chiudete i rubinetti dell'azoto

Eccedenza di ossigeno disciolto, superiore al 120 per cento, ph oltre le 9 unit�, eutrofizzazione e proliferazione di cianobatteri pericolosi per la salute. Sono questi solo alcuni fra gli elementi utili a descrivere le pessime condizioni in cui versano le acque del lago d’Idro, negate alla balneazione per tutta l’estate.

Lago che, senza opportuni interventi, � destinato ad invecchiare rapidamente e poi a morire, almeno dal punto di vista biologico. Cosa si pu� fare?

Con il preciso intento di dare risposta a questa domanda, pi� volte avanzata dai cittadini, l’Amministrazione comunale di Idro ha invitato nei giorni scorsi la dottoressa Letizia Garibaldi, idrobiologa di fama internazionale, docente all’Universit� “La Biccocca” di Milano e soprattutto grande conoscitrice delle problematiche dell’Eridio.

L’esperta ha incontrato amministratori e cittadini nella sala consiliare del municipio cercando di chiarire i tanti dubbi sulla materia, provando ad esemplificare e dipanare la “matassa” delle complesse reazioni chimiche che producono i vari fenomeni, smontando tesi pseudoscientifiche giudicandole quanto meno fantasiose.

“Il processo di invecchiamento di un lago � un fenomeno naturale e perci� indipendente dalle attivit� umane � ha ricordato la studiosa -. L’uomo semmai pu� avere la responsabinit� di accelerare le fasi della vita di un lago”.

Come? Nel caso dell’Eridio soprattutto immettendo in quantit� spropositate quei nutrienti che finiscono con l’incalzare il processo di eutrofizzazione, la proliferazione delle alghe, fattore che aggiunto alla naturale tendenza dell’Eridio ad essere meromittico, cio� a non rimescolare l’acqua di fondo con quella superficiale, � causa di numerosi problemi.

Fra questi � stata segnalata la presenza di puzzolenti “fioriture cianobatteriche” di “planktotrix” in inverno e “anabaena” d’estate, alghe le cui tossine sono considerate pericolose perch� in grado di bloccare i muscoli della respirazione e perch� sono riconosciuti agenti cancerogeni per il fegato.

“Soluzioni ce ne possono essere tante e vanno vagliate con estrema attenzione � ha detto la studiosa -, prima di tutto per� � necessario chiudere chiudere i rubinetti del fosforo, vale a dire sincerarsi che nel lago non finiscano pi� scarichi di nessun genere. Reflui dai centri abitati che gli stanno intorno, ma anche dal Chiese e dagli altri piccoli immissari. Prima di questo ogni altro intervento risulterebbe inutile, ci hanno provato anche altrove e cos� � stato”.

Pi� volte sollecitata ad esprimersi in merito ai livelli del lago, Letizia Garibaldi ha affermato che maggiori quantit� di acqua avrebbero la positiva conseguenza di “diluire e rallentare i fenomeni”, senza tuttavia offrire soluzioni definitive o durature.

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