24 Agosto 2015, 06.53
Racconti del lunedì

So distruta!

di Ezio Gamberini

No, il titolo non è in lingua straniera. Si tratta di comunissimo, dalle nostre parti, dialetto bresciano


Il riferimento è alla gentile signora con la quale ormai da quasi trentaquattro anni condivido figli, superfici abitative, conto corrente, oltre a gioie e dolori, quando una sera è rincasata dopo essere andata a correre.

Ma andiamo per ordine.

Quando mi ritrovo a casa da solo
, sono un po’ pericoloso: può darsi che mi metta a leggere, o scrivere, ascoltare musica o guardare la tv.
Ma capita talvolta che i gesti siano un po’ più bizzarri: allora, tanto per fare un esempio, prendo in mano la mia pallina matta e mi metto a tre metri dal muro, la faccio rimbalzare sulla terza piastrella con una forza sufficiente affinché, dopo aver toccato la parete, ritorni sulla stessa mattonella e, quasi magicamente, termini il suo viaggio nella mia mano che non si è più mossa dal momento del lancio.

Non è facile: anni e anni di addestramento!


Oppure prendo la mia trottola, quella che mi sono fatto arrivare dal Canada, uguale spiaccicata alla Wizzzer che avevo da bambino, e la faccio “trottolare” due o tre volte. 
Altrimenti prendo il vaso delle mie biglie e comincio a contarle… Per fortuna tutto ciò resta tra le quattro mura di casa e mai nessuno lo saprà…

Quella sera, dopo aver preparato il tavolo per la cena, mi ero seduto a guardare un po’ di notizie.
Grazia era andata a correre da sola e non aveva preso le chiavi, tanto a casa c’ero io. Ritornò dopo tre quarti d’ora e suonò il campanello:

“Parola d’ordine!”.


“So distruta!”
, rispose Grazia con una voce che pareva provenire dall’oltretomba.

“Ok, risposta esatta, puoi entrare”.

E tutti vissero felici e contenti.




Commenti:
ID60460 - 24/08/2015 08:43:47 - (Giacomino) - So distruta/o

la parola d'ordine per accedere al letto, alla sera, per distendere le ossa.

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