16 Dicembre 2014, 10.11
Punti di vista

La terra non gira, o bestie!

di Aldo Vaglia

Negli anni tra le due guerre un astronomo dilettante Bresciano, Giovanni Paneroni nato a Rudiano, percorreva la città e la provincia, con il suo carretto da gelataio, al grido: “la terra non gira o bestie!”


Tonino Zana del Giornale di Brescia ci illustra il personaggio con queste parole:
“Come una sorta di scheggia impazzita che scintillando bizzarrie congetturali si stagliava nell’ormai sopito focolare dove si trovavano combuste le contrapposte teorie sulla questione dei mondi sovrastanti la volta del cielo, Giovanni Paneroni ha occupato la scena di un’istrionica ed eccentrica figura di astronomo autodidatta particolarmente nota negli anni venti e trenta del secolo scorso, quando tenendo banco su piazze e teatri, calamitava l’opinione pubblica anche attraverso lo spazio dedicatogli dalla stampa dell’epoca…”

Quindi Giovanni Paneroni aveva le sue piazze e i suoi sostenitori e la cosa non è durata qualche giorno, ma una ventina d’anni.
Non solo sostenitori analfabeti e sprovveduti sposarono le sue teorie, ma studiosi e sedi congressuali ne accettavano il confronto.
La stessa chiesa che aveva digerito con grande difficoltà le moderne teorie, non era neutrale, ma guardava con simpatia questo predicatore del sentimento popolare che basava le sue semplici argomentazioni sull’osservazione di fenomeni naturali, contrapponendosi alla scienza che necessita di complicati calcoli e sperimentazioni.

Il suo ritorno a Tolomeo scartando 300 anni di storia e di scienza rinnegando le scoperte di Galileo e Copernico, è un po’ simile a quella dei nuovi Paneroni che quando parlano di democrazia si rifanno a Pericle e all’agorà di 2500 anni addietro, dimenticando la rivoluzione francese e le prime parole della dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti: “tutti gli uomini sono stati creati uguali” che sono la base della democrazia moderna, mentre l’uguaglianza tra i pochi è il principio su cui si reggeva la democrazia degli antichi.
Il suffragio universale è perciò il fondamento della democrazia politica di massa che ha caratterizzato la modernità occidentale; il volergli opporre una democrazia delle piazze è molto acclamato dai partecipanti, ma di democrazia ha solo il nome.

La paneroneide colpisce però principalmente i fautori del No alle opere, siano esse infrastrutture quali la TAV, o impianti per le energie alternative.
Pseudo difensori dell’ambiente usano particolari che si accompagnano a tutte le attività di trasformazione, non mettendole mai a confronto con ciò che si va a sostituire. Così la cogenerazione a biomassa, che recupera parte del calore che centrali tradizionali non fanno, è messa all’indice perché emette CO2 e PM10, non aggiungendo che quelle tradizionali ad olio combustibile, o a carbone, o a metano emettono gli stessi inquinanti (e non noccioline), in più bruciano sostanze non rinnovabili.
E così a proseguire con idrico, eolico, ecc… un attacco ai particolari che trova l’appoggio della piazza che, di sua natura e in campo scientifico, non ha alcuna capacità di scelta se non quella pecorona.

L’osservatorio Nimby forum (non nel mio cortile) rileva che dei 354 progetti contestati nel 2012 ben 222 riguardano le fonti rinnovabili: 108 impianti a biomassa, 32 centrali idroelettriche, 32 parchi eolici, seguono col 23,8% del totale lo smaltimento dei rifiuti, e con il 7,5% le infrastrutture.

Paneroni ha fatto una fine ingloriosa, tra derisione carcere e manicomio è dovuto tornare alla sua Rudiano, non ha però mai perso la convinzione nelle sue idee tanto da lasciare la sua opera come eredità alla moglie con la convinzione che l’avrebbe arricchita.
Ma visto come si comporta il “mondo alla rovescia” si può solo concludere: Paneroni è più vivo che mai e opera in mezzo a noi.



Commenti:
ID52899 - 16/12/2014 11:38:37 - (Dru) - Obiezione

che la terra non giri è sempre stato un mio punto di vista, prima che di Tolomeo o di questo astronomo bizzarro, certo Paneroni. Se i confini dell'universo girassero all'unisono con la terra, allora ci disporremmo a definire una nuova teoria o al meglio a riesumarne un'antica che collimerebbe con i nuovi fatti e i fatti direbbero: è la scienza cari miei, è la scienza.Voi scienziati sarete d'accordo con me che il moto è possibile solo in riferimento ad un punto e quindi è relativo, nei miei riguardi la terra è ferma, nei riguardi del Sole, ma anche del proprio asse rispetto al Sole, è in movimento, ma se venisse il confine a dichiarare che la Terra è ferma? Le verità assolute sono cadute per lasciar posto alla potenza delle possibilità.

ID52912 - 16/12/2014 18:21:08 - (Dru) - D'interesse speculativo è anche il secondo punto da te toccato

E riguarda in specifico quanti, smemori, dimenticano di quanto avviene e viene prima, rispetto a quanto avviene e viene dopo, sempre da un punto di vista geocentrico del tempo e rispetto alle tue indicazioni: si, perché senza timore di smentita, ciò che avviene della rivoluzione francese è avvenuto molto ma molto prima di ciò che Pericle ha iniziato con il suo celebre discorso agli ateniesi, dato che la rivoluzione francese cade circa 240 anni fa, mentre Pericle combatte la sua battaglia, per la libertà, ancora 2.500 anni or sono, cioè dopo.

ID52913 - 16/12/2014 18:47:23 - (Dru) - Per quanto riguarda invece il concetto di Democrazia

Debbo significarti che la sua fondazione, la fondazione del suo significato, del suo essere come essenza e come esistenza, é riconducibile ai greci se la storia e la sua processualità non è solo un punto di vista, ma si fonda sulla Storia. È vero, anche alle bici senza il cambio mancava qualcosa, ma per la bici in quanto bici è sostanziale la bici e accidentale il cambio. Grande innovazione il cambio per la bici, ma non abbastanza essenziale, nel suo valere quantitativo, da trasformare significativamente il concetto di bici.

ID52915 - 16/12/2014 19:13:52 - (Dru) - Se la storia si fonda sulla Storia

Significa: se quello che studiamo degli eventi storici è certo, secondo una linea condivisa, e cioè non più soggettiva ma intersoggettiva, come ogni scienza intende far valere del processo fattuale di ogni esperienza, allora lo è, probabilmente, come teoria, secondo un principio e una fine, e non lo può essere come evento, perché nessun evento esibisce alcun fatto storico che non sia qualcosa di vissuto come soggettivo. Quando un evento, che può essere solo l'esperienza di un singolo o di un gruppo di persone, cioè può essere solo soggettivo, vuole essere condiviso, allora si trasforma, per necessità, in un elemento concettuale. È infatti un dato di fatto che sia esistito Pericle? No è una possibilità.

ID52916 - 16/12/2014 19:22:30 - (delirio) - FORSE ERA DIRETTA SU DI LUI - METEORITE

Il 16 febbraio 1883, alle ore 2 e 40 minuti dopo il mezzoggiorno, ad Alfianello, circondario di Verolanova, provincia di Brescia fu udita una spaventosa detonazione, seguita da un rumore paragonabile a quello di un treno ferroviario saltellante sulle rotaie, e da un sordo tonfo.Pochi minuti appresso una folla grandissima aveva invaso un campo di trifoglio, dove, a circa 300 metri al S. O. d'Alfianello, scorgevasi una buca profonda 70 cm, e nella quale un uomo avrebbe potuto agevolmente introdursi. In fondo ad essa, in parte coperto dal terreno smosso, si vedeva un enorme sasso, che fu subito, allargando la buca, messo allo scoperto.

ID52917 - 16/12/2014 19:24:07 - (delirio) - PER APPROFONDIMENTI

http://meteore.uai.it/meteorite_alfianello/eltri_alfianello.htm

ID52919 - 16/12/2014 19:43:16 - (Dru) - ma l'obiezione si fonda appunto sul punto di vista

Se un uomo, un gruppo sociale, una dimensione culturale o psichica, che sia scienza o religione, qualsiasi cosa, non riesce ad elevarsi oltre il proprio punto di vista, ciò che non gli riesce mai di fare è quello di risolvere il conflitto che necessariamente esso, come punto di vista,dialetticamente produce nei confronti di ciò che lo nega. Perché non metto la filosofia? ma perché la filosofia è il punto di vista dei punti di vista, la filosofia è ciò che mostra l'apparire delle cose in quanto cose, e non delle cose in quanto determinate, è quindi il senso totalizzante dei diversi punti di vista e come tale non può essere un punto di vista, come tale è ciò per cui la sua negazione è autonegazione; dunque, in quanto tale, come negazione, la sua negazione non riesce a stare, diversamente da come stanno invece tutti i punti di vista, stanno in continuo conflitto facendosi reciprocamente la guerra.

ID52920 - 16/12/2014 20:13:27 - (Dru) - ora: la guerra fra i diversi punti di vista non è un male di per sé

..,la guerra fra i diversi punti di vista è un male per quel punto di vista che non riconosce come si realizza questa guerra, se è questa guerra e in quanto è questa guerra a fondarlo. A parte che ciò che mostra questa realizzazione è ancora filosofia a definirlo, il fatto che le diverse opinioni o punti di vista delle diverse società o culture o dimensioni culturali si fanno guerra implica necessariamente che è chi è capace di far guerra che vince la propria negazione. Essere capaci di far guerra significa essere capaci di vincere il proprio avversario utilizzando ogni mezzo "possibile" per contrastarlo e vincerlo (negazione o punto di vista che sia). Se il punto di vista è ideologico risulterà diversamente "capace" di confliggere rispetto a quello "scientifico".

ID52921 - 16/12/2014 20:13:58 - (Dru) -

Il punto di vista ideologico antepone gli scopi ai mezzi, risultando ingessato alla guerra secondo obiezione. Il punto di vista scientifico antepone i mezzi agli scopi, risultando capace alla guerra secondo obiezione.

ID52922 - 16/12/2014 20:16:22 - (Dru) - E' in questo contesto

che vanno lette le esortazioni affatto banali di Aldo nei confronti dei frondisti di ogni specie e genere.

ID52932 - 17/12/2014 19:40:06 - (Aldo Vaglia) -

Caru Dru, ti dovrebbe colpire il fatto che la maggior parte dei "sindacalisti dell'ambiente" usino particolari per definire il proprio pensiero e non mettano mai in relazione nulla. Temi quali democrazia, economia, inquinamento, vengono strumentalizzati per eccitare "l'immaginario collettivo". Chi non segue le loro strampalate tesi e' antidemocratico, la democrazia si fa in piazza, quattro gatti che fondano un comitato sono la democrazia. Ogni opera e' economicamente svantaggiosa, anche se recupera calore che andrebbe perso e usa combustibile rinnovabile. Chi produce energia idroelettrica stravolge il corso naturale del fiume e le sue portate.Lo sfruttamento del vento e' pericoloso per gli uccelli e deturpa il paesaggio. E infine l'inquinamento. Qui sono dei veri Paneroni. Tutto cio' che brucia produce CO2 e particolato. Questi mentre pigiano sui tasti dei loro computer, con il culo al caldo e la luce accesa, non si chiedono da dove arriva l'energia che consumano?

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