15 Maggio 2017, 07.00
Racconti del lunedì

Bon saloto a totti

di Ezio Gamberini

E’ particolarmente faticoso essere costretti, ovviamente per celia e non per imposizione, a non impiegare certi simboli dell’alfabeto...


Si tratta stavolta della lettera che tra le ventisette meno sei che compongono l’insieme dei nostri caratteri, viene dopo la “t” e precede la “v”…

Eh, facile, direte voi.  

Con tali impedimenti, se volete rivolgere salamelecchi o riverenze alla totalità dei vostri amici e conoscenti, non potete che condividere la scelta di aver intitolato il racconto così come ho fatto poc’anzi, in testata; ma, in tal modo, parrebbe in sostanza la nobilitazione del celebre capitano della Roma, Francesco Totti, che fra pochi giorni arriverà al termine della propria strepitosa carriera. 

Niente di ciò: io voglio proprio rivolgere l’omaggio a ogni mio amico e conoscente, consapevole che è difficile talvolta trovare le parole corrette, elargire l’esatta dose sapientemente bilanciata di irriverenza e serietà, senza mai scalfire l’antica amicizia, l’innata simpatia, le consolidate familiarità, gli intimi convincimenti, le solide certezze, le recondite speranze, le ordinarie perplessità, le partecipate gratificazioni; insomma, la manifestazione d’affetto è doverosa e necessaria, ma schietta e sincera. 

Beh – diranno i miei tre lettori (tre, poiché in codesto scritto non mi è possibile menzionare le cifre che precedono, senza tema di smentita maggiormente corrispondenti al vero) – ma che razza di racconto stai scrivendo? Si tratta della maggior sciocchezza prodotta da te sino ad ora e il significato è pari allo zero periodico!”. 

“Cari amici – risponderò io – stavolta mi sono sentito abbastanza, anzi, direi completamente ‘strano’, e volevo dimostrarvi com’è possibile rimestare e rigirare la frittata, senza voler declamare o dichiarare o asserire certa determinata cosa o simbolo che dir si voglia, ma proponendone altre mille o tre o seimila che servono solo a creare scompiglio, che non servono fondamentalmente a niente”.

“Ahhh ahhh, ehhhh ehhhh, ihhhh ihhhh, ohhhh ohhhh, gran belle fesserie vai narrando, bravo, bravo!”, mi ripetono con lieve accento di scherno i lettori di VallesabbiaNews (ah, ah, vi ho fregato; senza scriverla, la lettera tra la “t” e la “v” l’ho in ogni caso declamata, espressa, evocata, riferita, manifestata, insomma, è sortita dalle mie e vostre labbra! Ah, potenza del sito creato da Vallini, che, per ovvie ragioni, non posso in codesta sede appellare per nome proprio).

Se a tanto (poco) è arrivato il sottoscritto, che non è niente e ‘nemo’, pensate a come possiamo essere abbindolati da giocolieri e saltimbanchi vari, che si presentano ogni giorno davanti a noi, preferibilmente attraverso social e media, oltre che di persona.

Per finire, cari amici, vi devo dire che non so cosa farci: mi escono così e pare, talvolta, che le dita digitino i tasti, ma gli stessi si comportino, però, come dotati di vita propria.
Perciò, prendere o lasciare, e poi, non l’ha certamente ordinato il dottore di leggere i racconti del… del primo giorno della settimana, che precede il martedì, no?
 


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