24 Marzo 2015, 10.31
Idro Bagolino Anfo
Eridio

Energie in movimento

di Mirella Prandelli

I camminatori del lago accolgono la primavera con un periplo raro. Nel giorno dell'equinozio di primavera, l'incontro con la natura che regala una magia unica. Da provare, almeno una volta nella vita


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Si fa tutti i mesi e cade nel primo sabato, ma per l'arrivo della stagione della vita, abbiamo fatto un'eccezione: si tratta del periplo del lago di Idro.
Ogni primo sabato del mese, qualsiasi stagione sia e qualunque clima li assista, i camminatori del lago d'Idro effettuano il loro giro, aperti al ciclo delle energie, al contatto con l'acqua e allo scambio con il lago.

Si parte dall'erboristeria di Ponte Caffaro di Pier Franco Bolandini, la guida del gruppo, che ormai ha perso il conto dei peripli effettuati.
Conosce tutti i sentieri, le variazioni e le scorciatoie della zona, con tanto di contestualizzazione storico-sociale annessa e approfondimenti botanici dettagliati.
Orario di partenza, le 8.00, quando tira la brezza di tramontana, e rientro nel pomeriggio, al soffio dell'australe.

Sembra di conoscersi da sempre, nonostante le distanze e le differenze: si cammina insieme, condividendo il sentiero, la passione, l'aria e l'energia che scaturisce dall'urgenza di cinque persone che vogliono esserci, che per niente al mondo si perderebbero il risveglio della terra.
«Siamo tutti connessi» è il motto del gruppo, che immediatamente raggiunge quel livello di confidenza che si dovrebbe a chiunque, ma che è difficile offrire nella vita di tutti i giorni, tra parcheggi, uffici e supermercati. Quei fili elettrici di comunicazione, che ci legano e ci dividono, inascoltati nella realtà quotidiana e così chiari tra le foglie dei boschi, altresì conosciuti sotto alla parola “umanità.”

Ascoltare il territorio, ammirarlo e ringraziarlo, mentre regaliamo alla nostra persona, un momento per sé, il qui ed ora, l'esplorazione dell'interno e dell'esterno dell'anima.
E già che ci siamo, muniamoci di pinze e borse ecologiche per raccogliere i rifiuti, senza il giudizio per chi li ha gettati, con lo scopo di ripulire noi stessi dal giudicare.

Riconnettersi con i ritmi del corpo e delle stagioni
, con la sicurezza che non siamo soli.
Da provare.





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