Fiamme a Condino, distrutto un garage

La causa di tutto sarebbe stato un cortocircuito partito dal quadro elettrico dislocato appena dietro l’ingresso.
L’incendio si è verificato poco prima di mezzogiorno di oggi al piano terrà di una costruzione che si affaccia su via Roma a Condino, in prossimità della Contrada Acquaiolo, di proprietà della famiglia Gambaini.

La storia racconta che proprio nella parte bassa del paese, al di sotto della storica farmacia Maturi, già nel 1936 si era verificato un rogo che aveva distrutto più case anche lungo il versante di piazza Lamarmora.
Per fortuna non è andata così questa volta.

Al piano superiore dell’edificio vive la signora Paola Radoani. E’ stata lei per prima ad accorgersi di quanto stava avvenendo e ad allertare i soccorsi.
Le fiame si sono sviluppate dove un tempo c’era l’officina artigianale nella quale lavorava il capofamiglia Dino, quando era in vita.

«Difficile al momento fare ipotesi più precise, considerato che non c’era nessun macchinario collegato alla rete elettrica» ha detto il comandante dei vigili del fuoco di Condino Andrea Bagattini.

Uno dei rischi maggiori poteva riguardare il cappotto alle pareti: «Effettivamente l’alta temperatura avrebbe potuto intaccare i panelli e di conseguenza avvolgere l’edificio col fuoco. Non è stato così, anche perché fin da subito abbiamo fatto uso non di idranti, ma solo di schiumogeno. C’erano anche due autobotti a disposizione, ma non le abbiamo utilizzate» ha confermato il comandante.

Una ventina gli uomini prontamente intervenuti, che hanno evitato guai ben peggiori allo stabile interessato dal rogo.

A dar man forte ai pompieri anche una pattuglia del corpo di polizia locale, con Paolo Giovanelli (che a Roncone è anche il vice comandante degli stessi vigili del fuoco) e da Cristina Radoani, che hanno raccolto immagini e testimonianze.

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