L'amico muore, lui è indagato per omicidio stradale

E’ arrivato al Pronto soccorso poco dopo le 21 che ancora era cosciente, poi le sue condizioni si sono aggravate. Inutili i tentativi di rianimarlo, alle 22:25 il suo cuore ha cessato di battere.
Questo l’epilogo del drammatico incidente che ha avuto luogo mercoledì sera lungo via Corti a Soprazocco di Gavardo.

A perdere la vita Moustafa Marin, che gli amici chiamavano Marcello.
Abitava a Soprazocco di Gavardo e aveva solo 18 anni. Al dramma se ne aggiunge un altro, quello che riguarda il compagno che era alla guida dell’auto, A.M., un diciannovenne di casa a Polpenazze, che ha perso l’amico e che ora è indagato per omicidio stradale.

Il giovane, a sua volta ricoverato con codice giallo alla Poliambulanza di Brescia, come da prassi, è stato sottoposto ad analisi cliniche per l’accertamento del tasso alcolemico nel sangue, ma l’esito non è ancora noto. In caso di positività delle analisi, la sua posizione si aggraverebbe ulteriormente.

Della vicenda se ne stanno occupando gli agenti della Polstrada di Salò, che hanno ricevuto i rilievi dell’incidente dai colleghi di Darfo, intervenuti sul posto con una delle loro pattuglie.
Elementi utili per le indagini potrebbero essere anche i video postati sui social dal diciannovenne, prima e dopo l’incidente.

Immagini che sono state presto rimosse dal profilo social del diciannovenne, che però erano già state salvate da altri utenti e sono quindi divenute “virali”. Nel video viene ripercorso un pomeriggio a base di alcolici: «Siamo alla canna del gas» è una delle frasi che vengono ripetute dal ragazzo con voce resa incerta dai cocktail che campeggiano in bella mostra su un tavolino.

E ancora dopo l’incidente, mentre era tenuto al caldo nell’abitacolo del mezzo di soccorso dei Vigili del fuoco, ancora ignaro della sorte dell’amico, il giovane aveva ripreso a girare un nuovo video in cui mostrava la vettura incidentata: «Addio Seicento».
Era ancora in stato confusionale però esultava: «Sono ancora qua, sono ancora vivo» esclamava mostrando le ferite rimediate al viso.
Poi il ringraziamento ai soccorritori: «Rispetto per il loro lavoro, con tutto il cuore».

Poco prima dello schianto contro un cipresso di quelli che fanno da ornamento al cimitero di Soprazocco, avvenuto intorno alle 20:45, in zona avevano sentito un’auto sgommare su e giù per via Corti.
Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, la piccola Fiat Seicento con sopra i due ragazzi, quando è andata a sbattere stava scendendo in direzione di Gavardo.

L’urto è avvenuto con l’auto di traverso che dopo essere salita sul marciapiede ha centrato il cipresso con la fiancata destra.
Poi ha preso a girare su se stessa, fermandosi solo dopo una quarantina di metri, in mezzo alla strada. Ad avere la peggio, nell’urto laterale, è stato quindi il passeggero.
Per soccorrerlo sono arrivati sul posto, oltre che i Vigili del fuoco di Salò, con l’equipaggio dell’auto medicalizzata, i volontari delle ambulanze da Roè Volciano e Nuvolento.

L’autista diciannovenne in evidente stato confusionale, nel frattempo aveva abbandonato il luogo dell’incidente e vagava tutto attorno fra prati e sentieri.
Se n’erano accorti alcuni ragazzi arrivati dopo lo schianto e l’avevano seguito, per poi dare indicazioni ai Vigili del fuoco perché potessero rintracciarlo e occuparsi di lui. Sono stati loro a consegnarlo nelle mani dei volontari di Nuvolento che poi l’hanno ricoverato a Brescia.

A quell’età succede di lasciarsi andare a degli eccessi, gli psicologi dicono che fa parte del processo di identificazione e che è necessario per costruire la propria personalità.
Purtroppo a volte, come in questo caso, il superamento di una condizione esistenziale può trasformarsi in tragedia.

I funerali di Moustafa Marin sono stati fissati per questo sabato mattina alle 9 nella chiesa di San Bernardino, a Salò.
La salma intanto riposa nella Domus funeraria Rodella di Via Bezzecca.

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