Forza Italia contro l'ex sindaco e il presidente della Casa di riposo

Riceviamo e pubblichiamo una nota del coordinatore di Forza Italia per Gavardo e la Valle Sabbia, Liviano Bussi, sulle ultime questione che hanno riguardato la vita amministrativa del Comune di Gavardo.

Tanti sono i motivi del disaccordo che hanno portato allo scollamento tra l’Amministrazione Vezzola e Forza Italia:  le doppie verità sulla gestione del triplo cambio dei comandanti dei vigili, il fantomatico progetto di finanziare il nuovo municipio con il prestito INAIL, la repentina approvazione d’urgenza (!) a ferragosto della cava del Tesio ed il mancato appalto per la gestione della raccolta differenziata porta-a-porta, la Gavardo Servizi che dapprima compra le spazzatrici ed ottiene le autorizzazioni necessarie e poi frettolosamente vende il tutto alla nuova società della Comunità Montana, sono pietre miliari di un rapporto giunto a termine da quasi due anni.

L’aspetto più grave della degenerazione politica gavardese riguarda la gestione del fantomatico ampliamento della Casa di riposo.  Sia ben chiaro.  Forza Italia concorda sulla necessità di ammodernare la Casa di Riposo, ma con percorsi limpidi e condivisi.  Dopo le alterne vicende, nel 2014 il Sindaco Vezzola promuove – senza condivisione politica alcuna - Massimo Zanella da Consigliere semplice a Presidente della Fondazione ‘La Memoria’.

Bene ha fatto il Vice Sindaco ad indire una pubblica assemblea per smascherare un piano di ampliamento non condiviso ed avviato da chi non ha la fiducia del paese. Vezzola si è dimesso ed ha deciso in piena consapevolezza di mandare a casa Bertoloni e la sua Giunta dopo che anche la minaccia a mezzo stampa portata avanti da Ariassi è caduta nel vuoto.

Ora si è aperto un dibattito proficuo e coinvolgente.  Peccato che nella pubblica assemblea Salvadori e Zanella non siano stati chiari su tanti aspetti del ‘Piano integrato’.   La mancanza di un piano economico (‘business plan’ come si usa dire oggi) è la carenza più macroscopica evidenziata in quella serata. Tante domande sono ancora senza risposta ed i vari ricatti a mezzo stampa oggi falliti svelano un disegno non trasparente sin dal suo avvio.

Ecco le domande che i gavardesi si fanno:
È vero che la voce ‘progettazione’ (preventivo di spesa) ammonta a 700mila euro? Lo Studio di progettazione è stato scelto senza gara pubblica?

Chi amministra la Casa di Riposo ha già pagato  170mila euro al progettista, senza alcuna approvazione in Consiglio Comunale di variante o autorizzazione edilizia?

È vero che la Casa di Riposo non produce veri utili ma ogni anno attinge dagli interessi sul capitale?  A quanto ammonta oggi l’ammontare dei titoli in deposito?  Chi li amministra?  

Perché il Comune stipula una convenzione con la Fondazione La Memoria dicendo che è ‘privata’, gli permette di cintare un parco pubblico, stravolgere i parcheggi che gravitano attorno all’ospedale, alla scuola parrocchiale, all’oratorio, e non interpella le predette strutture confinanti? Le aree pubbliche non andrebbero cedute con asta pubblica?

Perché permettere l’abbattimento della palazzina ALER accanto alla Casa di Riposo e ricollocare (a quale prezzo non è dato sapere) nove famiglie.  L’immobile è del Comune, non è vecchio e fatiscente.  È proprio necessario spendere oltre 300mila euro per spostare il pozzo?  Che spreco di risorse...  quando forse basterebbe una decente ristrutturazione.

Quali disagi dovranno subire gli anziani ospiti per gli anni di cantiere previsti?  Quanti reggeranno tale stress di rumore, polveri e privazioni di tranquillità?  

Se i nuovi posti previsti dal piano di ampliamento non saranno ‘convenzionati’ dalla Regione Lombardia ciò vuol dire che dovranno essere ‘venduti’ sul libero mercato.  Ed allora spendiamo 12 milioni di Euro per una ventina di nuovi posti letto per facoltosi cittadini…    Questo è lo spirito col quale è stata costruita la Casa di Riposo?

Finché si tratta di sostituire una lavapiatti o acquistare un nuovo forno a microonde forse è superfluo seguire le rigide regole della gara pubblica; ma quando invece bisogna incaricare liberi professionisti per centinaia di migliaia di euro ed effettuare investimenti per milioni di euro, non dovrebbe neppure esserci il bisogno del parere del Segretario Comunale.  Basta il buonsenso.

Il Segretario Comunale lo ha scritto chiaramente.  Il Codice dei Contratti doveva essere applicato e fino ad oggi ciò non è avvenuto.   Il Commissario prefettizio avrà tutto il tempo per valutare l’operato di chi oggi amministra la Casa di riposo.  

Gavardo ha urgente bisogno di recuperare la credibilità smarrita tra le aule giudiziarie.  Abbiamo bisogno di percorsi condivisi, di maggiore attenzione per l’ambiente, di ridurre gli apparati delle varie società di Valle dove è sempre più difficile essere ascoltati ed avere soluzioni chiare e dai costi certi.  Forse in passato le nostre Case di Riposo non necessitavano di procedure ad evidenza pubblica, ma oggi la prudenza ce lo impone.  E ci impone una rigorosa attenzione anche sui tentativi di ‘privatizzare’ tali realtà che qualcuno vorrebbe far passare quali riforme del terzo settore.   C’è invece bisogno di legare con maggiore forza tali realtà ai Comuni, vero centro di ascolto delle nostre comunità.  Il conoscere porta spesso a pensare...

Liviano Bussi

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