Gran festa per la Carmignano

L’occasione del cinquantennio, dal 1964 al 2014, è arrivata sabato pomeriggio e sono stati davvero tanti ad approfittarne per visitare la fabbrica ed il ciclo di produzione della carta.
Persone giunte non solo dal circondario di Condino, ma dalla vasta area che va da Pradibondo sino a Ponte Caffaro e più giù ancora, Anfo compreso.

Soddisfatto di tanta attenzione è stato il direttore generale dello stabilimento, l’ingegner Gerold Zuegg: «Diciamo che c’è stata grande partecipazione di gente che magari prima d’ora non aveva mai avuto occasione di varcare la soglia della fabbrica. Sicuramente un afflusso che non ci aspettavamo».
 
Per l’occasione, oltre ai vertici dirigenziali sia italiani sia svizzeri, c’erano anche l’assessore provinciale Alessandro Olivi, il presidente della Associazione industriali della Provincia Paolo Mazzalai ed il sindaco di Condino Giorgio Butterini.

«La Carmignano – parole di quest’ultimo -, non solo garantisce occupazione e salario sicuro, ma è e resta una delle realtà che dà onore e prestigio all’intera Valle».

Olivi e Mazzalai hanno aggiunto: «Dentro la Carmignano una cosa è certa: Tanto impegno, serietà, rispetto, molta professionalità ed altrettanta determinazione, che non è poco».

A volere l’insediamento di questa realtà cinquant’anni orsono, furono in tanti e tutti quanti oramai scomparsi: Da Pietro Butterini a Bruno Vivari, all’epoca rispettivamente sindaco e segretario comunale di Condino, nonché Ciro Bazzoli (originario di Roncone e all’epoca segretario comunale a Rivalta).
Poi l’allora presidente della Provincia Bruno Kessler ed il senatore Giovanni Spagnolli.

Dall’altra parte gli interlocutori con i quali trattare e concludere erano allora il geometra Antonio Bambini di Magnacavallo, nel Mantovano, e Rino Serafin. Il primo direttore generale e l’altro di stabilimento.
Tra i presidenti storici, invece, l’avvocato Parenzo prima e il compianto collega trentino Armano Paris poi.

Ma a rievocare la storia della cartiera non potevano essere che Flavio Serafin e Aldo Tomedi, primi in assoluto a gestire le sorti del gruppo.
Entrambi con un po’ di magone, si sono soffermati a descrivere la storia dell’azienda: «Diciamo che i lavori erano iniziati nel maggio 1964 e l’attività lavorativa a novembre dell’anno successivo. Il 3 marzo 1973 il pretore di Tione Marcello Monego aveva accolto il ricorso avanzato dalla società pescatori di valle e di conseguenza disposto la chiusura degli impianti (provvedimento durato tre giorni) per sospetto inquinamento delle acque del Chiese da parte dell’azienda cartaria. Poi nel 1985 il passaggio tra Cartiere Trentine e la Carmignano e le relative innovazioni in ambito produttivo».

Elisa Pasquazzo
Foto: Brianimage

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«Nel 2013 la svizzera Cham Paper Group, che conta tre stabilimenti cartari di cui due in Italia (Condino e Carmignano) ha generato nel suo complesso un fatturato di 190 milioni di euro e un Ebit di 2,6 milioni di euro che corrisponde a un margine del 1.4 per cento».
Lo ha detto lo stesso amministratore svizzero dottor Mata nel corso del convegno mattutino.

«La produzione globale è lievitata a 151 mila tonnellate delle quali un terzo ha riguardato il solo stabilimento di Condino all’interno del quale lavorano 126 dipendenti tra Cartiera e Condino Energia» ha poi aggiunto il dirigente, svizzero, ma nato in Spagna.

Mata ha così concluso: «Poi tanti investimenti e l’introduzione del ciclo continuo che ha aumentato produzione e vendite fino a raggiungere 53.000 tonnellate. Solo negli ultimi dieci anni il comparto vendita è aumentato del 56% di cui il 13% venduto in Italia, l’80 in Europa e il 6,5 in Asia».
(e.p.)

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