Il dramma degli internati militari

“Un punto di vista poetico su un episodio storico a rischio di dimenticanza”. È quello che è perfettamente riuscito al regista Michele Beltrami con il film documentario “Presi, giorni rubati all’azzurro degli occhi”, nel quale raccoglie le testimonianze di alcuni internati gavardesi prigionieri di guerra del secondo conflitto mondiale.

Il film documentario è stato presentato per la prima volta sabato sera a Gavardo, in un gremito teatro Pio XI, alla presenza di alcuni dei protagonisti e dei ragazzi del laboratorio teatrale che hanno preso parte alla realizzazione del lungometraggio, rielaborando le narrazioni fatte dai reduci.

«Lo spunto per il film – ha spiegato prima della proiezione l’assessore alla Cultura Marco Piccoli - nasce da un incontro con alcuni internati gavardesi in preparazione del viaggio ad Auschwitz fatto lo scorso anno con alcuni ragazzi. Da qui l’idea di non disperdere un patrimonio di storia vissuta da questi anziani, di dare loro un tributo per il sacrificio della loro giovinezza, ma nel contempo di creare ponti fra le generazioni, fra la saggezza di questi anziani e le risorse dei giovani, per creare quei legami indispensabili per progettare il futuro della nostra comunità».

Le interviste sono state la base di un laboratorio teatrale che ha coinvolto nove ragazzi gavardesi che, sotto la guida di Paola Cannizzaro, hanno riflettuto sul concetto di memoria, di comunità, e hanno dato vita alla drammatizzazione dei sentimenti e degli stati d’animo degli intervistati. Il film documentario, infatti, propone le interviste ai reduci, inframmezzate da queste scene dei ragazzi realizzate all’interno del vecchio mulino di Gavardo, e dalla voce narrante che racconta le riflessioni dei ragazzi stessi: un mix emotivo in crescendo che colpisce lo spettatore.
Davvero uno sguardo poetico sul dramma dei soldati italiani fatti prigionieri dagli Alleati prima dell’8 settembre 1943 e dai Tedeschi poi.
Il film raccoglie le interviste di nove anziani: Egidio Mora, Pietro Pasini, Bortolo Mora, Carlo Zucchetti, Bortolo Vezzoni, Orazio Bonvicini, Mario Tonni, Lorenzo Bussi e Bruno Goffi: alcuni I ragazzi coinvolti nel laboratorio teatrale sono Federico Micheli, Giulia Baruzzi, Davide Goffi, Marta Lani, Andrea Pasini, Jessi Pasini, Alberto Zanetti, Clara Simoni e Filippo Garlanda.

Oltre ad essere un tributo personale nei confronti di questi internati, è anche un omaggio agli oltre 600mila militari italiani che preferirono la prigionia piuttosto che aderire alla Repubblica Sociale Italiana: una pagina di storia della seconda guerra mondiale non sempre e non molto spesso ricordata, ma di fondamentale importanza, perché come dice uno dei reduci nel film, riprendendo le parole di Lino Monchieri, già presidente degli ex-internati di Brescia, “se ci fossimo arruolati con la Repubblica di Salò anche i partigiani non sarebbero riusciti a liberare l’Italia e qui comanderebbe ancora la svastica”.

Al termine della proiezione il sindaco Giambattista Tonni ha ringraziato i reduci protagonisti del film, ma anche i ragazzi e il regista, omaggiando i presenti con una rosa bianca.

La presentazione di questo progetto rientra fra le iniziative dei “Giorni della Memoria” che vedranno altri appuntamenti a Gavardo e nelle frazioni fino a metà febbraio. Il film, a breve, sarà reso disponibile su dvd.

Nelle foto sotto alcuni fotogrammi tratti dal film

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Vedi anche