24 Gennaio 2013, 09.00
Gavardo
Genitori in cammino

Il padre, guida dei figli nel mondo

di Redazione

Sono ripresi a Gavardo gli incontri di Genitori in cammino, con la serata dedicata al ruolo del padre nell'educazione dei figli condotta da Antonello Vanni.

Venerdì 18 gennaio è ripreso il percorso formativo di “Genitori in cammino†dedicato a genitori, insegnanti ed educatori nel tempo libero organizzato da A.Ge. Gavardo in collaborazione con il Comitato Genitori e l’Istituto Comprensivo con il contributo dell’Amministrazione Comunale presso l’Auditorium Cecilia Zane di Gavardo alla presenza del dott. Antonello Vanni, docente che si occupa di problematiche adolescenziali e di relazioni fra genitori e figli, oltre che essere autore di numerose pubblicazioni sui temi della genitorialità e dell’educazione.

Tema della serata: “Padri presenti figli sereni: il ruolo del padre nell’educazione dei figli e delle figlieâ€.

E’ un fiume in piena il dott. Vanni che molto ha da dire sul tema grazie a studi e approfondimenti indipendenti nonché alla sua collaborazione con emeriti studiosi quali il Prof. Risé. Lo studio sul genere maschile in Italia, esordisce, esiste da pochi decenni: all’inizio ci si è chiesti quale fosse l’impatto psicologico dell’assenza fisica del padre sulla prole. Poi si è passati ad analizzare i risultati positivi che la sua presenza ha sulla crescita dei figli, sulla famiglia e la vita di coppia. Questo, anche avvalendosi di studi già molto più avanzati all’estero, come negli Stati Uniti e nel Regno Unito dove si era già precipitati nel baratro in ambito sociale a causa dell’assenza della figura paterna.
E dunque come si può essere padri presenti oggi?

• Innanzitutto nella protezione dei figli, sin da piccoli, anche prima della vita stessa, osserva con puntiglio il relatore, infatti, prosegue diciamocelo senza vergogna, in caso di interruzione della gravidanza che ruolo ha l’uomo? Per proteggere i figli dai pericoli odierni serve dedizione, tempo, osservazione: parliamo dei pericoli da dipendenza da fumo, alcol, droga, ma non solo, denunciamo i rischi dalle nuove dipendenze tecnologiche cellulare/smartphone/computer/social network. Quindi attenzione alle sostanze ma anche ad un uso responsabile della tecnologia.

• Si è padri presenti nella cura dei figli (il padre è determinante nelle scelte scolastiche, nell’indirizzo lavorativo).

• Nell’attenzione alla salute dei figli maschi, all’igiene ed alla cura del corpo, alla dimensione sessuale. Qui si parla di identità di genere: i maschi si identificano nel padre, le femmine ovviamente nella madre, tuttavia le figlie costruiscono la loro autostima grazie allo sguardo del padre. Un padre che segue amorevolmente le proprie figlie permette loro di crescere in consapevolezza ed in autonomia.

• Il padre deve essere infine cosciente dell’importanza del suo ruolo, essere presente in determinate situazioni, coltivare l’amore per sua moglie ed essere a fianco della madre dei suoi figli: come pretendiamo che i nostri giovani abbiano rispetto verso la donna se non lo imparano dall’amore del papà verso la propria madre? Osserva il relatore provocatoriamente! Ricordate che i figli ci guardano ed è attraverso il comportamento dei genitori nella quotidianità domestica che impareranno ad essere padri a loro volta!

E’ questo raccordo che oggi si è spezzato. La rottura della trasmissione di genere, che secondo alcuni studiosi risale alle due guerre mondiali, quando famiglie intere furono private dai padri e da altre figure maschili presenti ed affidate alle cure femminili per anni. Altri sociologi puntano invece il dito contro l’impresa che ha rapito l’uomo dalle famiglie in nome della produttività e della crescita economica; oggi, con la crisi in atto molti padri riscoprono la dimensione della famiglia ed il loro ruolo. Un gruppo di studiosi, infine, afferma che il mondo in cui viviamo ci costringe a ricercare il piacere, e quindi a restare eterni adolescenti: gli uomini dei Peter Pan, le madri donne non adulte: tutti rivendicano tempo libero per sé quando essere genitori richiede sacrificio, dedizione, significa donare e mettere a disposizione le proprie energie in termine di tempo e di ascolto.

Grazie alla sua docenza presso scuole secondarie e licei, il dott. Vanni dispone di un osservatorio privilegiato sui ragazzi di oggi: denuncia l’aumento di studenti che definisce sempre più “sbullonatiâ€, in crisi profonda per i numerosi casi di separazione dei genitori, con un minore sviluppo della capacità di pensiero. L’attaccamento alla tecnologia sta minando le capacità di concentrazione, interiorizzazione e di riflessione dei nostri giovani. Se vogliamo salvare queste generazioni che a loro volta saranno il motore del nostro paese dobbiamo dedicare loro tempo che va dosato in quantità e qualità in base alla loro età: più sono piccoli e più tempo si richiede al genitore, mentre in adolescenza e verso una maggiore età conta effettivamente la qualità del rapporto. Pertanto in infanzia serve dedicare tempo adeguato ad ogni figlio, a ciascuno separatamente, per aprire con ognuno un dialogo privilegiato. Occorre educarli a parlare delle loro emozioni: i maschietti non sanno esprimere i loro stati d’animo. E’ bene che un papà costruisca con il proprio figlio il vocabolario affettivo e lo aiuti a gestire i proprio sentimenti.

E’ necessario riscoprire il tempo per conoscere il proprio corpo maschile: l’infertilità in aumento è un dato allarmante, il patrimonio biologico maschile non è più così vitale come in passato. L’inquinamento ambientale è senz’altro una delle cause, tuttavia molti esperti osservano che nessuno si occupa più del corpo maschile: aboliti i controlli di massa che un tempo si effettuavano nelle scuole, tocca oggi al padre, affermano gli andrologi, dedicare le attenzioni e le cure verso i figli maschi perché condividono lo stesso corpo.

Educare al comportamento con i no e con le regole: secondo Freud il padre presiede all’Io Morale. Oggigiorno si sono persi moralità e sensi di colpa. Al padre si richiede di essere un modello positivo e coerente perché l’eccessiva severità senza coerenza disorienta il figlio: quindi la trasgressione deve comportare conseguenze e sanzioni.

Il padre deve far da guida ai figli nel mondo: nell’antichità il figlio maschio veniva introdotto nella comunità con riti ben precisi; in molte tribù indigene vigeva l’iniziazione del maschio, un passaggio fondamentale per essere accettato nella società adulta. Oggi tutto questo si è perso, è emblematico che anche l’ultimo baluardo rappresentato dal servizio militare prima e da ultimo dal servizio civile sia stato spazzato via, pertanto è esclusivamente il padre con la consapevolezza del suo ruolo che può passare quegli insegnamenti importanti al figlio. E’ molto probabile che il figlio non aderisca volontariamente o con immediatezza, ma pur nella ribellione egli elaborerà un suo codice di comportamento sulla falsa riga di quanto appreso. E’ solo questione di tempo e di pazienza: chi semina, confida fiducioso il relatore, raccoglie.

L’assenza del padre porta con sé conseguenze negative: oltre che all’impoverimento della famiglia, si sono registrati particolari comportamenti asociali nei ragazzi: aumento di bullismo, di consumo di tabacco, alcool e droghe in genere: segni di un’aggressività che non ha potuto essere incanalata e che quindi il ragazzo sfoga verso l’esterno con atti di violenza o all’interno, verso di sé (con l’autodistruzione). Anoressia e bulimia hanno relazione con l’assenza del padre: in gergo si parla di ragazzi che “hanno fame di padreâ€. L’assenza del padre incide negativamente sullo sviluppo cognitivo e sul rendimento scolastico. Alcuni studi dimostrano che il prendersi cura della prole sin dalla primissima infanzia da parte dei padri contribuisce ad una maggiore capacità linguistica del figlio perche l’uomo, a differenza della madre che instaura un linguaggio basato sulla lallazione, arricchisce il patrimonio cognitivo del bambino con nuove parole.

Il dott. Vanni esorta i padri presenti a dare spazio alla propria creatività con i figli in modo attivo e pratico attraverso lavori manuali, anche banali, dove si veda il risultato: “segno lasciato da me figlio e da te padre nel mondoâ€. Spesso lo stato depressivo dei ragazzi deriva da un eccesso di impegni intellettuali e poche cose concrete. E a questo riguardo un suggerimento unanime espresso da più esperti è di trascorrere molto tempo nella natura e vivere al suo il ritmo: mai come oggi si denota un “deficit di natura†nei ragazzi: l’aumento di casi di iperattività, di disturbi dell’attenzione, di dislessia ecc. sono dovuti a questo diminuito contatto con la natura. Il nostro cervello non è pronto per la tecnologia veloce, è invece ricettivo verso la natura ed i suoi tempi. Rinunciare a stare all’aperto e prediligere il computer, i video giochi ecc. causa un’atrofia delle capacità sensoriali. E’ risaputo, inoltre, che l’eccessiva pulizia ed igiene dei nostri ambienti domestici indebolisce il sistema immunitario dei ragazzi, con conseguente debolezza della spinta vitale delle future generazioni rispetto a quelle precedenti. Pertanto la natura non va considerata come un ruba tempo ma un ambiente che potenzia i sensi e le percezioni corporee dei nostri figli.

Il dott. Vanni conclude facendo accenno alla collaborazione fra scuola e famiglia: ai genitori dico non siate iperprotettivi ma fidatevi degli insegnanti e della loro visione dei vostri figli. Alla scuola dico ricostruiamo le condizioni ed i tempi in cui i padri possano partecipare alle attività della scuola non solo ai colloqui o alle riunioni di classe ma e soprattutto a iniziative sportive o di laboratorio dove molti padri potrebbero dare efficacemente e volontariamente il loro valido contributo.

A.Ge. Gavardo invita genitori, insegnanti ed educatori alla prossima serata di “Genitori in cammino†che si terrà il 6 febbraio, presso l’Auditorium "Cecilia Zane" della Biblioteca Civica di Gavardo. Tema della serata dedicato alla coppia: “Sono arrivati i figli, non siamo piu’ soli! Equilibri in evoluzione: aspettative, gelosie, esclusioni†- Relatore dott. Sergio Gelfi, psicologo e psicoterapeuta familiare.



Commenti:
ID27226 - 24/01/2013 10:42:37 - (Ilario) - Come se ci fossi.

Complimenti Annita, non ho potuto esseri purtroppo, ma con la tua bellisima relazione, come se avessi partecipato.

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