14 Settembre 2013, 06.53
Punti di Vista

La questione settentrionale

di Aldo Vaglia

Il vero problema che affligge l'Italia non è la questione meridionale, che tutte le forze politiche dall'Unità ad oggi risolvono con una montagna di denaro clientelare, ma è: come si produce la ricchezza


I partiti implodono per corruzioni e condanne. La strategia ricattatoria prolunga l’agonia e non incide in nessuna misura sulla crisi che incancrenisce i problemi e affonda il paese.
La più grande alleanza di chi si richiamava all’impresa al mercato, fisicamente al Nord, ha dato di sé una dimostrazione pessima e ha perso ogni credibilità. .

Per Ricolfi «la maggior parte del ceto medio dipende dallo stato, e il settore autonomo, vessato dalle tasse, con la paura di perdere i risparmi e la costante diminuzione del reddito, non è in grado né di marciare né di ribellarsi.
L’80% dei medici lavora in strutture pubbliche o convenzionate. Un esercito di dirigenti nello stato, nelle regioni, nelle province, nei comuni, nelle ASL, nella scuola, nelle forze armate. A cui vanno aggiunti ingegneri ed architetti legati alla politica, fornitori di servizi ad ospedali e municipalizzate, professori universitari, ricercatori, addetti stampa, consulenti.
Tutti questi non accetteranno mai di cambiare perché sono benestanti, il più delle volte arrivati a quelle posizioni neppure per un criterio meritocratico. Requisito non richiesto in un paese dominato dalla politica».

L’intelligente intuizione di Bossi, certamente non originale, ma giocata nel momento opportuno è naufragata in un intreccio di ignoranza, malcostume, opportunismi, che hanno perso completamente il senso del loro nascere e il consenso al loro crescere, e hanno sviluppato il virus di una sottocultura razzista, che con il problema delle ‘ragioni del nord’ e nemmeno con ‘l’immigrazione’, avevano qualcosa da spartire.
Forse l’intellettualismo di Miglio era esagerato per chi si sentiva diretto discendente dei ‘celti’, ma un partito che aveva espresso persone capaci, come Maroni e Tosi, poteva almeno essere in grado di limitare l’influenza dei Calderoli e dei Borghezio.

Il fondamentale errore della Lega è stato però quello di credere di fare il federalismo con Berlusconi.
Come spiega Cacciari era impossibile anche con la sinistra, ma Berlusconi non poteva che impersonare il meridionalismo più deteriore. I siciliani fondatori di quel movimento di plastica che si definiva ‘Forza Italia’ non sarebbero certo diventati i propugnatori di una Padania autonoma nel gestirsi le entrate fiscali.
Non solo la Lega è stata obbligata a subire le vicende giudiziarie degli alleati, ma è stata complice della più gigantesca spedizione di quattrini straordinari ai Comuni del Sud, male amministrati dal PDL.

La questione settentrionale riemerge prepotente dal voto scriveva Cacciari dopo le elezioni: ‘e per forza visto che è l’altra faccia della medaglia della questione meridionale.
È il problema ormai secolare, irrisolto e, anzi, per certi versi aggravatosi della grande faglia che spezza il paese. Lega e PDL pagano questa bancarotta.
Il PD non sta certo meglio; da una simile disfatta dell’avversario non ha ereditano neanche un voto. Primo per l’incomprensione da parte delle sue leadership della questione, in seguito per la totale afasia intorno al problema’.

La nuova forza sulla scena, ad un primo tentativo di aggancio con il ‘nord est’ ha preferito il più collaudato e demagogico attraversamento dello ‘stretto’.
 
Nell’attesa che qualche buona stella riaccenda il firmamento della politica e riconosca come ‘prima questione nazionale’ quella settentrionale, non possiamo che sperare che la fine della Grecia, a cui siamo altrimenti destinati, arrivi il più tardi possibile.


 


Commenti:
ID35923 - 14/09/2013 09:41:53 - (senonoraquando2013) -

Condivido l'analisi dell'articolo: gli errori della lega non spostano il problema, il partito non si giudica solo dai pochi che hanno sbagliato ma dal progetto. A mio parere se non si vince la resistenza di chi non vuol cambiare (come ricordato sopra-Ricolfi) con una sana presa di responsabilita' (dicasi federalismo) da parte delle regioni del sud, pu portare alla volonta' del Nord di andarsene ed agganciare le regioni alpine piu' confacenti al nostro modus vivendi. Il vero problema e' lo Stato sprecone ed assistenzialista che mantiene soprattutto il Sud non produttivo in cambio di voti. Ribelliamoci. Ciao.

ID35939 - 14/09/2013 18:13:58 - (bob63) - il declino dell'impero

Le tue parole sono indiscutibili, i mali italiani sono talmente lampanti al punto di accecare, la lega non doveva assolutamente entrare nel gruppo di Berlusconi, troppo ovvie le contraddizioni di chi vuole rastrellare voti a livello nazionale e chi vuole difendere interessi locali, altrettanto ovvio il fatto che un movimento nuovo da libero accesso a troppe persone poco illuminate ma al contrario spregiudicati opportunisti, cosa temo che succedera' anche nel M5S, ma la mia paura e' che nonostante le grandi epurazioni si siano persi gli obbiettivi primari, troppi cani sciolti seguono la propria corrente, chi parla di macro regione, chi promette referendum mai avviati, diciamolo anche la lega e' stata assorbita dal sistema, gli ideali restano ma solo nel credo di chi non conta un bib. da molto tempo ripeto che il destino italiano e gia' scritto, l'economia della Grecia e' comunque poco appetibile, i grandi marchi made in Italy fanno gola a molti e noi addirittura chiudiamo l'ILVA.

ID35943 - 14/09/2013 19:04:51 - (Venturellimario) -

Se credete che lascino andare il nord, allora credete anche a babbo natale

ID35944 - 14/09/2013 20:25:07 - (genpep) -

l'analisi di Vaglia è al solito spietatamente lucida, i commmenti anche. Farei però alcuni distinguo: 1) vi sembra che lo stato sia sprecone solo al Sud? mi piacerebbe avere la capacità e la possibilità di controllare i conti di regione Lombardia, provincia di Bs e comunità montana tanto per non andar lontano, senza trascurare un pò di ospedali e municipalizzate varie. 2) dovrò credere proprio anche a Babbo Natale dal momento che mi sembra che il Nord lo abbiano già lasciato andare salvo spennarlo a più non posso esattamente come il Centro, il Sud e le Isole. La voracità di lor signori non fà differenze, si mangia tutto il possibile e anche l'impossibile.

ID35949 - 14/09/2013 21:41:40 - (Leretico) - I conti che non tornano

Non c'è alternativa, perché si possa creare ricchezza i ricavi devono superare i costi. Per questioni storiche il nord, nel bene o nel male, ha formato negli ultimi 100 anni la struttura industriale produttrice di ricchezza. Nel bene nel senso che con i sacrifici e il capitale il nord ha fatto rendere al meglio le proprie qualità, nel male perché lo ha fatto anche a scapito del mancato sviluppo del sud, terra di conquista anche e soprattutto per i savoia. Al sud è rimasto di sperare nel pubblico e anche lì nel bene e nel male. Le strutture pubbliche "dovrebbero" fornire servizi su richiesta dei cittadini, ma se questi ultimi non hanno i soldi per pagarli, allora le strutture messe su per fornirli dovrebbero essere smantellate, in modo che ci sia un equilibrio tra ciò che è richiesto e ciò che effettivamente viene fornito. Ma come sappiamo questo non si può ottenere: le strutture pubbliche possono solo crescere.

ID35951 - 14/09/2013 21:50:38 - (Leretico) - continua

Ora l'Italia vede dal quasi 5 anni una diminuzione di ricavi, derivante dalla crisi economica che ha ridotto la capacità produttiva del nord. I ricavi diminuiscono ma i costi non lo fanno. La politica fa finta di abbassarsi le prebende, la burocrazia fa finta di pagare i debiti alle aziende private, le strutture pubbliche insomma fanno finta di essere a disposizione del cittadino invece pensano solo a conservare sé stesse. Siccome la pubblica amministrazione ha la legge dalla sua parte e l'inefficienza come difetto insanabile, impone maggiori tasse per continuare a sopravvivere nella dimensione iper-trofica che ha raggiunto senza alcun riguardo per chi effettivamente crea ricchezza, anzi pensando di poterne prescindere. Errore gravissimo: non sanno che scoraggiando l'impresa privata, uccidono il povero cavallo che sta tirando avanti questo immane carrozzone italiano? Chi difende gli interessi di questa burocrazia, di questa pubblica amministrazione?

ID35952 - 14/09/2013 22:02:15 - (Leretico) - continua

L'idea del federalismo era intelligente, ogni zona spende per quello che produce. Se non può permettersi certi costi deve limitarli, altrimenti ci sarà sempre drenaggio di risorse da chi le produce e non le può spendere, a chi non le produce e ne vuole sempre di più. Scegliere però di ottenere il federalismo da chi era votato a difendere gli interessi della conservazione è un vendere l'idea di responsabilizzazione delle strutture pubbliche per pochi soldi in nome della gestione del potere fine a se stesso. Quanta responsabilità la Lega della situazione attuale? Berlusconi ha inglobato Casini, Fini e la Lega e tutti come falene attratte dalla luce hanno perduto la loro identità e la capacità di portare avanti la loro politica. Solo chi saprà riportare al centro della scena chi potrebbe produrre ricchezza avrà una possibilità. Non può farlo chi crede ancora che lo stato sia l'unica fonte di

ID35953 - 14/09/2013 22:06:01 - (Leretico) - continua

di giustizia e di ricchezza.

ID35954 - 15/09/2013 07:14:06 - (Giacomino) - Da condividere l'articolo

e i commenti, come al solito continuerò a farmi bollire il cervello.

ID35995 - 16/09/2013 14:19:15 - (Dru) - Cosa è questo, il colmo dei colmi ?

Così titola l'agenzia di stampa dopo il Renzi show che dura da ormai un mese in giro per l'Italia,Show che permane alla faccia di chi lo ha eletto invece per lavorare al suo piccolo paesello dove è sindaco. Così dice il Renzi pensiero:"gran partecipazione a nostre feste segno di speranza.Forse nessuno lo avrebbe detto mesi fa, è un buon segnale". Ma per chi per l'Italia o per lui ? Nemmeno Berlusconi sarebbe arrivato a tanto in un periodo così nero della nostra storia. Che pensi prima a trombare i suoi e poi forse l'asfalto glie lo facciamo avere noi per asfaltare, ma non Berlusconi , le buche di casa sua... con simpatia, non me ne vogliano i renziani, con simpatia.

ID35996 - 16/09/2013 14:22:07 - (Dru) - ma quelli che fanno feste da un mese...

... e alimentano il parco buoi del PD-L con cosa campano ? ripreso da Nanni Moretti.

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