29 Settembre 2015, 06.51
Gavardo
Genitori & Figli

Adescamento e molestie: qualche riflessione

di Giuseppe Maiolo

Non si è ancora spenta (e non si spegnerà alla svelta) l'eco dei fatti accaduti o non accaduti nel negozio di barbiere di Gavardo, che ancora attendono di essere messi in piena luce. E intanto cosa possiamo fare? L'abbiamo chiesto all'esperto


Leggendo le cronache recenti sui presunti abusi che sarebbero accaduti nella nostra zona presso un negozio di barbiere, colpiscono subito un paio di  elementi: i fatti e le reazioni

Gli accadimenti, secondo quello che finora ci è dato sapere, hanno a che fare con le modalità consuete di adescare i minori in rete e poi esercitare su di loro molestie o abusi.
Le reazioni a questi fatti, anch’esse frequenti, sono di meraviglia, incredulità, rifiuto o negazione di quanto accaduto.

La prima cosa che preoccupa è prendere atto, una volta di più, che i nostri ragazzi iperconnessi, i cosiddetti nativi digitali che conoscono tutto dei dispositivi di comunicazione e in un attimo ti sistemano il telefonino o te lo programmano per poterci fare di tutto, non sono però  attrezzati a riconoscere i pericoli della rete e spesso non sanno difendersi né proteggersi.
Si lasciano adescare magari attratti da una ricompensa o da una ricarica, inviano foto personali senza sapere in quali mani andranno o peggio ancora fanno incontri con sconosciuti senza dire niente a nessuno. 
Vien da chiedersi perché tutto questo.

E la sola risposta che si ritrova immediatamente è che li abbiamo lasciati soli con i loro aggeggi, non abbiamo detto loro niente di quello che la rete nasconde.
Non li abbiamo accompagnati con la nostra presenza attiva a scoprire il web, le sue potenzialità positive ma anche gli angoli bui dove puoi infilarti senza accorgertene e rimanere in trappola.

Loro così  hanno imparato da soli a soddisfare le loro curiosità e a non chiederci nulla, hanno capito che non serve parlare con gli adulti perché questi non li stanno ad ascoltare, presi da tutt’altro, incasinati con i loro impegni o pure loro stessi attaccati dal mattino presto a quei Socialnetwork che non vorrebbero far utilizzare ai figli.

Così Parole incoerenti e assenza di attenzione stanno dietro quei minori che si perdono nella rete.
E di questo bisognerebbe parlassero gli adulti ogni volta che emergono storie o storiacce di questo tipo.
Bisognerebbe incontrarsi, confrontarsi, progettare insieme interventi, fare rete come comunità.

Invece accade tutt’altro. E questa è la seconda cosa che preoccupa.
Ovvero le reazioni della comunità e le sue risposte.
Ci sono due tipologie di risposte immediate: quelle integraliste che vorrebbero pene esemplari, punizioni definitive, castrazioni chimiche per i pedofili e per i molestatori.
Poi ci sono quelli che rifiutano a vario titolo i fatti, quelli che sono pronti a vedere negli organi di stampa già un tribunale che sentenzia, solo per il fatto che dà notizia degli eventi o quelli che criticano i sistemi di intervento delle forze dell’ordine o negano le evidenze.

Sia l’una che l’altra reazione in qualche modo sono comprensibili o perlomeno possono essere spiegate.

L’abuso sui minori è un fenomeno riprovevole e paralizzante di cui vorremmo sbarazzarci immediatamente quando ne veniamo a conoscenza e in modo particolare ci piacerebbe che gli autori del fatto potessero essere considerati malati e quindi da  isolare.
Si tratta delle nostre paure che fanno scattare difese e reazioni di auto protezione e di eliminazione.
Nell’altro caso pure di difese si tratta, più potenti ancora perché non accettano la realtà ma la negano.

Questo non significa che sia sbagliato vigilare sull’operato degli organi di controllo così come dei giornali che ne danno informazioni.
Non è sbagliato sostenere l’innocenza di una persona finché non è stata provata la colpa ed è fondamentale evitare che vi siano sentenze anticipate.
Tuttavia, e lo dico da giornalista e da clinico insieme, ciò che conta è fermarsi a riflettere, trovarsi come adulti a pensare insieme e non tanto dividersi tra colpevolisti e innocentisti. Serva capire che questa è la sfida educativa del terzo millennio che deve impegnare chi fa il mestiere “impossibile” (come diceva Freud) del genitore o dell’insegnante.
La sfida che sta nel recuperare autorevolezza con i bambini e gli adolescenti e quindi credibilità data in modo particolare dalla coerenza tra parole e fatti.

La sfida, e qui lo dico da clinico che si occupa ormai da vent'anni di abuso sui minori prendendo in cura le vittime e anche (poche volte) gli abusanti, è quella di attivare progetti di prevenzione più che di cura.
È un impegno difficile, defatigante, che coinvolge le risorse di tutta una comunità perché la violenza sui minori così come la violenza tra i minori (bullismo e cyberbullismo) è fenomeno occulto, che rimane nascosto agli occhi dei più per il silenzio è la vergogna delle vittime, per il potere degli abusanti, quasi mai soggetti malati ma solo capaci di opprimere e sottomettere, e soprattutto per il silenzio o la distrazione di chi sta attorno.

Questa è la motivazione che mi spinge a dire quanto sia importante fermarsi a parlare e discutere dei nuovi pericoli che attendono giovani e giovanissimi, non fuori di casa, ma dentro, nelle loro stanze dove si richiudono e si isolano dal mondo. Il compito di tutti noi è quello di rompere il silenzio perché solo condividendo le emozioni che si provano in questi frangenti diamo spazio all’empatia e attiviamo le nostre possibili risorse.. 

Molto più importante è ascoltare il dolore che le vittime possono aver provato e allo stesso tempo riconoscere le nostre responsabilità personali, quelle che ci impediscono di vigilare nel senso di osservare con attenzione su tutti i minori anche quelli che non ci appartengono, ma non fare i vigilantes.

Fattacci come questi che ci coinvolgono da vicino
, devono servirci per superare l’idea anacronistica che i “lupi” stanno ai giardinetti, magari dietro un albero al riparo dai nostri sguardi o che hanno volti ben riconoscibili, ma al contrario che non sono lupi e vestono abiti molto normali e sono più prossimi di quanto possiamo pensare.

Giuseppe Maiolo



Commenti:
ID61504 - 30/09/2015 10:03:30 - (ba53) - Genitori

La sfida,secondo il mio modesto parere,sta proprio nel formare genitori coerenti.Solo cosi i genitori sono credibili e ottengono l'attenzione dei figli!!!

Aggiungi commento:

Vedi anche
03/02/2020 11:30

E.Va. Energie Valsabbia, avviata la cessione Il gruppo bresciano con sede a Gavardo attivo nel settore delle energie rinnovabili e nel campo dei servizi per l'efficienza energetica è in cerca di acquirenti

25/04/2020 08:11

Protezioni da Covid-19? La Valsabbia c'è MPS di Gavardo ha convertito parte della sua produzione nella realizzazione di protezioni da banco, ottime per negozi, uffici ed esercizi commerciali in genere

03/09/2016 15:21

Se chi alza la voce ha sempre ragione Questo venerdì mi sono recato all’ospedale di Gavardo per una visita. E l’episodio a cui ho assistito mi ha lasciato dell’amaro in bocca

03/02/2015 07:22

Doppio arresto per droga a Gavardo In due distinte operazioni, i carabinieri di Gavardo hanno arrestato un uomo e una donna per spaccio

10/06/2019 10:04

Gestione acque fra Garda e Valsabbia: i desiderata di Legambiente Il Circolo Legambiente Brescia Est dice la sua sull'ipotesi di realizzare un depuratore del Garda a Gavardo e Montichiari. E non solo




Altre da Gavardo
26/03/2024

Controlli nel centro storico e nei parchi

Proseguono i controlli della Polizia locale della Valle Sabbia, contro degrado e spaccio: problemi con la droga a Gavardo e con l’alcol a Sabbio Chiese

26/03/2024

Volontari in campo per il Bufo Bufo

Con l’arrivo della primavera tornano le iniziative di salvaguardia delle colonie di rospi che si riproducono in Valle Sabbia

26/03/2024

Musicisti per un giorno

In occasione della Giornata del Riciclo i bambini della Scuola primaria di Sopraponte e la Banda “Nestore Baronchelli” si sono esibiti insieme in un piccolo concerto

26/03/2024

Gavardo capitale del calcio giovanile

Saranno 16 (con 3 dall’estero) le squadra categorie esordienti e giovanissimi sperimentali che nel weekend di Pasqua si sfideranno nel Torneo internazionale del Garda e Valsabbia - Città di Gavardo

25/03/2024

Comaglio si ricandida e apre alla minoranza

Il sindaco di Gavardo si ripresenta per un secondo mandato alla guida del paese più popoloso della Valle Sabbia e apre ad un possibile allargamento della coalizione

25/03/2024

Flash mob per il Chiese

È andato in scena sabato pomeriggio sul ponte di Gavardo per invitare tutti alla grande manifestazione unitaria di sabato 13 aprile a Brescia

24/03/2024

Fioretti

La Quaresima e i fioretti, il problema del perdono, due truffe diffuse, la Via Crucis in Monticello, Orsolina Avanzi e Cecilia Zane, una poesia, tre compleanni e vari eventi.

23/03/2024

«E il Postamat di Gavardo?»

Un servizio “spesso fermo, non funzionante, e le poche volte in cui invece funziona lo fa con tempi di erogazione biblici”. Così scrive un nostro lettore

20/03/2024

Don Carlo Tartari diventa monsignore

Il sacerdote gavardese, vicario episcopale per la Pastorale e i Laici, è fra i nuovi Canonici Onorari della Cattedrale nominati dal vescovo, con lui anche il vicario episcopale territoriale don Leonardo Farina

18/03/2024

Bullismo e cyberbullismo, uso corretto dei social network e i pericoli del web

Due incontri con le scuole con il maggior Luca Starace e una serata per i genitori con il sostituto procuratore Alessio Bernardi e l’esperto informatico Cesare Marini