25 Giugno 2014, 07.00
Quaderni di Cinema

«La città incantata» al cinema per tre giorni

di Nicola ‘nimi’ Cargnoni

Da mercoledì 25 a venerdì 27 arriva nei cinema il capolavoro di animazione del regista giapponese Hayao Miyazaki


Continua l’operazione di recupero dei film di Miyazaki; dopo «La Principessa Mononoke», proiettato nelle sale durante la Festa del Cinema dall’8 al 15 maggio, è il momento del bellissimo «La città incantata».

Realizzato nel 2001 e vincitore dell’Orso d’oro al festival di Berlino (oltre che dell’Oscar al miglior film di animazione), è con tutta probabilità il capolavoro massimo della filmografia di Miyazaki.
Oltre a essere il creatore di alcune delle serie tra le più amate (ricordiamo i cartoni animati «Lupin III»), il regista giapponese ha sceneggiato e diretto molti lungometraggi di animazione tra cui spiccano titoli come «Il castello errante di Howl», «Porco rosso», «Il mio vicino Totoro».

Non bisogna lasciarsi ingannare dalla natura della sua cinematografia, perché all’animazione non equivale per forza un pubblico specifico o con un’età definita; Miyazaki utilizza il cinema d’animazione per mettere in campo, comunque, soggetti e tematiche degni del miglior cinema d’autore.
Nei suoi lavori emergono elementi visionari, misti a una poesia di fondo, che li rendono così drammaticamente vicini all’esperienza di vita di chiunque si affacci sui suoi personaggi; l’intreccio tra bene e male, la delicatezza con cui utilizza i personaggi femminili, gli scenari, i valori universali che caratterizzano le sue trame e tematiche come natura e pacifismo sono tutti elementi portanti della sua poetica e della sua cinematografia, tanto da valergli il soprannome di “Kurosawa dell’animazione”.

Cinema d’animazione per adulti, quindi.
Un modo per mettere su schermo storie fantastiche, delicate e sognanti, ma sullo sfondo di esperienze di vita e di sentimenti condivisi da tutti.
Nessuna recensione sulla Città incantata, ma una sola raccomandazione: fate in modo di vederlo, al cinema o a casa.
È uno dei capolavori della storia del cinema, non ha nulla da invidiare a titoli del cinema classico.

Nicola ‘nimi’ Cargnoni



Commenti:
ID45983 - 25/06/2014 07:28:48 - (gioica) - Visto, anni fa....

......ricordo che mi inquieto' parecchio...... geniale ma inquietante......Sicuramente da rivedere. Forse adatto SOLO ad un pubblico adulto.

ID45989 - 25/06/2014 10:40:28 - (sonia.c) - macosamidicimai..

perchè non son o stupita? se non son violenti ,i carton giapponesi,sono angoscianti! il 'mi figliolo (che è molto sensibile) non sopportava manco l'ape maia con i suoi strilli paurosi! mentre è un "cultore" dei disney d'annata..come disse il grande forrest:sarò anche poco intelligente ma,l'amore sò cos'è..e anche la fantasia gioiosa mi sà....ciao Gioica!

ID45992 - 25/06/2014 12:26:01 - (Tc) -

L'ho visto,molto bello a me e' piaciuto,sicuramente piu' adatto ad un pubblico adolescenziale/adulto,per i bambini meglio altro tipo di cartoon...Miyazaki è un genio,ma come tutti i geni devono essere capiti,resta comunque un capolavoro di animazione...bello

ID45993 - 25/06/2014 12:45:04 - (Tc) -

Vorrei aggiungere,che il maestro negli anni '80 fece un capolavoro a puntate che trasmisero pure in Tv,ora venuto in cofanetto dvd dalla Yamato video,il cartoon 'Conan il ragazzo del futuro'...lo consiglio assolutamente,adatto sia a bambini che ad adulti e' uno spaccato di cosa potrebbero essere i postumi dopo una guerra mondiale,c'e' anche il libro,da cui Miyazaki ha preso spunto,ma nel cartoon,c'è quel pizzico di magia...

ID46009 - 26/06/2014 13:11:54 - (nimi) - rivisto ieri

Io comunque ieri me lo sono rivisto al cinema; ogni volta Miyazaki mi sorprende per la genialità dei particolari; i suoi capolavori sono fatti delle piccole cose che li caratterizzano. Comunque questo è il suo "capolavoro massimo" universalmente riconosciuto, ma io francamente continuo a pensare che Porco rosso sia il suo lavoro più bello, più emozionante, più carico di poesia

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