Questa sera a Gavardo, in occasione del Giorno del Ricordo, un incontro con Nidia Cernecca esule e presidente della sezione veneta dell’Ancdj e Gigi D’Agostini, esule di Capodistria
Una commemorazione riconosciuta e introdotta con la legge 30 del marzo 2004, che segnò un importante mutamento di atteggiamento da parte delle istituzioni e dell’intera comunità nazionale nei confronti degli esuli giuliani, riconoscendo una drammatica esperienza rimasta in parte nell’oblio per decenni.
Un momento importante, poiché per la prima volta la cronaca dei drammatici fatti legati all’immediato dopoguerra del confine orientale sono stati portati direttamente a conoscenza degli studenti.
Nell’ambito di questo Giorno del Ricordo, l’assessorato alla Cultura di Gavardo ha organizzato un incontro questa sera alle 20.30, presso l’auditorium Cecilia Zane della biblioteca, dal titolo “Foibe ed Esodo una tragedia italiana del Novecento”.
Interverranno la prof.ssa Nidia Cernecca, esule e presidente della sezione veneta dell’Associazione Nazionale Congiunti dei Deportati Italiani in Jugoslavia – Infoibati – Scomparsi – Uccisi (ANCDJ), che insieme a Gigi D’Agostini, esule di Capodistria e ricercatore storico.
La prof.ssa Nidia Cernecca, figlia di una vittima del diffuso propagandato odio dei partigiani di Tito verso gli italiani, in maniera viva e puntuale, condurrà il pubblico alla scoperta del dramma delle Foibe e delle sue conseguenze, purtroppo ancora attuali.
La prof.ssa Cernecca e il prof. D’Agostini condivideranno in mattinata le proprie toccanti memorie anche con gli alunni delle scuole medie.
http://www.portaaporta.rai.it/dl/portali/site/page/Page-0e5050a3-ea62-4bc5-9e4c-d5b26c958aca.html
Che strano.. non un commento su questa parte di storia, gli antifascisti sono tutti in ferie?
son ben consci dell'orrore delle guerre. sanno che non ce ne è una giusta. combattono in particolar modo la più assurda(anche se non ce n'è una, meno assurda) quella che vede i nipotini nostalgici,rimpiangere la dittatura dei nonni che ha causato tanto abominio.da una parte e dall'altra.
Le foibe furono utilizzate in diverse occasioni e, in particolare, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale per infoibare migliaia di istriani e triestini, italiani ma anche slavi, antifascisti e fascisti, colpevoli di opporsi all’espansionismo comunista slavo propugnato da Josip Broz meglio conosciuto come “Maresciallo Tito”. Nessuno sa quanti siano stati gli infoibati: stime attendibili parlano di10-15.000 sfortunati. Le vittime dei titini venivano condotte, dopo atroci sevizie, nei pressi della foiba; qui gli aguzzini, non paghi dei maltrattamenti già inflitti, bloccavano i polsi e i piedi tramite filo di ferro ad ogni singola persona con l’ausilio di pinze e, successivamente, legavano gli uni agli altri sempre tramite il fil di ferro. I massacratori si divertivano, nella maggior parte dei casi, a sparare al primo malcapitato del gruppo che ruzzolava rovinosamente nella foiba tirando con sé gli altri. .............. segue
Nel corso degli anni questi martiri sono stati vilipesi e dimenticati. La storiografia, lo Stato italiano ... dico "LO STATO ITALIANO", la politica nazionale (FILO-COMUNISTA), la scuola 8hanno completamente cancellato il ricordo ed ogni riferimento a chi è stato trucidato per il solo motivo di essere italiano o contro il regime comunista di Tito.Nota: ..... e pensare che in Italia abbiamo strade e/o piazze dedicate a "Maresciallo Tito" (vedi zona di Reggio Emilia ) mah ......
solo il tempo rivela ..ma anche no.in generale,molte vittime della storia ,molti eroi veri non hanno avuto riconoscimenti. molti aguzzini sono stati premiati.impareremo mai?..ma trovo che,la cosa più pericolosa di tutte,sia,la negazione. quella che nega gli orrori,per poter ricommetterli.
non se ne volle parlare, quell'olocausto doveva essere nascosto. Più di uno schieramento politico anche su posizioni opposte, per ragioni di opportunismo, ma anche per le loro responsabilità nei fatti si attivò perché quei massacrii restassero nascosti per decenni. Solo le circostanze possono impedire di fatto il ripetersi di un simile olocausto poiché le persone con l'animo disposto a compiere simi atti sono presenti anche nella nostra epoca. Basta avere occhi per vedere ad un palmo dal naso.
La storia puo' essere interpretata in base al punto di vista di ognuno, solo guardandola senza pregiudizio puo' insegnare, abbiamo avuto e abbiamo tuttora dittature che si ispirano a ideologie di svariato tipo, che siano politiche o religiose ma restano sempre e solo dittature, Giorgio Gaber cantava; ma cosa e' la dx, ma cosa e' la sx, essere piu propenso all'industrializzazione e al capitalismo non vuol dire per forza schiavitu' e mancanza di diritti, e altrettanto la strada non credo sia l'esproprio proletario, la strada sta' in mezzo, solo confrontando le idee in maniera razionale si sapra' uscire dal pantano sia pratico che ideologico, per decenni ci hanno insegnato che a dx c'e' la dittatura e a sx mangiano bambini, non e' ora di guardare avanti? siamo tutti nipoti di qualcuno, e di scheletri negli armadi ce ne sono parecchi.
il punto è che ci sono le nostalgie,i corsi e ricorsi storici. abbiamo tuttora dittature e abbiamo chi cerca di legittimarle o le auspica. questo desiderio è quello che strumentalizza certe ricerche di verità. è questo che si contesta.cercare di rinfocolare l'odio nelle nuove gnerazioni. dejavù. mentre,nelle parole dei partigiani ,dei sopravissuti,anche nella la descrizione di fatti orrendi ( che in una prima lettura sono identici da tutte e due le parti,come si vede qui)l'unico fine è,mostrare le CONSEGUENZE dell'odio! coltivare L'AVVERSIONE non verso un nemico"persona", ma verso il "nemico causa"! questa ricerca non c'è in chi ,invece,quella causa non la condanna ma, al contrario la coltiva.ne fà ancora adesso,motivo di vanto.
Vorrei segnalarvi una lettura che ho fatto ormai un paio di anni fa. Si tratta di Stefano Zecchi e del suo "Quando ci batteva forte il cuore". Parla della fuga di un padre e di un figlio italiani da Pola, colpevoli solo di essere appunto. Una delle cose più triste e amare del libro è stato scoprire che i profughi dalmati e istriani che giungevano in quegli anni a Venezia venivano accolti da accrocchi arrabbiatissimi di comunisti che li accusavano gli esuli di essere fascisti. Gente che aveva peerduto tutto, casa parenti figli, veniva accolta da questi fanatici come dei colpevoli di chissà quale crimine, mentre erano solo, loro malgraddo, diventati povere vittime della storia. Solo troppi anni dopo, si è accettato di ammettere il genocidio avvenuto in quelle terre in nome di un'ideologia disumana. E pensare che sembrava a molti il paradiso materiale in terra, ed era invece un inferno pieno di morti e disperati.
purtroppo,quello che si ripete sempre:addossare agli altri,in blocco e indiscriminatamente ,colpe che non hanno commesso! non solo la biblica maledizione:le colpe dei padri..ma le colpe dei popoli.
sempre fedele alla linea del partito, anche nel silenzio assordante sul tema delle foibe.
Il presidente Ciampi fece visita alle Foibe di Basovizza.E' anche grazie alla prof.ssa Cernecca,alla Avgd e tante altre associazioni che viene ricordato il 10Febbraio
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ID41504 - 10/02/2014 10:57:55 - (E.Vezzola) - Porta a Porta
Porta a Porta a Gavardo, stasera, per incontrare la Prof.ssa Cernecca nel Giorno del Ricordo.