«La Memoria»: azzerato dal Commissario il Cda

Con una lettera inviata venerdì ai cinque membri del Cda della Fondazione La Memoria, il Commissario prefettizio Anna Pavone ha azzerato l’organo decisionale.
C’è però un “ma”.

Il provvedimento del Commissario, legittimo, ad esempio, nel caso di Gavardo Servizi, non avrebbe valore con la Fondazione, che essendo una Onlus dal 2002 è un ente di diritto privato.

Lo statuto, infatti, prevede che il Cda sia designato dal sindaco protempore e che rimanga in carica 5 anni, in assoluta indipendenza.
Non cambia nulla se nel frattempo dovessero intervenire altri sindaci o, come nel caso gavardese, un Commissario prefettizio.

A controllare la Fondazione La Memoria, come la totalità di quelle valsabbine, è l’Ats.
E proprio ad Ats, questo sabato, si sono rivolti i membri del Cda: «Siamo pronti a farci da parte immediatamente, ma siamo certi che non può essere il Commissario a deciderlo, fateci sapere cosa ne pensate» è il senso della loro interrogazione.

Una prima risposta dai vertici dell’Ats di Brescia, che nel “dopo Vezzola” hanno avviato una procedura di “vigilanza” sulla Fondazione gavardese, sarebbe arrivata già nella serata di sabato: «Provvederemo a far sapere al Commissario che c’è una sentenza del Tar che impedisce da parte sua la revoca del Cda».
 
Insomma, il «Nei prossimi giorni provvederò a nominare i nuovi consiglieri» del Commissario, potrebbe non avverarsi.
L’attuale Cda resterebbe quindi in carica per concludere il suo mandato, cioè fino al prossimo anno, quando un nuovo sindaco provvederà a nominarne uno nuovo di sua fiducia.

Un nuovo Cda che, cascasse il mondo e Ats permettendo, come da statuto e sempre che questo non subisca nel frattempo variazioni, avrebbe altri cinque anni per occuparsi della Casa di Riposo tanto cara ai gavardesi.

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