“Genitori felicemente imperfetti”

Assidua presenza di genitori all’auditorium C. Zane di Gavardo, venerdì 18 febbraio, in occasione del quinto incontro del percorso formativo Genitori in cammino organizzato dall'A.Ge. di Gavardo. Tema della serata: “Genitori felicemente imperfetti: sapersi accettare e rimanere efficaci”, con relatore il dott. Sergio Gelfi.

"La ricerca della perfezione può risultare una grossa trappola per entrambi genitori e figli!" esordisce il dott. Gelfi. "I genitori e i figli che stanno male, perché non si sentono all’altezza del loro ruolo, sono in aumento. È una dinamica che li vede avvitati attorno al miglioramento perpetuo, convinti di poter fare di più, di migliorarsi ulteriormente, ed ha uno stretto legame con il pensiero culturale odierno basato sull’avere e sull’accumulo". Pertanto se da un lato si può considerare positiva la motivazione a fare meglio, dall’altro non siamo messi in condizione di accorgerci delle risorse che disponiamo, di star bene come siamo o più semplicemente di accontentarci.
Assistiamo a situazioni sconcertanti, dove ragazzi studiosi abituati a dare il massimo a scuola vanno in depressione per una votazione appena al di sotto delle loro aspettative, genitori che si struggono per non riuscire a migliorarsi: in altre parole non vi è più quel sano equilibrio fra l’andare avanti e l’accettarsi!

Intrattenendo un filo diretto con la platea, il dott. Gelfi invita i presenti a indicare gli elementi che non fanno star bene i genitori, o meglio le ansie che sono un elaborato delle paure, che li affliggono. Emerge che i genitori sono in preda a tante paure: la paura di non fare abbastanza per i figli, di non essere certi di agire per il loro bene, di non riuscire ad attrezzarli per la vita, del loro giudizio, del giudizio degli altri, della scuola e degli insegnanti.

Davanti alle ansie dei genitori il relatore offre la sua analisi: i genitori specchiandosi nei figli temono di essere giudicati per il comportamento di questi ultimi, essi non valgono più in quanto persone e per quanto raggiunto nella vita ma per quanto vale il proprio figlio e la scuola diventa per tutti il banco di prova più temuto.
Da qui l’invito rivolto ai genitori presenti a riconoscere i figli come entità diversa da sé e non come prolungamento di sé - basta deresponsabilizzare i figli per assumere le responsabilità del loro comportamento.

Gelfi prosegue poi con un elenco degli elementi che logorano il lavoro del genitore: il bisogno di protezione totale del figlio dalle difficoltà e dalle sofferenze della vita, il bisogno di controllo che va di pari passo con il voler dirigere il figlio senza considerare che la crescita aumenta la sua autonomia. I genitori soffrono anche per il fatto insito di aver desiderato un figlio: un motivo trasversale dal punto di vista psicologico che è rappresentato dal bisogno di ”scambio di amore”. Questo naturale bisogno presuppone, tuttavia, la capacità di saper gestire, come adulti, il proprio bisogno affettivo anche quando i figli si rivolgono a noi con frasi sgradevoli. Pertanto se una riflessione su questo comportamento, da parte del genitore è doverosa, nell’ambito educativo, ciò non deve far sconfinar troppo nell’ambito psicologico (da evitare le elucubrazioni psicologiche che a volte si mettono in campo!).

Non ultima la gelosia fra i coniugi è considerata elemento che causa infelicità. Le diverse modalità relazionali della madre e del padre a volte contribuiscono a instaurare una sorta di competizione logorante riproponendo, inesorabilmente l’esposizione di uno dei due genitori al giudizio dell’altro. A questo riguardo Gelfi osserva che l’educazione è l’esplorazione di vari modi di relazionarsi. E con una bella metafora osserva: come nel corteggiamento l’innamorato sperimenta i vari approcci e studia le mosse della partner, così deve essere anche il nostro approcciarsi con i figli.

Infine come si può essere felici pur accettando le nostre imperfezioni?
Attraverso due semplici verità. La prima di natura psicologica: voler bene ai figli (evitando il sopravvento di sentimenti quali rabbia, stanchezza, ecc.). La seconda di natura educativa comprende il dialogo e l’ascolto, saper instaurare un minimo di normalità (regole) non del tipo asfissiante né troppo scialba o ambivalente, giocare con i figli, trascorrere del tempo con loro con la voglia di stare insieme e, non meno importante, continuare a lavorare su se stessi partecipando a corsi di formazione e di gruppo, “proprio come state facendo Voi”, afferma rivolto ai presenti in sala. Se vi sono questi capisaldi educativi, conclude, ci si può permettere di continuare serenamente ad essere genitori imperfetti!

A.Ge. Gavardo dà appuntamento al prossimo incontro di martedì 15 marzo, con l’intervento della dott.ssa Lucia Pelamatti, sessuologa e psicoterapeuta esperta in problematiche di coppia, sul tema: “Nella coppia io sono ok! Tu sei ok: l’importanza dell’autostima nelle relazioni familiari”, presso l’auditorium C. Zane alle ore 20.30. Per info www.genitoriagavardo.it.

In foto il dott. Sergio Gelfi e la platea

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