Non solo lago

I dati forniti del Settore Cultura e Turismo della Provincia di Brescia mostrano che nel periodo 1998-2015 si è registrata nell’area valsabbina una contrazione degli arrivi (n. persone arrivate sul territorio) di -15,4% e delle presenze (n. dei pernottamenti effettuati da ciascuna persona arrivata) di -39,3%.
La diminuzione ha interessato di più gli arrivi nelle strutture alberghiere (-22,0%) e meno quelli nelle strutture extra-alberghiere (-9,8%).

I dati più recenti indicano che la composizione degli arrivi è equamente suddivisa tra italiani e stranieri mentre maggiore è il divario nelle presenze, con gli italiani che tendono a fermarsi per meno giorni sul territorio rispetto agli stranieri.
Le nazionalità straniere più rappresentate sono quelle degli olandesi e dei tedeschi con questi ultimi in diminuzione.

I mesi di luglio e agosto sono quelli in cui si concentra la maggior affluenza di turisti. In soli due mesi si registra, infatti, la metà degli arrivi ed un terzo delle presenze.
A fronte di una generale diminuzione dei turisti si assiste ad un aumento del numero complessivo di esercizi turistici (+71,4%) e a una sostanziale tenuta dell’offerta di posti letto (-1,2%).

Tutto ciò per merito dell’incremento del numero delle strutture extra-alberghiere (es. campeggi, case e appartamenti per vacanze, aziende agrituristiche, B&B, affittacamere, case per ferie e rifugi alpini) passate, nel periodo 1998-2015, da n. 19 a n. 80 che hanno controbilanciato il calo da n. 44 a n. 18 degli alberghi e delle residenze turistico-alberghiere.

Da evidenziare la preponderanza di posti letto nelle strutture extralberghiere: su un totale di 5.159 posti letto, infatti, ben 4.469 sono negli esercizi extralberghieri e solo 690 negli alberghi.

Nella lettura di questi dati si deve considerare il consistente peso che continua ad avere sugli indicatori generali la situazione dell’area del Lago d’Idro le cui vicissitudini in termini di arrivi, presenze ed esercizi hanno importanti ricadute sul quadro generale. Tuttavia sarebbe riduttivo leggere le dinamiche del turismo valsabbino unicamente in relazione a quanto accade in questa zona.

In generale il turismo valsabbino sta cambiando consistenza, forma e livello di distribuzione territoriale.
A fronte di una riduzione quantitativa dei flussi sembrano essere in atto delle interessanti trasformazioni qualitative che fanno emergere (accanto a quello lacustre e invernale/estivo di montagna) nuove forme di turismo come quello rurale e culturale.

Tali dinamiche oltre a interessare la “storica” area turistica dell’Eridio e dell’alta valle riguardano anche altre zone che solo di recente si stanno aprendo a questo settore grazie alla nascita spontanea di attività e micro-strutture ricettive.

Si tratta di segnali che sembrano andare nella direzione di un’offerta turistica non più standardizzata e massificata ma maggiormente collegata alla valorizzazione dei beni naturali e storico-artistici presenti sul territorio e che si propone di rispondere in maniera più puntuale alle diversificate richieste delle emergenti forme di turismo esperienziale.