quanto sostiene Seccamani (ma anche l'amminstrazione idrense), per legge deve essere separato dalle paratoie della traversa, che hanno funzioni solo di regimazione delle piene e non possono essere utilizzate per il DMV. Ma fagliela capire questa ai salvifici oltranzisti.

ID5274 - 03/12/2010 17:36:05 - (Ricard53) - La seconda novella del Seccamani, ovvero come tentare di arrampicarsi sui vetri senza ventose.

Ero proprio curioso di leggere cosa avrebbe scritto il Gianfranco, a parte una buona metà occupata da richiami ad altri documenti, il succo è la solita contestazione alle opere di difesa previste, che ho più volte chiamato "sindrome da galleria". Il buon Seccamani porta a sostegno delle sue tesi, l'improvvida posizione del nuovo progetto di ingresso a Idro che nel 2004 era in area di influenza della Paleofrana. Ma a quel tempo anche il progetto della superstrada insisteva in quell'area e solo in un secondo momento la Provincia ha recepito che la zona era a rischio idrogeologico e pertanto i progetti andavano rivisti, visto che erano legati fra di loro. Strano che Gianfranco da ex amministratore non conosca questi passaggi ed invece alimenta dubbi, quando tutto è stato chiaro e lapalissiano. Forse ritiene che siano nati tutti "imparati", non si ricorda quante volte magari a dovuto ripetere a funzionari vari le stesse cose.

ID5276 - 03/12/2010 17:57:20 - (Ricard53) - Continua...

Ma tornando al tema, la strada è poi stata spostata solo di qualche decina di metri, prevedendo il primo tratto subito dopo la rotonda, sulla destra del canale per un centinaio di metri prima di imboccare il nuovo ponte. Attualmente il progetto è in stand by perché Infrastrutture Lombarde ha chiesto nuove modifiche. Nel seguito della lettera, il riferimento al documento del comune risalente al 26.09.07 non aggiunge niente, se non che qualcuno all'epoca stava prendendo lucciole per lanterne e non aveva chiara la condizione di un Lago che non era più naturale da decenni. Concludo sulla questione del documento citato da Gianfranco a sostegno delle sue tesi, cioè su quel preliminare dell'AdP dove c'è l'accenno alla riperimetrazione del PAI, che è poi scomparso nel definitivo. Questo secondo lui dimostrerebbe che la Regione ha la coda di paglia, a me sembrano soltanto delle intenzioni poi non concordate. Il pregiudizio è un male

ID5277 - 03/12/2010 17:58:16 - (Ricard53) - Fine.

che divora la mente e anche l'anima.

ID5290 - 03/12/2010 20:32:19 - (Giacomino) - Forte e chiaro

Grazie Ricard per le spiegazioni che mi hai dato, o.k anche per i nik name. ancora grazie.

ID5294 - 03/12/2010 22:12:24 - (valdo) - Io invece non ho capito ancora niente

Caro Giacomino sei un uomo fortunato, hai capito sia l'articolo che le spiegazioni, fammi un piacere,cerca di rendere edotto anche me su quello che dicono e su quello che vogliono far intendere.

ID5297 - 04/12/2010 07:35:00 - (Giacomino) - Solo la savanella

Ero solo assillato dalla savanella.

ID5298 - 04/12/2010 09:31:00 - (valdo) - x Giacomino

Era solo la savanella quella che ha dato l'incile al pai e il via all'adp per alzare di 2.50 il dmv tralasciando i burl gli sp gli allegati b i dds i dg per arrivare a 367 eliminare la terza luce e confondere le idee? ciao valdo

ID5325 - 06/12/2010 09:41:00 - (Ricard53) - Hai ragione Valdo.

Purtroppo la situazione è complessa e se è difficile capirla per chi è al di fuori, è altrettanto difficile spiegarla in maniera che tutti comprendano per chi come me segue la vicenda da anni. Ma i numeri esistono anche per rappresentare una realtà per quanto complessa. Nel tempo ho tentano di dipanare la questione e credo in gran parte di aver dato un contributo alla sua comprensione, in un ambito in cui la confusione regnava sovrana. Certo si può sempre fare di meglio, ma è anche vero che chi non ha seguito costantemente quanto è accaduto avrà qualche difficoltà a chiarirsi le idee. Mi sembra in ogni caso che chi vuol fare lo sforzo di leggersi bene la lettera che ho scritto a ottobre, ed ancora presente nel "contributo dei lettori per l'Eridio", potrebbe rendersi meglio conto di quanto sta accadendo.

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