Laboratorio «Orto bello», saperi da coltivare

Coltivare è il gesto più antico, forse il primo che ha consentito di parlare di civiltà. Coltivare un orto a scuola è coltivare prima di tutto dei saperi. Saperi che hanno a che fare con i gesti, con un apprendimento esperienziale che le generazioni più giovani non sempre hanno modo di sperimentare.

È in quest'ottica che ha preso il via all'Istituto Comprensivo di Gavardo il progetto didattico "Orto bello" ideato e sviluppato nell'ambito dell'ormai collaudato  progetto Meta-Scuola, realizzato dal  Comitato Genitori dell'I.C. di Gavardo in collaborazione con l'I.C. di Gavardo, l'Amministrazione Comunale e la Cooperativa Tempo Libero e per il quale il C.G. ha ottenuto dalla Fondazione della Comunità Bresciana un finanziamento di 10.500 euro.

Nei mesi di marzo, aprile e maggio, 24 bambini frequentanti le classi prime, seconde e terze della scuola primaria Mons. Ferretti di Gavardo hanno dato vita al progetto. Gli incontri, con cadenza settimanale, sono stati tenuti dal Alberto Bertoloni che, con l'aiuto delle sue collaboratrici, ha proposto ai partecipanti di realizzare, nei pressi del giardino della scuola, un vero e proprio orto.

I bambini si sono lasciati coinvolgere dalla passione di Alberto e con palette, vanghe, rastrelli hanno preparato e concimato il terreno, seminato, piantato, innaffiato. L'orto, settimana dopo settimana, ha preso forma: sono spuntate le prime foglioline delle piantine di zucchine, poi quelle dei ravanelli, dell'aglio e delle cipolle e man mano si è vista la crescita dei pomodori, peperoni, fragole. Mentre i cespuglietti delle erbe aromatiche come timo, origano, menta, maggiorana, salvia e rosmarino profumavano e abbellivano l'orto ormai rigoglioso.

Già ad aprile i bambini hanno potuto raccogliere con entusiasmo e soddisfazione il loro primo cespo di insalata: il laboratorio li ha resi protagonisti attivi.

«Un ringraziamento particolare va ad Alberto Bertoloni – riferisce Daniele Lauro, presidente del  Comitato Genitori I.C. di Gavardo – che, a titolo di volontario, ha coordinato la realizzazione del progetto in maniera eccellente, spendendo molto tempo ed energia per permettere ai partecipanti di essere parte attiva dell'evolversi dell'orto».

«A conferma – prosegue il presidente – che l'esperienza diretta nell'orto, oltre ad essere uno strumento didattico interdisciplinare, può anche diventare un mezzo trasversale per costruire relazioni tra scuola, famiglie e la società civile che, se opportunamente coinvolta riesce a trasformarsi in comunità educante, sono le parole dello stesso Bertoloni che ha definito la sua prima esperienza di coordinatore di un orto didattico molto impegnativa ma altrettanto soddisfacente e coinvolgente dal punto di vista emotivo».

Anche nelle scuole primarie dei plessi periferici di Sopraponte e Soprazocco è stata realizzata un'esperienza analoga con altrettanto entusiasmo e partecipazione da parte dei bambini.

Il progetto "Orto bello", se pur alla prima esperienza, ha prodotto un risultato sorprendente sia dal punto di vista dei bambini che degli educatori; in conclusione un progetto didattico che dà dei buoni frutti, o in questo caso sarebbe meglio dire verdure, non può che essere riproposto per i prossimi anni.

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