Acque agitate tra Comuni e Pro loco

Mancano poche ore ormai all’incontro fissato per domani (oggi ndr) dai sindaci di Idro, Anfo, Bagolino e Lavenone con l’intento di illustrare al pubblico i contenuti dell’accordo di programma con la Regione per la valorizzazione e la tutela del lago d’Idro. Il tempo stringe e, in attesa di ottenere le dovute spiegazioni dai primi cittadini del lago, da più parti serpeggia perplessità per una firma che garantirà innumerevoli vantaggi per le comunità dell’Eridio ma che sembra anche coincidere con un atteggiamento in apparenza troppo apatico dei comuni alla realizzazione della «terza galleria».
Incertezze e dubbi che, in questi giorni, hanno animato discussioni, anche molto accese, sulle rive dell’Eridio con pareri talvolta discordanti sul perché di tanta esitazione nel rivelare il testo dell’accordo di programma. Ed a sollecitare risposte non è soltanto la popolazione ma anche il consigliere regionale di Rifondazione Osvaldo Squassina che, con Arturo Squassina (capogruppo regionale Sd), ha fatto pervenire un’interrogazione alla Giunta in cui vengono chieste delucidazioni sugli strumenti e sulle misure che la Regione adotterà per regolamentare le portate in ingresso e in uscita del lago, per rendere balneabili le acque, per motivare l’assenza di un efficace trattamento dei reflui civili e industriali.
«Siamo preoccupati - ha sottolineato Osvaldo Squassina - ed auspichiamo che parte dei nostri interrogativi trovino risposta nei prossimi appuntamenti, perché nonostante le rassicurazioni della Regione nulla è stato fatto. Ad oggi non sono disponibili dati certi riguardanti l’efficienza dei sistemi fognari e non vi è ancora chiarezza su come s’intende porre rimedio ad una situazione che, col passare degli anni, si è aggravata e, nonostante le numerose petizioni e la raccolta di circa 8.500 firme, non ha trovato ancora una soluzione concreta».
Si discosta di poco l’opinione di Aldo Armani, portavoce del coordinamento delle Pro Loco di Idro, Bondone Baitoni, Anfo, che ha espresso scetticismo «sulla coerenza con le scelte, fin d’ora manifestate, di contrarietà dei Comuni al nuovo svaso. Il fermo rifiuto – ha sottolineato - alla realizzazione di trivellazioni del terreno a Idro e Lavenone si tradurrà amaramente in un accordo che prevede un ulteriore prelievo d’acqua a danno del lago».
Enzo Melzani, vicesindaco di Bagolino delegato alle Politiche del lago condivide pienamente le preoccupazioni di Squassina. «I Comuni - ha dichiarato - fanno scelte che hanno come priorità l’utilità pubblica delle acque; esclusivamente cioè gli interessi ecoambientali del territorio e gli interessi irrigui riconosciuti dalla Costituzione in quanto sostentamento alimentare della Nazione. Soltanto dopo gli interessi privati idroelettrici». Lo stesso sindaco di Bagolino Marco Scalvini si sbilancia invece in affermazioni vivaci dirette ad Armani. «Il coordinamento delle Pro Loco non rappresenta più - ha detto Scalvini - l’intero bacino lacustre in quanto le Pro Loco di Bagolino e Ponte Caffaro hanno indipendentemente dimesso il mandato. Non accetto lezioni morali da persone lontane chilometri dall’Eridio, che non vivono la realtà del disagio del lago e non possono pertanto rappresentarlo».

di Michele Avigo dal Giornale di Brescia

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