08 Gennaio 2018, 06.36
RAcconti del Lunedì

Anno nuovo, vizi antichi

di Ezio Gamberini

Ultim’ora: “Non siamo contrari al fatto che il cittadino possa portare i sacchetti da casa, a patto che siano monouso e idonei per gli alimenti”


E nell’illustrare la posizione ufficiale del Ministero della Salute, il segretario generale del dicastero chiarisce che “Il titolare dell’esercizio commerciale avrebbe la facoltà di controllare l’idoneità della busta”.
Insomma, con italica originalità, si demanda sempre a qualcun altro l’onere di assicurare l’efficacia delle norme, che prevedono l’obbligo di utilizzare, per l’acquisto di frutta e verdure sfuse, buste biodegradabili al costo variabile da uno a cinque centesimi.

Si è proceduto ad adeguarsi a una normativa europea, la quale specifica che “le nuove buste (biodegradabili) non potranno essere distribuite gratuitamente”, anche se in realtà l’Italia, sinora, è stato l’unico paese a metterla in pratica.

Grande civiltà, senso civico e segnale di modernità, o solita fregatura, sottoforma di nuova tassa?
Le reazioni sono state varie e diverse.

All’inizio, ho pensato a un enorme autogol della grande distribuzione:
“Ah si? Allora tutti torneranno dal fruttivendolo in fondo all’angolo…”, salvo poi considerare che di fruttivendoli in fondo all’angolo ce ne siano sempre di meno.
Ma alla fine prevale l’idea che un piccolo sacrificio, per vivere tutti quanti meglio, e in un mondo più pulito, possa essere sostenuto senza troppe lamentele.

In ogni caso, Grazia ed io ci siamo ripromessi, quando andremo in pensione, di recarci a far la spesa sempre al mercato.

Davvero curiosa è la notizia appresa alla fine dell’anno: “A partire dal gennaio 2019 il Giappone applicherà una tassa pari a 7,5 € a chiunque esca dal paese”.
Non è una battuta, ma una disposizione del governo giapponese, che intende attuare prima delle Olimpiadi del 2020, e la tassa sarà pagata da tutti, turisti e giapponesi che usciranno dai confini nipponici.

Insomma, la famosa battuta “Entrata gratis, uscita a pagamento”, diviene realtà nel Sol Levante!

Scoperto un altro pianeta dal clima temperato,
di dimensioni terrestri, a soli undici anni luce dal sistema solare: si chiama Ross 128b.
Se camminiamo per dieci chilometri il giorno, fra duecentottantacinque miliardi di anni ci arriviamo, salvo dover tornare a metà strada perché ci siamo dimenticati di portare un vassoio di pasticcini per ingraziarci la nuova razza.

Cosa non fa il calcio:
“Tradito da biglietto partita: arrestato”.
“Ha prenotato un biglietto per la partita di calcio Napoli – Inter, che si sarebbe giocata dieci giorni dopo nel capoluogo partenopeo, e così ha fornito una traccia ai Carabinieri che l’hanno individuato e arrestato.
Elemento di spicco e referente di una fiorente piazza di spaccio nel quartiere di Secondigliano, era latitante da alcuni mesi, con una pena di sei anni e sette mesi da scontare; è stato catturato in un autolavaggio”.


In marzo andremo a votare. Con ogni probabilità quattro o cinque partiti otterranno complessivamente non più del 75-80% dei voti validi.
Che guazzabuglio! Staremmo freschi, se volessimo dare retta a tutti quelli che in questo momento vogliono negare a priori qualsiasi tipo di accordo per governare. Credo che ci siano in giro tanti Pinocchio!

C’è da augurarsi che prevalga il buon senso e, una volta tanto, tralasciando veti, ripicche, polemiche e rancori, la nuova classe politica operi unicamente per il bene comune, abbia coraggio e sappia rischiare, favorendo innanzitutto i giovani, e dimostrando la propria grandezza nel prendersi cura soprattutto dei più deboli.

Chissà come funziona la politica sul pianeta Ross 128b, senza Berlusconi e Renzi, Di Maio e Brunetta, Grillo e Boschi, Salvini e D’Alema, Boldrini e Bersani, Alfano e Grasso, Gentiloni e Meloni…

Assistiamo in questi giorni alla stucchevole diatriba di stampo adolescenziale su chi ce l’ha più grosso (il pulsante nucleare…) tra il presidente americano e quello nord-coreano.
Chissà che risate si faranno, fra cinquant’anni, nel leggere queste cronache (se fra cinquant’anni ci saremo ancora, perché, con le premesse di cui sopra, c’è da dubitarne seriamente).

Per concludere, all’inizio di questo nuovo anno mi piace pensare che, alla fine, nonostante tutto e in ogni caso, conta di più un bacio scambiato con Grazia, un pranzo in famiglia con i propri cari, una serata trascorsa con gli amici, rispetto ai vizi antichi e a tutte le “app” di questo mondo.

Felice anno!

Ezio Gamberini




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