30 Settembre 2019, 07.04
Racconti del lunedì

007 a Matera

di Ezio Gamberini

“Dai, magari lo incontriamo…”, dico a Grazia, entusiasta della prospettiva di poter imbattersi in Daniel Craig a Matera.
Abbiamo prenotato una camera sei mesi fa, quando ancora non si conosceva la data del primo ciak…


Da alcuni anni trascorriamo le nostre ferie al mare nelle Marche o in Abruzzo, e l’idea di visitare Matera, città europea della cultura per l’anno 2019, è venuta a Grazia:

“…siamo circa a metà strada, partiamo il mattino presto, poi ci fermiamo una notte ed entro la sera del giorno dopo ritorniamo al mare”.

Detto, fatto!

Dopo alcuni giorni trascorsi ad arrostirci in spiaggia,
una notte ci svegliamo alle tre e prima delle nove raggiungiamo Matera, via autostrada fino a Bari, e poi percorrendo una superstrada nuovissima, a quattro corsie, lunga sessanta chilometri, davvero bellissima, che ci porta a destinazione.
Parcheggiamo un po’ fuori dal centro e percorriamo alcune centinaia di metri per vedere dov’è il nostro hotel, che occuperemo fra un paio d’ore, posteggiando la nostra autovettura nel garage al piano interrato.
E’ a cinquanta metri dalla piazza principale della città lucana; quando abbiamo prenotato, volevamo un albergo confortevole e in centro, per poter parcheggiare e poi visitare i Sassi con comodità.

Dalla piazza il panorama è davvero suggestivo
: si scorge il paesaggio in tutta la sua ampiezza e il colpo d'occhio è unico.
Si resta affascinati da una bellezza sfacciata e dolente: immagino gli abitanti di settant'anni fa, intenti a percorrere le viuzze dei Sassi per ritornare nelle loro grotte, dopo una giornata passata nei campi, o con gli animali.
Lo scenario è di una attrattiva ammaliante e struggente, da toglierti il fiato!

Forse non è un caso che
questa città sia stata scelta anche da famosi registi di varie generazioni, da Carlo Lizzani nel '49 per girare un documentario su quel mondo contadino descritto così mirabilmente da Carlo Levi, a Pier Paolo Pasolini per il suo "Vangelo secondo Matteo", fino a Mel Gibson per "The Passion", la Passione di Cristo, per giungere sino ad oggi: proprio in questi giorni inizieranno le riprese dell'ultimo film di James Bond, l'agente segreto 007, venticinquesimo della serie, "No time to die" (Non c'è tempo per morire), interpretato per la quinta e ultima volta da Daniel Craig.
A questa saga Grazia e io siamo particolarmente appassionati e non ci facciamo scappare nessuna "prima": "No time to die" uscirà nelle sale l'8 aprile 2020.

E' stata realizzata una struttura in tubolare
, alta alcune decine di metri, che sorregge una piattaforma in cui è stata ricreata una stanza d'albergo dove saranno girate delle scene con vista mozzafiato sui Sassi. I turisti affollano la piazzetta da cui si scorge la costruzione, e foto e selfie si possono contare a migliaia, ad ogni ora del giorno e della notte...

I "Sassi" di Matera, Barisano e Caveoso, sono due quartieri della città lucana in cui gli edifici e le abitazioni sono disposte a gradoni, o scavate nella roccia della Murgia materana, e abitati sin dalla preistoria, fino agli anni '50, quando, in seguito alla visita del primo ministro Alcide de Gasperi, che fu colpito da quella che era stata definita da Palmiro Togliatti la "Vergogna d'Italia" per la triste condizione degli abitanti, costretti a vivere in ambienti malsani in compagnia delle bestie, incaricò il suo ministro lucano Emilio Colombo, di trovare una soluzione a questa "vergogna" (pure, Carlo Levi la descrisse così: "Nelle grotte dei Sassi si cela la capitale dei contadini, il cuore nascosto della loro antica civiltà. Chiunque veda i Sassi di Matera non può non restarne colpito tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza").

Nel 1952,
con la "Legge Speciale per lo sfollamento dei Sassi di Matera", fu imposto ai due terzi degli abitanti, circa diciassettemila persone, di abbandonare i propri alloggi per abitare le case popolari costruite con i contributi dello Stato, e la promessa della concessione di appezzamenti di terreno per la coltivazione, in cambio di affitti irrisori e la cessione delle loro vecchie abitazioni al demanio.

I Sassi praticamente si svuotarono
, e le ultime abitazioni furono abbandonate nel 1957, ma non cessò mai l'interesse e l'attenzione nei confronti di questo "unicum", con interventi conservativi e un suo progressivo risanamento, e inoltre la conversione di edifici e grotte in bed and breakfast, hotel, anche di lusso, ristoranti e negozi di vario genere, che culminò nel 1993 con il riconoscimento dell'Unesco che dichiarò i Sassi di Matera Patrimonio dell'Umanità.

Nel 2008 invece, grazie al Comitato Matera 2019, fondato da alcuni intraprendenti e lungimiranti cittadini, fu intrapreso il percorso per poter essere indicata quale Capitale Europea della Cultura, evento che ha trovato compimento quest'anno, quasi a rappresentare il riscatto della gente che ha vissuto nei Sassi, e consolidare nei materani quella fierezza e l'orgoglio che proviene soprattutto dalla convinzione che i sacrifici dei loro avi non sono stati vani.

Oggi Matera conta sessantamila abitanti, ed è sicuramente una delle città più visitate d'Italia: fiumi di turisti, soprattutto in questo 2019, la invadono, italiani e stranieri, visitando chiese (ricchissime le testimonianze paleocristiane, disseminate in centocinquanta chiese nel territorio!) e musei, oltre alle caratteristiche abitazioni, "case grotte", scavate nella roccia, in alcuni casi conservate nella loro integrità con strutture e arredamenti originali che restano a testimoniare il passato.

Tra le cose più curiose,
i timbri in legno che ogni famiglia utilizzava per "marchiare" la propria pagnotta, prima di portarla al forno comune per la cottura. Il primo impulso, dopo aver visitato queste grotte, induce a pensare che non deve essere stato molto agevole (non nel medioevo, ma poche decine di anni fa!) convivere con un asino nella stessa stanza, o far dormire il bimbo più piccolo nell'ultimo cassetto del comò, dopo averlo aperto!

In serata abbiamo cenato in un ristorante con una terrazza che offre un panorama stupendo. Per fortuna ci era venuta l'ispirazione, al mattino, di prenotare un tavolo per la sera:

"Alle otto o alle nove e mezza?"
, ci hanno chiesto.
Caspita, due turni!

Non solo due turni, ma noi che abbiamo cenato alle otto, in un'ora abbiamo contato non meno di cento persone alle quali è stato risposto che non c'era alcun tavolo libero!

In compenso abbiamo gustato la cucina tipica della Basilicata:
cavatelli alla lucana, peperoni cruschi, pane di Matera con fave, cicorie e formaggio lucano, e degustato un ottimo Primitivo locale (solo adesso mi accorgo che non abbiamo bevuto un "Amaro Lucano"!).

La passeggiata
che facciamo dopo cena, su e giù per i Sassi; ci consente di gustare lo stupendo panorama notturno che offre questa città: pare di essere in un presepio, e sicuramente d'inverno deve regnare un'atmosfera unica!

Al mattino, dopo aver fatto una mega-colazione, visitiamo ancora alcune chiese e ripercorriamo altre vie della città vecchia, tra ondate di turisti, forse ancora più numerosi di ieri.

Poi ripartiamo e decidiamo di fermarci per visitare velocemente Altamura, che si trova a venti chilometri da Matera, ma non più in Basilicata, perché il paese celebre per il suo straordinario pane pugliese è in provincia di Bari.
Particolarmente imponente è il Duomo, ma ciò che ci lascia stupiti è l'acquisto che abbiamo fatto in una piccola forneria. Su un bancone c'è una sfilza di pagnotte, il famoso pane di Altamura, dorato, fragrante e appetibile: ne compriamo uno, che pesa circa un chilo; chissà quanto costerà!

"Quant'è?"
"Due euro".


"Due euro? Grazia, perché non ce ne facciamo portare a casa uno al giorno? Non faranno il servizio a domicilio con il motorino 'Gerosa'?".

P.S.:
Ah, il mitico “Gerosa”! Ma questa è un'altra storia, e la racconterò la prossima volta.

Ezio Gamberini




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