06 Febbraio 2012, 07.00
Gavardo
Lunedì 33

Pronto soccorso: quando andare?

di Maria Cristina Savio

L'accesso al Pronto soccorso č indicato per quelle patologie di recentissima insorgenza o aggravamento. Ecco come e perchč.


Il Pronto Soccorso svolge un ruolo determinante nell'ambito della rete di soccorso territoriale: è quindi strutturato per fornire immediate cure a tutti i pazienti critici che giungono con mezzi di soccorso, oltre che per fornire prestazioni sanitarie urgenti non erogabili da altri servizi (strutture territoriali o ambulatoriali).
Questo servizio rappresenta, quindi, il punto nevralgico di ingresso alla rete ospedaliera di assistenza e cura in condizioni di emergenza urgenza.
 
I pazienti possono arrivare con diverse modalitĂ :
1. inviati dal sistema dell’emergenza territoriale (centrale operativa 118)
2. inviati dal medico curante con relazione clinica dello stesso
3. in autopresentazione con mezzi propri, senza alcuna valutazione sanitaria precedente
 
In ogni caso i motivi che possono condurre al nostro servizio, dovrebbero essere sempre e solo patologie, sia di natura medica che traumatica, di recentissima insorgenza od aggravamento, quindi tutto ciò il cui trattamento deve essere il più tempestivo possibile e non dilazionabile ai tempi della prenotazione ambulatoriale.
Rientrano quindi, in questo estremamente eterogeneo gruppo, tutte ciò che determina in modo acuto ed imprevedibile un’alterazione dello stato di salute.
 
Si va da eventi traumatici di qualsivoglia origine (infortuni sul lavoro, incidenti stradali o domestici, eventi accidentali) ma tutti estremamente recenti  entro le 24 ore) che hanno provocato un danno fisico, anche minimo: a questo riguardo risulta opportuno sottolineare come tutti quei controlli clinici, anche resi necessari dopo un trauma di qualche tempo prima, piuttosto che richiesti da assicurazioni private, non possono essere effettuati in Pronto Soccorso.
 
La traumatologia rappresenta, una fetta importante del nostro lavoro (circa il 40%) anche se in più del 85% dei casi si tratta di “piccola” traumatologia, cioè ferite od abrasioni cutanee, distorsioni di articolazioni periferiche, contusioni : in questi casi al paziente viene assegnato, al suo arrivo in Pronto Soccorso e dopo una valutazione da parte di un infermiere adeguatamente formato ed esperto, un codice verde.
 
Questo significa che non vi è pericolo di alterazione delle funzioni vitali e quindi il tempo d’attesa per la visita medica è determinato dal numero di urgenze in corso; se poi il paziente è in condizioni generali di particolare fragilità, per esempio per estremi di età (molto piccolo od anziano), vi è un accesso prioritario, proprio in considerazione non solo dell’evento acuto, ma anche delle condizioni generali.
 
Spesso, queste situazioni si risolvono in Pronto Soccorso, anche dopo eventuali radiografie, senza necessitĂ  di consulenze; in alcuni casi, al momento della dimissione, il medico consiglia ulteriori accertamenti (per esempio ecografia dei tessuti muscolari) che non rientrano in quelli indispensabili da fare immediatamente, piuttosto che altri controlli o medicazioni: generalmente questi ultimi non devono essere effettuati in Pronto Soccorso, ma dal curante o in ambulatorio su prenotazione.
Nei casi in cui il trauma abbia determinato fratture o lesioni di articolazioni o tendini, lo stesso medico, può richiedere una consulenza ortopedica: a quel punto sarà lo specialista a decidere le più opportune cure.
 
Evidentemente in Pronto Soccorso giungono anche pazienti che hanno subito un trauma maggiore, cioè coinvolgente organi interni (per es. polmone, fegato, milza) oppure importanti segmenti ossei (femore) o il sistema neurologico centrale o periferico (trauma cranico o vertebro-midollare); generalmente questi accessi avvengono con ambulanza ed ai pazienti viene attribuito un codice di priorità al triage non inferiore al giallo: significa che vi è un rischio concreto di compromissione delle funzioni vitali e che il loro trattamento deve essere il più rapido possibile.
 
Questo genere di accessi subisce importanti variazioni stagionali: è ormai consolidato il dato di come l’estate (anche per le presenze turistiche nella nostra zona) sia caratterizzata da un deciso aumento di infortuni, ma anche certe condizioni meteorologiche lo possono determinare: ghiaccio o neve, per noi, significano anche aumento di cadute ed incidenti stradali, così come le prime domeniche primaverili ci portano motociclisti o ciclisti infortunati anche gravemente.
 
Molto numerosi sono anche gli accessi per patologie mediche: spesso riguardano anziani polipatologici che lamentano un aggravarsi delle loro condizioni, piuttosto che nuova insorgenza di sintomi da riferire al cuore od al sistema nervoso (per es. dolore toracico o disturbi nel movimento di un arto). In questi casi il codice colore assegnato al triage può variare dal verde al giallo in base all’entità della sintomatologia lamentata e delle condizioni del paziente.
 
Vi sono poi situazioni in cui l’accesso al Pronto Soccorso è giustificato da intossicazioni (particolarmente frequente quella da alcool) anche di origine alimentare, piuttosto che da particolari situazioni ambientali (freddo o caldo).
Il panorama dei motivi che possono condurre in Pronto Soccorso un cittadino è quindi, molto vasto ma deve sempre essere ricondotto a situazioni di urgenza: quindi solo a quelle situazioni in cui succede acutamente qualcosa, che sia una caduta piuttosto che un improvviso dolore spontaneo.
 
Evidentemente vi sono, poi, tutte quelle situazioni in cui il medico di medicina generale, constatate le condizioni del suo paziente, ritiene necessario un accertamento urgente in Pronto Soccorso: per esempio il sospetto di una patologia cardiaca acuta od un ictus magari anche situazioni meno gravi in cui vi è bisogno di terapie che non possono essere effettuate in ambulatorio (fleboclisi) od esami urgenti.
 
Non dovrebbero rivolgersi al nostro servizio tutte quelle situazioni in cui si può aspettare l’intervento del medico di fiducia: per esempio in questo periodo invernale, non sono di nostra competenza le febbri con temperatura inferiore a 39, soprattutto se associate a raffreddore che colpiscono giovani in buone condizioni generali, in questi casi si può tranquillamente avvisare il curante.
Così come non siamo un servizio di “consulenza”: quindi non deve rivolgersi a noi chi desidera un ulteriore parere medico perché non soddisfatto dei precedenti.
 
Non serviamo per abbattere tempi d’attesa di esami o visite specialistiche; così come non ricettiamo farmaci con cui si è in terapia e non somministriamo gli stessi (quanti ci chiedono intramuscolari di sostanze in loro possesso magari antibiotici od ormoni prescritti da curanti): per tutto questo vi sono ambulatori della medicina di base .
Rivolgersi al Pronto Soccorso per questi , ma anche molti altri motivi analoghi, significa, da un canto intasare un servizio che deve fare altro, dall’altro , anche, non avere le attese risposte.

Dr.ssa Maria Cristina Savio
Responsabile Pronto Soccorso
Ospedale di Gavardo
Azienda Ospedaliera di Desenzano d/Garda


 


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