19 Giugno 2017, 08.11
Racconti del lunedì

La scomparsa dei càlem

di Ezio Gamberini

Non era una gran fatica portare un sacchetto di càlem dal peso di tre chili, per trecento metri, anche perché durante il tragitto c’era un calo “tecnico” di almeno un chilo, che finiva nel mio stomaco...


E la mamma si chiedeva ogni volta come fosse possibile che la signora che abitava davanti al dott. Bianchi, presso la quale mi mandava a comprare i fantastici frutti, la fregasse sul peso, lei, così incapace di pensare male di chiunque.
D’altra parte, com’era possibile che uno scricciolo di sette o otto anni potesse polverizzare un chilo di ciliegie su un percorso di trecento metri?
Sarebbe stato sufficiente ripercorrere a ritroso il tragitto e, come Pollicino, contare i noccioli lasciati per strada…

Essendo il figlio più piccolo, ero spesso “utilizzato” per andare a prendere il gelato alla “Baita”, nelle serate estive passate insieme a guardare la televisione, con le finestre aperte e il sole che non si decideva mai a tramontare.
E qui cominciavano i problemi, perché se ti ordinano di acquistare mezzo chilo di gelato sciolto, da collocare nel contenitore che tu dovevi portarti dietro, qualche dito lo puoi anche immergere e ficcartelo in gola, ma alla svelta, perché noi abitavamo alle “villette” e la più lontana dalla “Baita” dista soltanto cinquanta metri; ma se invece ti chiedevano un mottarello, due limoncini, due cornetti e due paciughi, anche la mamma più comprensiva dell’universo non avrebbe potuto camuffare la scomparsa di un intero gelato.
O se ti mandavano dalla “Mariella” a prendere cinque pizze, anche un genitore con due diottrie si sarebbe accorto, se tu tornavi indietro con quattro…

Allora non eravamo così “connessi” come oggi.

Però io mi sento di confessarlo: se oggi non ci fosse internet, così meraviglioso e potente, al tuo servizio per ogni necessità, io morirei. 
Ma morirei prima senza i miei cari e i miei amici.

E non ho troppa voglia, in questo momento, di disquisire su: “era meglio allora” o “è meglio adesso”.

Non ne ho voglia, adesso, perché sono ancora scosso dalla telefonata che Gloria Trevisan, la giovane che si trovava insieme al suo fidanzato nel palazzo di ventisette piani incendiato a Londra, ha scambiato con i suoi genitori, poco prima di morire:

“Mamma, mi sono resa conto che sto morendo. Grazie per quello che hai fatto per me”, 
e poi l’addio:

“Sto per andare in cielo, vi aiuterò da lì”.

Che figlia meravigliosa! E che genitori straordinari devono essere, ricordati dalla loro figliola negli ultimi istanti della sua vita.

Che sia davvero così, Gloria. 

Sostienili dal cielo, e che i tuoi genitori trovino conforto in quello che sei.
 


Commenti:
ID72358 - 19/06/2017 09:34:05 - (tiger68) - BRAVO

E' SEMPRE UN PIACERE LEGGERTI, MI RICORDI LA MIA GIOVENTU' QUANDO CI SI DIVERTIVA CON POCO, NON ESISTEVANO I CELLULARI E SI PASSAVANO LE SERATE ESTIVE A GIOCARE PER LE VIE DEL PAESE.....BEI TEMPI, GRAZIE A TE MI SEMBRA DI RIVEVERLI.

Aggiungi commento:

Vedi anche
04/01/2008 00:00

L'aumento di peso, conseguenza delle feste Un aumento di peso tra i due e i tre chili l'indesiderato effetto delle feste a tavola durante le quali sono stati consumati dagli italiani oltre cento milioni di chili tra pandori e panettoni.

07/01/2009 00:00

Due chili di peso in più in regalo Un aumento di peso di circa due chili l'indesiderato effetto delle feste per quanti non sono riusciti a resistere alle leccornie delle tavole tra il pranzo di Natale e i cenoni della Vigilia e di Capodanno.

16/01/2012 08:06

Tapascio Bombatus – undicesima puntata Credo di essere alto due metri, due metri e cinque. Almeno cos mi pare. O forse cammino a una spanna da terra...

13/07/2007 00:00

Una questione di equilibrio Il 20% degli italiani a dieta.
Un esperto ricorda come buttare gi i chili senza rischiare la salute: rivolgersi ad uno specialista se il peso da perdere superiore a 5-6 kg.
Il segreto mangiare di tutto.

28/10/2013 06:50

Che i Led Zeppelin ti accompagnino "Dai don Arturo, dacci trecento lire in pi!" gli chiedevamo, io e il mio amico "rosso", ancora oggi gran portiere, pur avendo superato la cinquantina




Altre da Racconti del Lunedì
16/11/2020

L'ultimo giorno

“Oggi è l’ultimo giorno”, mi dico un lunedì mattina, al momento del risveglio…

19/10/2020

Cinque chili di Morositas

Non è difficile farsi spedire a casa cinque chili di Morositas. E’ sufficiente scrivere un racconto su Vallesabbianews…

03/08/2020

Un vasetto in affitto

Usciamo dal lavoro e raggiungiamo il centro salodiano per acquistare l’ultimo romanzo di Camilleri: “Riccardino”…

06/07/2020

Una confessione imbarazzante

È dura dover confessare al proprio coniuge un’azione indegna, alla soglia dei sessant’anni: non mi era mai accaduto fino ad ora un evento così spregevole...

08/06/2020

Il tubetto del dentifricio

Non riesci mai a capire quando è finito il dentifricio, con questi tubetti di plastica che riprendono sempre la loro forma iniziale, anche se li spremi...
AUDIO

18/05/2020

Si riparte

Oggi comincia una nuova fase, in cui la maggior parte di aziende e negozi riprenderà la propria attività, rispettando le dovute prescrizioni...

04/05/2020

A modo mio

Non si tratta della famosa macchinetta del caffè, bensì della maniera in cui trascorro l’ultimo fine settimana, prima di riprendere il lavoro a tempo pieno, lunedì 4 maggio…
AUDIO

28/04/2020

Nei giardini che nessuno sa

Coronavirus, bufale o realtà? “Inutile salvare obesi e fumatori…”, e ancora: “Gli ottantenni esclusi dalla terapia intensiva”...

20/04/2020

Una Pasqua sorprendente

E’ il giorno di Pasqua. Grazia ed io siamo a casa da soli. A mezzogiorno esatto, con una giornata meravigliosa, cielo azzurrissimo e sole splendente, apro tutte le porte e le finestre e “sparo” al massimo volume l’Hallelujah di Händel…

13/04/2020

Mamma

In occasione della scomparsa della loro mamma, dedico questo ricordo, pubblicato sette anni fa, al nostro direttore Ubaldo Vallini e alle sue sorelle Eliana e Nunzia. AUDIO