In ricordo di Federico, Fabio e Dario

Attimi di trambusto dovuti al maltempo ieri durante la messa celebrata dal vescovo di Trento Lauro Tisi zona di Pracul in Valdaone. Al momento del Padre Nostro la messa è stata sospesa per permettere al vescovo e ai fedeli di ripararsi nella vicina chiesetta della Madonna della Neve. Dopo qualche comprensibile momento di confusione, la funzione è proseguita al riparo della chiesetta.

In concomitanza della festa della Madonna delle Neve, la comunità di Daone ha voluto ricordare chi ha perso la vita in modo accidentale su queste montagne: Federico, Fabio e Dario. I primi due, di 12 e 13 anni, nella disgrazia successa appena dodici mesi fa, l’altro ragazzo un po’ di anni fa.

L'area circostante la chiesa di Limes  (realizzata nel 1959 a ricordo dei Caduti  a seguito  dei lavori  di realizzazione  dei vari impianti idroelettrici) risultava  stracolma  di gente e da rappresentanti di più associazioni. Tanti anche gli scout provenienti da Veneto e Lombardia che in questo periodo affollano la valle. Sul grande palco l'altare e tanti chierichetti mentre appena sotto il coro misto   di più paesi (Por, Bersone, Praso e Daone) diretto dal duo Maurizio Corradi e Romina Faes. In prima  fila l'assessore Tiziano Mellarini, il collega Mario Tonina, il presidente della Lega contro i tumori dottor Mario Critofolini, i sindaci di Valdaone e Pieve di Bono Pellizzari  e Maestri  nonché il presidente della Comunità di valle Giorgio Butterini.

A parlare per primo è la sindaca di Valdaone Ketty Pellizzari che ringrazia  la  sua gente sia per l'impegno che per la partecipazione ma anche lo stesso vescovo per essere  giunto fin lassù . “ Oggi   - sono le sue parole - ci riuniscono tante emozioni e diverse motivazioni e vorrei esprimere la mia gratitudine e quella dell'amministrazione a  quanti – e sono tanti –  che hanno contribuito ad organizzare  questo incontro”.

La sindaca, che  non riesce a trattenere l'emozione,  fa poi  riferimento al progetto “Valdaone ti sorride” e a quella  inedita esperienza  riconducibile a LILT  e ai suoi referenti Ambrosini e Amichetti: “L'energia  e la solidarietà che  ci avete donato   attraverso quel progetto rappresenta un'incalcolabile risorsa, un capitale sociale  che  dona linfa per il futuro. Oggi vogliamo con voi dare rilievo al senso del ritorno come valore aggiunto di questa esperienza che rappresenta un ritorno alla speranza dopo aver superato la paura della malattia, la paura di morire e a volte anche quella di vivere”.

Il vescovo gli è accanto e subito dopo  parla a braccio ma lo fa con il cuore. “Siamo qui riuniti per celebrare la vita che sicuramente è più forte del male e della malattia. L'umano vince sempre ed è più forte di qualunque altro potere”. Poi ancora: “Dobbiamo cercare la gioia dell'altro e quello è il modo di vivere”.
 
Il presule alla fine si mescola tra la gente e dialoga con tutti.  Maddalena Pellizzari, altra donna delle istituzioni, aggiunge e riconosce: “E' un giorno di comunità e non doveva essere altro. Un grazie a quanti hanno lavorato e alle tante associazioni coinvolte come Pro loco, Protezione  civile, Cai-Sat di Daone, Pieve di Bono e Storo, coro Re di Castello,  Pras Band  come  anche  allo staff del Centro di Prontonterapia e tanti altri ancora”.

In foto il saluto del sindaco di Valdaone Ketty Pellizzari, con il vescovo Tisi

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