Depositata l'istanza: «Quella delibera è illegittima e dev'essere annullata. Dal Consiglio comunale esigiamo risposte serie»
Il “Comitato di volontariato per la salvaguardia del Tesio”, nel pieno rispetto delle finalità per cui è stato costituito, ritiene doveroso informare la cittadinanza sullo sviluppo della questione cava in località Strubiana.
Veloce riassunto delle date più rilevanti:
· in data 8/8/16 il Consiglio comunale di Gavardo ha approvato una deliberazione ai sensi della quale viene adottato uno schema di convenzione urbanistica con la ditta Fassa srl, in merito alle prescrizioni da rispettare con riferimento alla gestione dell’attività estrattiva in località Strubiana;
· in data 20/10/16 si è costituito il “Comitato di volontariato per la salvaguardia del Tesio” al fine di seguire scrupolosamente la vicenda, impedire il verificarsi di situazioni contrarie ai diritti fondamentali della cittadinanza nonché adottare tutti gli strumenti ed azioni ritenuti più idonei per tutelare la comunità dalle conseguenze decisamente deleterie della deliberazione in oggetto;
· in data 30/10/16 i promotori del Comitato si sono impegnati a raccogliere ulteriori adesioni nonché firme di reclamo da parte della cittadinanza;
· in data 17/11/16 i promotori del Comitato hanno organizzato un’assemblea pubblica per spiegare in modo dettagliato i vizi contenuti nella deliberazione consiliare nonché nel relativo schema di convenzione urbanistica.
La cittadinanza ha risposto all’appello presentandosi numerosa. Si sono presentati anche i membri delle minoranze, che hanno apportato un contributo personale alla serata.
Non si è invece presentato alcun rappresentante della maggioranza consiliare, nonostante invito presentato ufficialmente dai promotori, con la conseguenza che nessuna risposta è stata data ai numerosi e preoccupanti quesiti sollevati;
· in data 25/11/16 l’assessore alle cave sig. Sergio Bertoloni, dietro interrogazione di altro componente della maggioranza consigliere sig. Alessandro Salvadori, ha letto nel corso del Consiglio comunale un comunicato teso a meglio precisare i termini della questione, sebbene a suo avviso già illustrati nel dettaglio in un articolo uscito su “Il Gattopardo” di settembre 2016.
In realtà l’intervento dell’assessore non ha chiarito alcun termine della questione e non ha risposto ad alcuno dei delicati quesiti sollevati durante l’assemblea pubblica, aggiungendo dettagli assolutamente irrilevanti ai fini della soluzione della vertenza.
Il Consiglio si è poi sciolto e i consiglieri di maggioranza se ne sono andati in tutta fretta mentre la cittadinanza presente ha continuato a presidiare il portone del Palazzo comunale, alla presenza di due poliziotti locali, alzando al cielo legittime espressioni quali: “Siamo in un paese di FANTASMI, l’Amministrazione deve tutelare i CITTADINI, i nostri padri hanno perso la vita per la nostra LIBERTA’ e noi mandiamo il nostro paese IN ROVINA, Gavardesi SVEGLIAMOCI, ci VERGOGNIAMO di essere italiani”.
Quindi, nel rispetto della legalità, i cittadini hanno fatto sentire la loro disperazione - e non si vuole esagerare il sentimento provato dalla Comunità - per una delibera assolutamente illegittima ed ingiusta;
· in data 5/12/16 il Comitato di volontariato ha proceduto a protocollare un’istanza di annullamento della deliberazione consiliare datata 8/8/16 nonché dello schema di convenzione urbanistica relativo nonché della convenzione urbanistica definitiva in quanto totalmente illegittimi in termini di: viabilità pubblica, sicurezza pubblica, incolumità pubblica, tranquillità pubblica, danni alla salute, rispetto del diritto alla vita, inquinamento acustico ed atmosferico, danno erariale, danno patrimoniale e non patrimoniale ai singoli cittadini e alla comunità nel suo intero.
In merito si precisa che l’istanza in oggetto, destinata al Consiglio comunale, è stata altresì indirizzata per conoscenza a tutte le Autorità amministrative del Comune, in particolare al sindaco, alla giunta, a tutti gli assessori, a tutti i consiglieri comunali, ai capigruppo e al segretario comunale. Nessuno escluso.
L’istanza è stata altresì recapitata ad ulteriori Autorità, che il Comitato di volontariato ha ritenuto doveroso informare in merito alla grave situazione prospettatasi, invitandoLe fortemente ad effettuare tutti i controlli e gli adempimenti ritenuti necessari in merito alle questioni sollevate: copia dell’istanza è stata recapitata alla Corte dei Conti, alla Procura presso il Tribunale di Brescia, all’ANAC (Associazione nazionale Anticorruzione) e alla Prefettura.
L’istanza di annullamento depositata è composta da 35 pagine nonché relativi allegati, tra i quali va rimarcata la presenza di una relazione tecnica sullo stato dei luoghi redatta da esperti del settore, una copia dell’atto costitutivo del Comitato (che ad oggi conta 142 adesioni) e una copia delle firme di reclamo raccolte (che ad oggi ammontano a 712).
Considerando che il Comitato di volontariato si è costituito in data 20/10/16, le adesioni nonché le firme raccolte sono molto numerose a dimostrazione del fatto che la comunità è profondamente preoccupata per la questione in oggetto.
Torniamo ai contenuti dell’istanza, ai sensi della quale il Comitato di volontariato chiede l’annullamento sia dello schema di convenzione urbanistica (e successiva convenzione definitiva) approvato con la deliberazione consiliare in data 8/8/16 sia della deliberazione consiliare in oggetto.
In merito allo schema di convenzione urbanistica, esso è totalmente illegittimo in quanto non rispetta la normativa regionale che detta regole scrupolose sul contenuto della convenzione. In particolare si ritengono assolutamente inadeguate le prescrizioni relative al passaggio dei veicoli pesanti nelle strade coinvolte in termini di: eccessivo numero di veicoli ammesso, mancata contrattazione dell’orario preciso di passaggio (potranno passare mezzi anche a partire dalle ore 5.30 fino alle ore 19), mancata contrattazione delle caratteristiche strutturali e tecnologiche dei veicoli pesanti (potranno passare veicoli anche con massa massima a pieno carico di 58 tonnellate, lunghezza massima di 18.50 metri, impianti frenanti/assi motrici non adatti alle pendenze, veicoli EURO 0-1-2) e mancata contrattazione della proprietà dei veicoli pesanti (potranno passare anche mezzi assolutamente inaffidabili, non appartenenti a Fassa srl).
L’illegittimità assoluta dello schema di convenzione urbanistica riguarda in particolare il percorso che i veicoli pesanti effettueranno per raggiungere la cava: come è noto via Quarena, via Fornaci, via degli Alpini.
Si tratta di un tragitto, sottolinea la relazione tecnica allegata, totalmente inadeguato in termini di: larghezza (in via degli Alpini abbiamo passaggi larghi solo 2.90 metri, all’imbocco su via Fornaci 3.80 metri), unità abitative/imprese insistenti su tali strade (più di 120 nuclei familiari e più di 20 imprese), passi carrai e intersezioni stradali (più di 60 ingressi laterali), utenza coinvolta (in via degli Alpini sono numerosissimi gli utenti deboli) e tortuosità del percorso (via degli Alpini manca di banchine e illuminazione artificiale - salvo i primi 150 metri - niente segnaletica orizzontale, presenta pendenze considerevoli, numerose curve anche ad U, manto stradale già ammalorato….).
Attenzione sul punto sicurezza, che è il più preoccupante e delicato dell’intera questione: il percorso sopra indicato così accidentato unito al continuo passaggio di veicoli pesanti incrementerà notevolmente il rischio di incidenti stradali anche gravi, come già è accaduto durante la precedente apertura.
A tale proposito nell’istanza di annullamento si ricorda ai Consiglieri comunali che il voto favorevole dai medesimi espresso comporta automaticamente una responsabilità penale di carattere personale: essi verranno considerati concausa degli incidenti mortali (ovvero accompagnati da lesioni) coinvolgenti veicoli pesanti nelle strade considerate.
L’istanza rimarca altresì che il Sindaco è il primo tutore della sicurezza, spetta a lui sovraintendere a tutto ciò che riguarda tale materia, supportato dal Responsabile della polizia locale.
E in merito nel Comune di Gavardo è in vigore un’ordinanza emanata dal Comandante della polizia locale, la n. 64 del 19/11/2014, che vieta il passaggio nel centro abitato di Gavardo di tutti i veicoli pesanti con massa a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate. Quindi già ora il passaggio dei veicoli in questione è assolutamente vietato!
Nell’istanza di annullamento si esamina poi l’unica soluzione possibile al problema viabilità e sicurezza: una strada alternativa. Troppo costosa per il privato, così afferma l’assessore alle cave.
Invece i cittadini devono subire per i prossimi 30 anni il passaggio di 250.000 veicoli pesanti dalle ore 5.30 alle ore 19 di ogni giorno infrasettimanale! Questo non è un costo ASTRONOMICO?
L’istanza rimarca altresì l’illegittimità dello schema di convenzione per palese danno erariale: a fronte di opere di mitigazione di valore pari ad euro 63.000 circa (e le garanzie date da Fassa srl ammontano solo a questa cifra), il solo rifacimento del manto stradale di via degli Alpini fino all’entrata della cava comporta una spesa di euro 300.000 circa se effettuato una sola volta nei prossimi 30 anni.
Ma il rifacimento dovrà sicuramente essere effettuato più volte. A tale proposito si è voluto ricordare ai singoli consiglieri che la responsabilità per danno erariale è personale, non pensino di essere giustificati dal voto di consiglio.
Altro grave vizio dello schema di convenzione urbanistica riguarda la palese violazione del piano di zonizzazione acustica, che individua via degli Alpini e via Fornaci tra le zone in classe II, quindi a carattere residenziale: niente rumori molesti né attività d’impresa.
Si sono infine evidenziati i gravi danni patrimoniali e non patrimoniali causati alla cittadinanza residente nella zona dall’approvazione di tale schema di convenzione: danni da svalutazione del valore degli immobili (che saranno deprezzati tra il 20% e il 40%), danni agli immobili da vibrazioni (che comporteranno manutenzioni continue con relativi costi), danni alla salute fisica e psichica da inquinamento atmosferico, danni alla salute fisica e psichica da inquinamento acustico, danni alla salute fisica e psichica da vibrazioni, danni dovuti a eventuali incidenti stradali decisamente probabili visto l’enorme flusso di veicoli pesanti ammesso.
In merito alla deliberazione consiliare in data 8/8/16, essa è totalmente illegittima per mancata adozione da parte del Consiglio comunale ovvero del suo Presidente di opportuni e doverosi pareri di numerose Autorità competenti in materia, quali a titolo esemplificativo il Responsabile Area polizia locale, il Responsabile Area gestione territorio, il Responsabile area Ambiente ed ecologia, la Commissione comunale per il paesaggio, la Commissione comunale gestione del Territorio, l’Assessore Ecologia, l’Assessore Viabilità, la Commissione comunale consiliare Ambiente e territorio, la Conferenza dei Capigruppo…….
Tra l’altro si poteva convocare un’adunanza aperta: il Regolamento del Consiglio comunale consente al Presidente - se si verificano rilevanti motivi d'interesse generale - di invitare parlamentari, rappresentanti della regione, della provincia, di altri comuni, degli organismi di partecipazione popolare e delle associazioni sociali, politiche e sindacali. Il che non è accaduto.
Si poteva convocare un’assemblea pubblica tesa a spiegare i termini della questione ed a raccogliere le volontà dei cittadini, in particolare quelli direttamente coinvolti. Anche questo non è avvenuto.
La stessa procedura istruttoria della deliberazione in oggetto si ritiene assolutamente inadeguata: in sostanza i consiglieri hanno votato tale deliberazione avendo a disposizione il solo schema di convenzione urbanistica.
E’ mancato il deposito di documenti fondamentali, tali da consentire - non solo alle minoranze - ma a tutti i consiglieri una valutazione seria e ponderata della questione: si pensi a titolo esemplificativo a perizie relative alla verifica strutturale sulla idonea portanza ai carichi delle strade coinvolte, a perizie relative alla verifica della portata del traffico/flusso veicolare delle strade coinvolte, a perizie relative all'analisi preventiva di sicurezza delle strade coinvolte (cd. Analisi dei fattori di rischio), a perizie relative all'inquinamento acustico ed atmosferico conseguente alla stipulazione di tale convenzione, a relazioni tecnico-paesaggistiche redatte da consulenti di Fassa srl in merito a tale gestione e a studi/progetti di strade alternative con minore impatto sulla viabilità e sulla sicurezza pubblica.
Questo è il sintetico contenuto di un’istanza redatta a seguito di seri studi sui termini della questione.
Ora il Comitato reclama una risposta altrettanto seria e ponderata da parte del Consiglio comunale, che deve annullare la deliberazione in data 8/8/16 e relativo schema di convenzione (più convenzione definitiva) perché lo richiede URGENTEMENTE l’interesse generale della Comunità. In merito non ha alcuna valenza il continuo trincerarsi dell’assessore alle cave dietro la giustificazione che il Comune può essere tranquillamente esautorato dalla Provincia o dalla Regione.
Tale asserzione è assolutamente infondata. Il Comune, con a capo il Sindaco, è l’unico sovrano in materia di sicurezza all’interno del proprio territorio.
E la vertenza in oggetto ruota principalmente intorno al problema sicurezza: si rimarca ancora una volta che E’ INDUBBIAMENTE A RISCHIO LA VITA DELLE PERSONE!!!
A questo punto si esige una deliberazione legittima che risolva in modo definitivo e corretto la vertenza, deliberazione che abbia come unico obiettivo la tutela dei diritti soggettivi fondamentali nonché degli interessi legittimi della cittadinanza.
La parola passa al Consiglio comunale.
Il “Comitato di volontariato per la salvaguardia del Tesio” vigila attentamente sullo sviluppo della questione. Se necessario, si procederà con ulteriori azioni sempre nel rispetto della legalità. NON CI FERMIAMO, E’ TROPPO IMPORTANTE DIFENDERE LA VITA DEI CITTADINI!
Per il Comitato di volontariato per la salvaguardia del Tesio, Erica Pollini
ID70149 - 09/12/2016 13:02:28 - (skyrunner968) - no cava monte Tesio
Da cittadino mi auguro che il consiglio comunale e in primis il sindaco si rendano conto che rischiare la vita per una cava che fa passare mezzi pesanti quasi sullo zerbino di casa non è assolutamente accettabile. Il sindaco come rimarca la dott.ssa Erica è l'unico sovrano in materia di sicurezza.forza Erica .