01 Luglio 2013, 09.58
Lavoro

Cassa in deroga, la situazione peggiora

di Redazione

Secondo l'Associazione Artigiani «il 60% delle oltre 30 mila aziende a rischio non potrŕ ottenerla e almeno 10 mila non potranno nemmeno chiederla»


Secondo l'Associazione Artigiani, per la Cassa integrazione in deroga i fondi non basteranno, la situazione è "decisamente preoccupante".
E infatti, l'accordo firmato settimana scorsa in Regione è decisamente al ribasso e introduce nuovi paletti per le aziende. Così il rischio è che oltre la metà delle aziende micro, piccole e medie che hanno richiesto e richiederanno la cig in deroga nel 2013 non potranno ottenerla.
 
Dopo gli ultimi stanziamenti del Governo, infatti, la Lombardia ha a disposizione 223 milioni di euro, quando a giugno la richiesta delle aziende ha giĂ  sfondato il tetto dei 280 milioni di euro.
E mancano ancora 6 mesi, difficili, per arrivare alla fine dell'anno.
 
Questo significa che il 60% delle aziende delle oltre 30 mila aziende lombarde che quest'anno potrebbero trovarsi davanti in difficoltĂ  (in 5 mesi sono state 13 mila quelle che hanno chiesto di poter ricorrere alla Cigd) avranno davanti un bivio: provare a reperire risorse in altra maniera o licenziare. Senza contare che almeno 10 mila non potranno neanche far domanda, per la restrizione dei requisiti: sono tagliate fuori tutte quelle che l'hanno giĂ  richiesta da aprile 2011 a giugno 2013 per quattro volte.

Sul piano delle regole di accesso alla cassa integrazione, la situazione dunque si è complicata ulteriormente per le aziende: ovviamente la durata dell'accordo resta semestrale (luglio - dicembre 2013); è prevista, appunto, la limitazione dell'intervento per un massimo di 1040 ore complessive per ciascun lavoratore posto in Cassa integrazione in deroga; c'è l'accesso obbligatorio alle politiche attive per tutti i lavoratori "che si apprestano a fruire dell'ultimo periodo di Cigd senza possibilità di rinnovo", che significa che i lavoratori dovranno riqualificarsi per avere qualche possibilità di rimmettersi nel mercato del lavoro.
 
Fonte: Comunicato stampa

 


Commenti:
ID33547 - 01/07/2013 11:30:45 - (bob63) - tagli alla spesa pubblica

Dopo decenni di rapine la Regione che piu' a dato non e' in grado di sostenere le proprie aziende, e di conseguenza consegnare ai giovani e meno un futuro fatto di incognite se non addirittura l'ultima alternativa che e' l'emigrazione, milioni di dipendenti pubblici, sperperi senza ritegno, enti nati solo per generare spreco e raccomandati non potevano che portare a cio', tutto con il consenso tacito di politici incapaci di rappresentarci, nemmeno lo spettro di possibili rivolte spaventano culi incarniti ai loro scranni, invece di insegnare l'inno nazionale insegnassero quanto impegno e lavoro hanno profuso i nostri genitori per arrivare a un disastro di tale portata sarebbe di per s un passo avanti, insegnare che il lavoro "vero" e' un diritto che va tutelato a ogni costo, rifinanziare la cigd e' un dovere indiscutibile.

ID33564 - 02/07/2013 08:45:56 - (Valsabbino) - Ma...serve davvero?

Di tutte le aziende che hanno richiesto la CIG quante ne avevano realmente bisogno? Chi dovrebbe controllarlo?Conosco aziende dove non c'è mai stato l'effettivo bisogno di ricorrere alla "cassa" eppure gli operai erano a casa... Ne conosco altre dove alcuni operai sono a casa ed altri fanno le ore straordinarie... Com'è possibile che ci sia un "magna-magna" anche in queste situazioni???

ID33567 - 02/07/2013 09:11:50 - (bob63) - Si... serve davvero.

Scusa Valsabbino ma la tua opinione mi suona molto prevenuta, che le aziende facciano ricorso alla cigd a caso non lo credo, puo' essere che un azienda abbia un reparto che lavora e un altro no, e puo' essere benissimo che alcuni addetti abbiano delle mansioni professionali diverse da altri, chiedersi se serve davvero vuol dire non conoscere la realta', mi vorresti spiegare perch un azienda dovrebbe far ricorso a questo strumento se non ne ha bisogno? partendo dal presupposto che un dipendente "dovrebbe farti guadagnare", ho virgolettato dovrebbe, proprio per farti capire che certe volte pur di sopravvivere tante aziende sono obbligate a prendere commesse pur sapendo di smenarci, e tutti cercano di ottimizzare le proprie risorse.

ID33581 - 02/07/2013 12:49:37 - (Venturellimario) -

Non sempre, ma purtroppo molte volte cos'Tenendo a casa gli operai hanno un sacco di agevolazioni fiscali, e quelli che lavorano sono caricati come muli

ID33608 - 02/07/2013 23:13:03 - (Valsabbino) -

Ecco...le agevolazioni fiscali! Ho il timore che molti ci abbiano "mangiato sopra" e lascino davvero a casa alcuni operai e faccian lavorare il doppio quelli operativi.Io mi chiedevo se non ci fosse nessun ente preposto a dei controlli....

ID33620 - 03/07/2013 10:17:10 - (bob63) - x venturellimario e valsabbino

Se per "un sacco di agevolazioni fiscali" intendete che le aziende guadagnino su queste cose, siete fuori strada, al massimo vengono limitati i danni, anche perch il TFR e spesso anche le ferie restano a carico dell'azienda, quanto ai controlli mi stupisci valsabbino, ogni accesso a questi strumenti sono frutto di trattative sindacali e/o con l'ente di riferimento, dopo ovviamente sulla quantita' ci sara' di sicuro il furbetto della situazione, specialmente se guardiamo al sud che di truffe se ne contano a centinaia, resto del parere che la cigd resta uno strumento valido a tutela del reddito dei dipendenti e a salvaguardia di quel poco che rimane del mondo del lavoro.

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