Mamma Letizia, una vita tra i portici e la piazza

È difficile sintetizzare la vita della nostra festeggiata, ci vorrebbe un romanzo a puntate. La signora Letizia è figlia di Angelo e di Annetta, e ha sempre dato una mano nella gestione della forneria dei genitori, sotto i portici di piazza Zanardelli a Gavardo.

Ha avuto due fratelli e una sorella: Lina del ‘16 (andata in Paradiso a 100 anni), Franco ed Erminio (che compiva gli anni il 20 settembre, come mio figlio e come mia suocera Virginia).
 

La signora Letizia da ragazza amava stare con i bambini, spesso attraversava la piazza per recarsi alla trattoria della Ghita Fondrieschi, nonna di mia moglie, dove spesso teneva in braccio Giovanni, mio futuro cognato. 
 

La signora Letizia è una grande amica della Santina Poletti, mamma di Anna e Angelo Leni. Ricorda con nostalgia i suoi genitori e gli indimenticabili fratelli. Ricorda sempre con tanto affetto le amiche Cecilia e Cesarina Ferretti, la loro cugina Cecilietta, le care Fiorella Zentilini, Angela Baronio, Lory Cesana, Ninì e Adriano Galante e le sorelle Zane. È sempre stata legata da una bella amicizia con la signora Tiziana e con tutta la famiglia del dott. Marzollo, che per tanti anni sono stati meravigliosi vicini di casa, sempre in Piazza Zanardelli.
 

Durante la guerra era rimasta lì con la mamma e il papà, e sotto i portici era presente durante il bombardamento con le amiche Nunzia e Giulia Cavagnini. Ha sentito e visto gli aerei arrivare: ha vissuto attimi di angoscia, come tutti i gavardesi. Ricorda con dolore e intensa nostalgia alcune care amiche, morte a causa di quella sciagura.
 

Dopo il bombardamento, l’unico forno rimasto funzionante era quello del padre.
 

La signora Letizia ha sposato Virgilio Filippini, che aveva conosciuto… sotto i medesimi portici! Era nato il 13 dicembre del ‘15,il padre Placido era sarto e aveva aperto il mitico negozio di tessuti sotto i portici di Piazza Zanardelli. Ecco perché si può affermare che ha sempre vissuto sotto i bellissimi portici, tra la forneria ed il negozio di tessuti.

Un piccolo mondo antico, ricco di sentimenti e di emozioni, dove il tempo era scandito dal lavoro, dalla famiglia e dalle mille piccole faccende quotidiane. Il signor Virgilio soleva dire: “Quando vado a trovare mia suocera, anche se piove non mi bagno nemmeno le scarpe!”

Il signor Virgilio era fratello del celebre pittore Felice Filippini, che ha dipinto incantevoli paesaggi e nature morte. Era fratello anche di Umberto (padre dell’amico dottor Gianni), e della signora Aldina.
 

Virgilio era militare a Vipiteno, sergente nel corpo di guardia alla frontiera. Dopo l’8 settembre del ‘43 fu arrestato a Bressanone e inviato in Germania. Con altri prigionieri I.M.I. (Internato Militare Italiano) fu deportato in un lager ad Amburgo. Avrebbe potuto rientrare in Italia aderendo alla Repubblica di Salò, ma (come risulta dalle lettere inviate alla sorella Aldina) ha rifiutato la proposta.

Nel lager accadde un fatto che poteva finire in tragedia, ma che per fortuna (o per la Divina Provvidenza) ebbe un buon esito. Un giorno stava per essere schiacciato contro una catasta di legna, ma un compagno di prigionia, il signor Spada (di Rodengo Saiano) con un urlo lo ha chiamato e lo ha salvato.

Un episodio che cementerà la loro amicizia, in quegli anni di tribolazione. Pur nel freddo gelido del lager, anche quando poche briciole di pane potevano rappresentare la salvezza, l’amicizia tra le persone è un segno di speranza nell’umanità.
 

Il signor Virgilio fu liberato dagli inglesi nel maggio del ’45, pesava solo 38 chili e venne curato per un mese al mare del Nord. Al ritorno in Italia, Virgilio e la signora Letizia hanno coronato il proprio sogno d’amore,sposandosi il 20 maggio del ‘46. Purtroppo mancano le fotografie delle nozze, ma poi, fortunatamente, furono scattate durante il viaggio a San Remo, e sono tra i ricordi più belli e più cari.
 

Tornarono dal viaggio di nozze il 1° giugno ‘46, per poter votare per il referendum  tra monarchia o repubblica del 2 giugno. Era la prima volta che votavano le donne, e quindi la signora Letizia poté assolvere a questo diritto civile.

I due coniugi hanno avuto due figli, Erina e Dino, che hanno regalato loro dei nipoti splendidi. Erina, che ha sposato Diego, ha avuto due figli: Paolo e Patrizia. Dino, che ha sposato Franca, ha avuto anche lui due figli: Mauro e Marco.
 

Mia sorella Rita racconta che dal terrazzo del “grattacielo” tutti i santi giorni, dopo pranzo, vedeva il signor Virgilio attraversare il ponte a piedi verso il bar Gianni, con la giacca sulle spalle, per bere il caffè e dove amava incontrarsi con gli amici e discutere anche di calcio (era tifoso interista dai tempi del grande Meazza). Una breve uscita dalla solita piazza, ma poi rientrava subito sotto gli “amici” portici.
 

Purtroppo il signor Virgilio ci ha lasciati nel ’72, a soli 56 anni. La signora Letizia ha dovuto rimboccarsi le maniche e prendere in mano le redini della famiglia e del negozio di abbigliamento, con l’aiuto dei figli.
 

È sempre stata una gran lavoratrice, il polso non le mancava, viveva per la propria famiglia. Ha sempre avuto l’hobby del lavoro a maglia, il suo relax era fare golfini e maglioni per i figli e i nipoti. 
 

Lo storico negozio sotto i portici è stato chiuso nell’86. Ora mamma Letizia, non essendo completamente autosufficiente, non può recarsi in chiesa come vorrebbe, ma ogni mattina segue la S. Messa delle 8, trasmessa dalla Radio Parrocchiale. È un appuntamento a cui non vuol mancare, come il S. Rosario delle 18, trasmesso su Tv2000 da Lourdes. Appuntamenti che segue con fede. La fede l’ha sempre accompagnata nella sua vita, come il ricordo del suo confessore e padre spirituale, l’indimenticabile Monsignor Luigi Ferretti.
 

Oggi è la festa della signora Letizia. Le sono vicini tutti quelli – e sono tanti – che le vogliono bene, compresi i nipoti e la simpatica pro-nipotina Giulia, figlia di Paolo e Valeria, che la chiama nonna bis.
 

Auguri, cara signora Letizia!
 

maestro John
 

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