Nota ufficiale dalla Regione

“Il documento proposto dalla Prefettura di Brescia e che è stato sottoposto all’approvazione dei Comuni e degli altri soggetti interessati, come abbiamo sempre sostenuto e ribadito, ci porta a compiere un importante passo avanti e va essere considerato come un’intesa che tiene conto delle necessità dei cittadini che vivono sul territorio, di chi opera a livello turistico, degli agricoltori e dei gestori idroelettrici”.

Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore regionale all’Agricoltura e Massimo Buscemi, assessore regionale alle Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo sostenibile, affidano ad una nota diffusa nel tardo pomeriggio di ieri la posizione assunta dalla Regione Lombardia in merito alla vicenda del lago d’Idro.
Non un accenno a quanto è avvenuto ed è stato detto il giorno prima, quando il Pirellone era stato accusato di aver fatto saltare il tavolo delle trattative per salvaguardare interessi privati.

Smorza i toni anche il sindaco bagosso Marco Scalvini, che nella convulsa giornata di martedì aveva avuto modo di pronunciare parole decisamente meno concilianti: “Voglio esprimere tutta la mia soddisfazione nei confronti dell’Assessorato all’Agricoltura per la sensibilità dimostrata nel mettere avanti a tutti gli interessi prioritari dell’ambiente, quelli delle popolazioni rivierasche e dell’agricoltura”.
Un sospiro di sollievo a questo punto lo possono tirare tutti i soggetti coinvolti.

Quanto fosse stata tirata la corda nella lunga ed estenuante trattativa l’ha ammesso anche Giovanni Trerotola dell’Upa: “Certo che siamo soddisfatti, come quel tale che pensa di rompersi due gambe e si accorge invece che una è rimasta sana – ci dice -. Temendo che l’accordo non sarebbe stato siglato avevamo già dato mandato agli avvocati di andarci giù pesanti con querele e risarcimenti, poi sarebbero arrivati anche i trattori”.
“Non è ancora finita – ha aggiunto -. Occorre fare presto a mollare acqua: abbiamo già perso la metà del fieno, in alcuni casi il 70% dell’orzo e se i tempi di erogazione non vengono modificati subito rischiamo di rimetterci anche il mais”.

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