C’è anche il bullismo dei docenti

Prosegue a colpi di "lettera al direttore" la querelle fra il professor Enrico Lombardi che insegna alle medie di Gavardo e il suo dirigente.
L'argomento ci pare interessante e pubblichiamo volentieri.

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Chiedo cortesemente nuova ospitalità sul Giornale di Brescia per puntualizzare alcune affermazioni del dirigente scolastico prof. Angelo Longhena (pubblicate sabato 7 luglio u.s.) che rispondeva alla mia precedente lettera sul bullismo dei docenti nella scuola.
Il Dirigente afferma che la mie sono «valutazioni strettamente soggettive non condivise da quasi tutto il personale della scuola e dalle famiglie».

Le relazioni che in più occasioni hanno riferito di problemi «offese, prevaricazioni, discriminazioni, razzismo» dovuti al comportamento di alcuni insegnanti non sono mie: sono degli psicologi della scuola.
L’esposto alla Procura della Repubblica di una madre esasperata per i ripetuti maltrattamenti subiti dalla figlia ad opera di un’insegnante non credo sia una mia valutazione soggettiva.
La segnalazione ad Amnesty International da parte di una madre che denuncia comportamenti razzisti subiti all’interno della scuola non è una mia valutazione soggettiva.
Anche gli esposti presentati da altri due docenti della stessa scuola a vari settori dell’amministrazione scolastica per episodi di intolleranza, discriminazione e umiliazione subiti in più riprese da alcuni alunni non sono mie valutazioni soggettive. Potrei continuare ancora perchè l’elenco non è esaurito.

Per quanto riguarda l’affermazione che «alcuni momenti problematici o di disagio dovuti al repentino massiccio afflusso di alunni stranieri... sono stati superati» è indispensabile precisare alcune cose.
Primo. Il disagio non era certamente dovuto all’afflusso degli alunni stranieri anche se qualcuno continua a vedere lo straniero solo come un problema.
Gli stranieri (e non solo loro!) non erano causa ma vittime di disagi provocati dal bullismo di alcuni insegnanti, come attestato dagli psicologi della scuola.
Secondo. Le vittime sono state soprattutto alunni in situazioni di disagio o operatori della scuola che hanno cercato di contrastare le prevaricazioni.
Terzo. Nulla da eccepire, infine sull’«apporto progettuale ed economico degli Enti Locali» nell’affrontare l’afflusso degli alunni stranieri. Il problema esposto nella mia lettera era un altro: il bullismo di alcuni docenti. E questo problema è stato sistematicamente e volutamente ignorato dall’amministrazione scolastica.

Ho più volte fatto verbalizzare le mie osservazioni in varie riunioni; ho scritto apertamente al Dirigente Scolastico ed ai colleghi docenti; ho anche presentato un esposto al Csa (ex Provveditorato) ma la risposta è sempre stata la stessa: un fragoroso silenzio.
Sono riuscito ad ottenere un interessamento (anche se tardivo, parziale ed evasivo) dal Dirigente scolastico solo grazie all’ospitalità dimostrata dal Direttore di questo quotidiano nei confronti della mia lettera.

Per concludere sottolineo nuovamente che il bullismo tra i docenti riguarda fortunatamente un’esigua minoranza, tra i tanti che svolgono quotidianamente con impegno, serietà e professionalità il proprio compito istruendo ed educando i cittadini del domani.
Però esiste. Chiunque ha avuto a che fare con la scuola ha potuto constatarlo; e come il bullismo degli studenti non va né accettato né sottovalutato.
Chi ha il compito istituzionale di affrontare, circoscrivere e neutralizzare il bullismo tra i docenti lo faccia.
Eviteremo così di creare nuovi bulli (chi è stato vittima di violenza è portato a emulare).

Eviteremo anche di contribuire all’accumulo nei giovani di quella rabbia che troppo spesso vediamo poi sfogare su persone e cose (banlieu parigine insegnano).

Prof. Enrico Lombardi - Gavardo

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