Agricoltori in festa a Condino

Sono arrivati in maniera sparsa, ma una volta sul sagrato si sono accodati ordinatamente.
Chi alla guida di Lamborghini, altri con Carraro, Same, Landini o Ford ma tutti orgogliosi di esserci.
Don Vicenzo Lupoli, arciprete della Pieve, dopo la solenne messa e successiva benedizione ha invitato «a pregare perché tutti abbiano ad avere un lavoro, magari ritornando come una volta nei campi o ad intraprendere attività di allevamento».

Erano circa una quarantina i mezzi con almeno settantacinque operatori al seguito coloro che sono confluiti in occasione della “Giornata di chiusura dell’annata agricola“, organizzata da Claudio e Luca Radoani il cui zio Giulio, ultra ottantenne, va tuttora in stalla ad accudire e governare bestie da latte e vitelle.
L’anziano congiunto non perde mai occasione di partecipare alla consueta rassegna zootecnica settembrina di Roncone dove stavolta, assieme ad altri, risultava pure tra i premiati. Lo zio non ha famiglia perché di tempo libero, ne adesso ne tantomeno per il passato, non ne ha mai avuto: l’estate in malga e per il resto dell’anno in stalla e nei prati o dentro quel suo pandino.

Tutti tirati a lucido trattori e mezzi agricoli in occasione della rimpatriata, tant’è che dentro la cabina dell’abitacolo qualcuno aveva pure sprigionato degli spray profumati.
Non si sono fatti attendere Stefano Giacomolli e Pierangelo Zontini di Storo, Romeo e la figlia Hilary di Daone come anche l’altro daonese Aldo Nicolini o Vittorino Salvadori di Lodrone, Andrea Bagattini e Giovannone Butterini di Condino. Tutte persone che con l’agricoltura o la zootecnia hanno da tempo un rapporto stretto. C’erano non solo gli operatori agricoli della “Pieve che sta per nascere”, ma dell’intero fondovalle e quyalcuno anche della conca di Storo e di Daone.

Mezzi, ma anche costumi: camicia robusta a quadri e jeans come raccomandato nella circolare/invito dei Radoani.
Nella stessa missiva pure qualche benevola raccomandazione su come - nel rispetto del Codice della strada – ci si doveva comportare – onde evitare incidenti o infrazioni - nel tragitto chiesa, piazza e ristorante. Il solo diversivo ammesso qualche colpo di clackson ma solo per fa sapere che c’erano.

La rimpatriata agricola di Condino non ha avuto le dimensioni della “desmontegata” di Predazzo o della Transumanza di otto giorni fa a Bagolino, ma proprio grazie ai Radoani e all’assessore Beppe Leotti anche questa manifestazione autunnale ha ormai acquisito una sua impronta e fisionomia, bella da vedere, da ricordare e raccontare.

«La stagione – dicevano – è da considerare sotto tono rispetto al passato soprattutto a causa delle ripetute piogge che hanno contrassegnato l’estate».
A funzione conclusa, presente pure il sindaco e presidente dell’ente Bim del Chiese Giorgio Butterini, la comitiva ha raggiunto la centralissima piazza San Rocco dove da parte dell’ente Pro loco è stato offerto l’aperitivo.

Più tardi - sempre con gli stessi mezzi a motore - tutti da Giulietta all’albergo Condino per il tradizionale pranzo.

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