Torna in scena la fede più antica

Anche per quest’anno, l’estate dei fedeli di Casto e dintorni ruota attorno al culto mariano, il cui centro locale è rappresentato dal santuario di Auro, nel quale da 481 anni si rinnova il ricordo della presunta apparizione della Madonna.
Dopo la novena che si è sviluppata nel tempio dal 22 al 29 luglio, e dopo le penitenziali in programma mercoledì, il 481esimo anniversario dell’apparizione sarà celebrato giovedì a partire dalle 20, con la processione dalla parrocchiale di Comero al Santuario, nella quale il parroco di Bagolino, don Arturo Viani, celebrerà la messa.

Al pellegrinaggio parteciperanno i fedeli dalle 4 parrocchie di Casto, Mura, Lodrino e Comero, che idealmente formano insieme il Savallese.
Che insieme ricorderanno l’evento del primo agosto del 1527 quando, raccontano le cronache del tempo, «...tal Bartolomeo Silvestri, storpio dalla nascita a braccio e gamba, trovandosi nella parrocchia di Comero poco sopra l’abitato di Auro, fece l’incontro con la Madonna, che lo miracolò».

«Ed a ringraziamento», spiega l’epigrafe interna al tempio mariano, «fu edificato nel punto dell’apparizione miracolosa il Santuario della Beata Vergine Maria sopra Auro».
Nel 1531 l’opera fu completata: una modesta costruzione posta fuori dall’abitato: dal punto di vista architettonico non è niente di speciale, ma ospita un vero tesoro rappresentato dall’altare maggiore, che in una soasa del ’700 realizzata dai celebri «Boscaì» di Levrange contiene «L’apparizione», un ritratto a olio su tela della Vergine che guarisce Bartolomeo di scuola morettina (di Pietro Marone), e inoltre alcune realizzazioni di gran pregio dei Boscaì e, soprattutto, il «Sant’Antonio Abate», una tela del Moretto.

Il clou delle celebrazioni religiose è atteso per venerdì: alle 10.30 sarà celebrata una messa solenne, alle 12 ci sarà il pranzo comunitario nel Centro sportivo di Comero, e alle 20 si chiuderà con la messa per le coppie di sposi.

M.P. da Bresciaoggi

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