Gite scolastiche, quali le responsabilità degli insegnanti?

La direzione generale per lo studente del ministero dell’Istruzione ha dovuto aprire, sul sito del dicastero di viale Trastevere, una specifica area per rispondere alle domande e alle perplessità emerse tra i docenti e i dirigenti scolastici in seguito all’emanazione delle recenti linee guida sul tema dei viaggi d’istruzione.

Nel febbraio scorso, la direzione guidata da Giovanna Boda aveva infatti emanato una nota che riferiva del protocollo d’intesa siglato con il dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell’Interno.

Nell’ambito delle iniziative dirette ad accrescere i livelli di sicurezza stradale, il ministero dell’Istruzione segnalava ai dirigenti scolastici l’importanza di coinvolgere il personale della Polizia stradale nell’organizzazione delle viste di istruzione. In particolare la nota ministeriale portava a conoscenza del mondo della scuola il Vademecum elaborato dalla Polizia stradale «per viaggiare in sicurezza».

Se non vi è dubbio che le finalità del protocollo d’intesa siano condivisibili, dalla lettura dello stesso, e in particolare degli ultimi due punti del Vademecum, sono sorte da parte di docenti e dirigenti perplessità e dissensi sulla concreta applicabilità delle disposizioni stesse. Più in specifico, hanno suscitato dubbi le incombenze, assegnate agli accompagnatori nel corso del viaggio, di prestare attenzione, ad esempio, al conducente affinché non consumi bevande alcoliche neppure in modica quantità o non usi cuffie sonore durante la guida. Non solo, ma ulteriori incertezze hanno provocato le disposizioni che impongono agli accompagnatori di prestate attenzione, seppure in maniera empirica, alle caratteristiche funzionali del mezzo di trasporto, nonché all’usura degli pneumatici, all’efficienza dei retrovisori.

Ora la direzione generale per lo studente, nel rispondere alle domande più frequenti sull’organizzazione dei viaggi d’istruzione e visite guidate, sembra voler smorzare le reazioni suscitate dalla nota del febbraio scorso, precisando che la stessa «non attribuisce nuove responsabilità ai docenti e dirigenti scolastici».

Di più: viale Trastevere evidenzia che «il Vademecum elaborato dalla Polizia stradale effettua un puntuale riepilogo degli obblighi previsti dalle norme di condotta e invita gli insegnanti a segnalare alla polizia medesima, in una dimensione di esercizio di senso civico, eventuali comportamenti considerati a rischio dei quali dovessero avere testimonianza diretta (come ad esempio parlare al cellulare, mangiare alla guida, ecc.)».