09 Gennaio 2017, 07.50
Racconti del lunedì

La rumba

di Ezio Gamberini

La Rumba è un ballo di origine sudamericana in cui i danzatori si scatenano a un ritmo indiavolato. Ma questa è un’altra faccenda...


Questa è la storia della “Roomba”, il famoso aspirapolvere senza fili che assomiglia a un disco volante, quelli che si aggirano per tutta la casa, vagano in ogni angolo, gironzolano sotto i letti, non si fermano mai.

E che ci “azzecca” la Rumba con la Roomba, direte voi?

Lasciatemi raccontare, con una piccola premessa: ciò che narro è vero e certificato, ma non chiedetemi a chi è successo.
In verità non l’ho mai incontrato e nemmeno conosciuto (anche se spero un giorno di poterlo fare, perché deve essere troppo forte, questo personaggio).

Il cane del nostro protagonista, di razza medio-grande, era perfettamente abituato ad espletare le sue funzioni fisiologiche in giardino, pur essendo avvezzo a trascorrere la maggior parte del tempo all’interno dell’abitazione.
Una sera in cui si scatenò un temporale di violenza inaudita, con violentissime e assordanti raffiche di vento, fragorosi tuoni e fulmini accecanti che proseguirono per tutta la notte, l’animale fu preso dal panico, e andò a nascondersi sotto il letto nella camera degli ospiti. 

Evidentemente la paura gli fece brutti scherzi, perché fu colto da ripetuti attacchi di “eau de cacharel”, con abbondantissima produzione di “ricordini” nelle più svariate tipologie e colorazioni: dalla consistenza solida con sfumature di bruno scuro al simil-pesto alla genovese verde pisello, passando dalla purea giallo ocra al budino al cioccolato smorto. Insomma, quando il quadrupede, al primo chiarore, cessato l’uragano, sgattaiolò fuori dalla stanza, sotto il letto c’era un mare di m. multiforme e variegata. 

Marito e moglie, come ogni mattina, prima di partire da casa per recarsi al lavoro, lasciarono aperte tutte le porte delle stanze al piano superiore, e azionarono la “Roomba”…

Il racconto potrebbe anche finire qui, lasciando il resto al vostro fine intuito, o alla vostra fantasia, oppure si potrebbe prospettare un finale a sorpresa, come avviene talvolta in apprezzate proposte letterarie.
Ma questa è la conferma dell’invenzione del vero, perché i due coniugi quando a sera tornarono a casa e salirono al primo piano, poterono constatare la stupefacente efficacia del meraviglioso apparecchio pulente nel “coprire” perfettamente l’area assegnata, perché la “Roomba”, sull’intera superficie calpestabile del piano superiore, aveva spalmato una coltre uniforme ed omogenea di m. dal colore indefinito.
Oltre al resto, al nostro protagonista ci vollero due giorni interi per pulire la “Roomba”, dopo averla smontata pezzo a pezzo.

Oh, adesso si può finalmente affrontare il nuovo anno come si deve, consapevoli che la nostra dose, diffusa a piene mani in questo racconto a scopo propedeutico, ce la siamo già sorbita, e non ne occorre certamente altra.
 
Il 30 dicembre, a soli cinquantotto anni, è scomparso l’amico Roberto, colpito da una terribile malattia che se l’è portato via in tre mesi.
So che Roberto leggeva sempre i miei racconti. Sono sicuro che lo farà anche in futuro, ma, soprattutto, ho l’assoluta certezza che da lassù continuerà a sostenere sua moglie, i suoi figli e i suoi famigliari. 

Ciao Roberto.
 


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