25 Novembre 2013, 08.01
Psicologia e benessere

Perché tanta violenza sulle donne e come fermarla

di Gianpiero Rossi

Un'acuta puntuale riflessione dello psicoterapeuta Gianpiero Rossi attorno al dilagante fenomeno della violenza perpetrata ai danni delle donne, specie all'interno di un rapporto di coppia spesso in ossequio a dettami di una società patriarcale

 
Ci avviciniamo alla Giornata internazionale della violenza sulle donne del 25 novembre ma purtroppo, nonostante tanto parlare, la violenza domestica è in aumento.
 
Anche la crisi economica ha contribuito a questo peggioramento. Alcune ricerche riportano che 2/3 delle donne rimangono con un abusatore anche per ragioni economiche.
 
A parte questo aggravamento, le cause della violenza domestica riguardano ovviamente problemi psicologici che dobbiamo affrontare per interrompere il ciclo di abusi. Ci sono due dinamiche emotive che contribuiscono notevolmente alla violenza domestica. Uno riguarda un processo distruttivo di pensiero (o " voce critica interiore"), che chi abusa provano sia verso se stessi e le loro partner, pensieri come "Tu non sei un uomo se non la controlli" o "Lei ti sta facendo diventare pazzo".
 
L'altro fattore comporta una pericolosa illusione tra le coppie indicata come un "legame di fantasia". Questa dinamica implica che l’altra persona può fare tutto ed è responsabile per la vostra felicità. Questi due sistemi di credenze creano pericolose premesse per l’abuso sulle donne.
 
Mentre molti progressi sono stati compiuti verso la creazione di uguaglianza tra i sessi, viviamo ancora in una società patriarcale. Le aspettative che gli uomini dovrebbero essere forti e più potenti delle donne possono essere molto distruttive fino alla violenza. La vergogna innescata dall'idea che alcuni si sentano deboli o poco virili può innescare loro l’agire con impulsi violenti.
 
Essere sfidate da un partner è doloroso e suscita paura o rabbia. In questi casi, chi sta vivendo un insulto o minaccia o una provocazione estrema di violenza domestica molto spesso agiscono per "voce critica interiore." Questa "voce" è un processo di pensiero distruttivo in cui le persone raccontano a se stessi cose negative su se e sulle loro partner. Più una persona ascolta questi pensieri, più si alimentano sentimenti di essere offesi e di aver bisogno di vendicarsi, a volte fino alla violenza. Esempi di tali pensieri sono:
 
"Lei ti sta controllando. Non lasciarla agire come se tu fossi debole ".
“Lei si sta prendendo gioco di te".
"Come osa trattarti in questo modo? Se lei ti amava veramente, sarebbe ... "
"Lei ti sta mentendo".
 
Oltre ad ascoltare quelle voci critiche interiori, le coppie coinvolte nella violenza domestica spesso creano un’altra conclusione distruttiva, un'illusione che non possano vivere senza l'altro. Una sorta di fusione tra la coppia, in cui entrambi i partner non sentono di poter stare da soli senza l'altro e che contribuisce al "legame di fantasia" già citato.
 
Questa sensazione malsana rende difficile per una coppia liberarsi dal rapporto, anche dopo che è diventato ostile o pericoloso. Rende anche più facile abusare l’un l'altro e non si vedono come individui separati che si stanno danneggiando.
 
La formazione di un legame fantasia incoraggia inoltre l'atteggiamento che una persona può perseguitare un'altra in qualche modo. Supporta anche l'idea che un partner ha il potere o il controllo sull'altro. Così, le persone tendono a sentirsi maltrattate e ritengono giusta l’ira verso le loro partner.
 
Ciò pone le basi di vivere il rifiuto come potenzialmente pericoloso per la vita, intensificando le reazioni a qualsiasi minaccia di abbandono. Una persona può sentirsi disperata pur di ottenere indietro la compagna a causa dei sentimenti di non poter vivere senza di lei. La mancanza di responsabilità personale e separatezza che deriva da un legame di fantasia può dare il via per impulsi di abuso emotivo o fisico.
 
Se vogliamo prevenire la violenza domestica, dobbiamo guardare a ciò che funziona. Si sono rivelati efficaci i programmi dove si rivedono direttamente i pensieri distruttivi, le voci interiori critiche che alimentano comportamenti aggressivi.
 
Quest’approccio terapeutico comporta che una persona assuma la responsabilità al 100% per le sue azioni. Significa individuare i momenti in cui sono provocati e che non importa quanto infuriati possano sentirsi verso le loro partner, queste emozioni non li uccideranno.
 
Le persone devono imparare che in quei momenti di stress, quando sono stimolati​​, hanno una scelta: possono sia rimanere con il lato vulnerabile di sé o agire in difensiva magari per proseguire una vecchia identità sviluppata dopo un abuso infantile.
 
Si può insegnare loro a calmarsi e non farsi travolgere dalla raffica di voci interiori critiche che alimentano i loro sentimenti aggressivi. Possono cominciare a riconoscere i propri sentimenti, assumersi la responsabilità e agire nel loro interesse. Occorre sviluppare la capacità di avere un dialogo paritario con le proprie partner, chiedendo ciò che vogliono ma senza aspettare o pretendere che l'altra persona soddisfi le loro esigenze. Siamo tutti capaci di essere ciò che vogliamo nelle nostre relazioni. Basta sviluppare l'autostima, la responsabilità e l'empatia.
 
Molte persone che commettono abusi sono stati essi stessi vittime di abusi da bambini o assistito ad abusi tra i membri della famiglia. Per rompere questo ciclo e ridurre i casi di violenza domestica nelle generazioni a venire, dobbiamo attuare programmi che siano efficaci e aiutare i colpevoli violenti nell’ottenere la conoscenza e l’aiuto di cui hanno bisogno per non creare la prossima generazione d’individui violenti nei loro figli.
 
Programmi di riabilitazione che sviluppano auto-riflessione, autocontrollo, empatia possono permettere loro di offrire ai propri figli l'amore e la cura necessaria. In questo modo, anche in tempi di difficoltà economiche, la gente avrà la comprensione psicologica e capacità di gestire le avversità senza degenerare nella violenza.
 
 
Gianpiero Rossi
Psicoterapeuta presso Studio di Medicina Clinica
Lumezzane - tel. 030 82 64 09
Body Mind Center, Salò - tel. 0365 21 318
gprossi@intelligenza.it 


Commenti:
ID38238 - 25/11/2013 13:40:16 - (axste) - axste

le leggi sul femminicidio sono una bufala basterebbe farle rispettarle quelle che ci sono gia ...come le pene per omicidio senza nessun sconto di pena fare una legge sul femminciidio e come fare una legge che di fatto autorizza a pensare che le donne sono una parte diversa della popolazione se non rispetterebbero quelle sul omicidio neanche le nuove verrebbero rispettate ...e allora una legge sul ....maschicidio (non si fa???)visto che la maggioranza dei omicidi e maschile??leggi inutili sul onda della moda ..ma che in realta nessuno a interesse a reprimere il fenomeno....ripeto LE LEGGI CI SONO GIA BASTEREBBE IMPORRE QUELLE CHE CI SONO GIA SENZA SCONTI DI PENA perche e quello il vero problema .....gli sconti di pena e le attenuanti da parte della magistratura accondiscente ............

ID38239 - 25/11/2013 14:33:30 - (sonia.c) - ilcrimine di femminicidio è diverso.

è come per il razzismo o l'omofobia. le leggi non possono sostituire la mancanza di cultura ma, diventano l'unico strumento per arginare ,l'incultura. non hanno la stessa efficacia,non risolvono il problema a monte. fanno quello che fanno tutte le leggi e diventano rigide e2 ingiuste" come tutte le leggi repressive che questa società ignorante costringe a legiferare..

ID38240 - 25/11/2013 17:13:21 - (sonia.c) - la prevenzione ..

i consigli offerti dal dottor Rossi ,sono la cultura della conoscenza. la conoscenza e qiundi,controllo delle nostre emozioni negative.e questo vale anche per tutti gli ismi"! l'unico deterrente efficace. mica le pene e i magistrati. manco la ghigliottina è servita ai tempi..

ID38243 - 25/11/2013 17:36:06 - (genpep) -

cara Sonia, non ho nessuna fiducia in psicologi e psicoterapeuti vari, che altri non considero che venditori (a caro prezzo e spesso in nero) di chiacchiere fini solo alla parcella spesso a vita. ma il problema è un altro: se dò uno schiaffo a un uomo è rissa? maltrattamenti? se lo stesso schiaffo lo dò a una donna è stalcking (non c'era parola in italiano?) se lo dò a un gay è omofobia. mi sai dire che differenza c'è? non sono forse lo stesso violento in tutte e tre i casi? per questo mi trovo d'accordo su gran parte di ciò che dice l'amico axste

ID38249 - 25/11/2013 18:11:30 - (Aldo Vaglia) -

Si rincorrono due stereotipi. Il primo stereotipo, il piu' antico, vede la donna sempre colpevole, perche' con le sue manifestazioni ha provacato la violenza. Il secondo stereotipo, segue le atroci vicende del Circeo e ha visto le femministe ottenere una legge sulla violenza sessuale, con una visione dell'uomo 'sempre mostro' capace solo di essere contenuto dalla severit della legge. Una legge senza progressivita' per la gravita' del reato. Entrambi gli stereotipi portano a processi ingiusti. Piu' cultura e meno adesione alle mode potrebbero aumentare la fiducia nella giustizia e concorrere a creare situazioni meno stressate. Cinema e letteratura sono pieni di denunce fasulle da parte di donne per vendicarsi degli uomini. Questo non vuol dire negare una realta' che vede la donna sempre piu' esposta a violenze di ogni genere, principalmente tra le quattro mura. Questo vuol solo dire che le soluzioni semplificate servono ad acutizzare il problema non a risolverlo.

ID38250 - 25/11/2013 18:40:22 - (sonia.c) - ma la violenza che parla genpep..

non è femminicidio! il femminicidio è odiare la donna IN QUANTO TALE ! considerarla un essere inferiore! e i commenti in rete dimostrano come l'odio e il risentimento verso la donna ,siano radicati dentro il maschio. ecco perchè la psicologia non è aria fritta! chi sa ,chi conosce,cosa si porta dentro,non solo non ammazzerà una donna ma, neanche un nero o un gay. ogni dona lo sà.troppi uomini.non sanno.cumpri?

ID38251 - 25/11/2013 18:48:27 - (sonia.c) - caro genpep..

se non leggi l'articolo,se non ci rifletti sopra,se non ci provi neanche,lo fai diventare tu aria fritta.non ha colpa chi parla ,ma chi non ascolta. (ho fatto un esempio hè?)

ID38252 - 25/11/2013 18:59:23 - (sonia.c) - e poiè davero allucnante sentire stè corbelleria!

ma basta aprire un giornale,guardarsi intorno,guardarsi in privato..quanto dolore ,incomprensioni,spreco di risorse procurano persone,famiglie problematiche? e perchè lo sono? ma perchè non conoscono! secondo genpep che cosa dovrebbero fare i genitori di quel ragazzino terribile che è su queste pagine? chi li aiuterà a capire dove e come stanno sbagliando? il dentista? spero veramente che le parole degli esperti rimangano inascoltate e se ne vadano via in un'aria.. fritta.

ID38253 - 25/11/2013 19:08:05 - (sonia.c) - error

che le parole degli esperti NON rimangano inascoltate ..

ID38254 - 25/11/2013 21:53:58 - (Tc) -

Bha...e' cosi bello il pianeta donna...che proprio non riesco a concepirne la violenza che gli viene fatta...tutti noi stiamo qui a raccontarcela...ma se non ci fosse che faremmo noi uomini...e quando c'e' ci comportiamo come bestie...allora e' proprio vero che c'e' una sorta di involuzione del genere umano...

ID38255 - 25/11/2013 22:32:52 - (sonia.c) - mi sai dire che differenza c'è? dice genpep..

tu non sai quanto è grave non sapere trovare differenze..perchè la differenza non è nella violenza in sè ma, nell'intenzione! se picchio perchè mi hai picchiato o offeso,mi difendo.se picchio te ,perchè sei tè,perchè sei gay o donna è discriminazione,odio di genere! dare una sberla non è stalking. è una azione violenta! darla perchè, si ritiene ,non solo un diritto darla ma , un dovere per la donna subirla ,è maschilismo. uccidere una donna perchè si odia l'universo femminile,,è femminicidio . se non lo sai,è grave.

ID38265 - 26/11/2013 11:48:08 - (sonia.c) - le soluzioni semplificate..complicano..

le donne, non sono sante ,in quanto donne! gli uomini ,non sono mostri,in quanto uomini. se c'è una parità fra uomo e donna, questa è ,certamente, nella capacità di tutti e due di fare il male. sich! partiamo da questo?bene! e chi ci aiuta a capire e risolvere questo problema ?(non da poco hè?) il calzolaio?il pompiere?....e se non capisco perchè sia ingiusto ,dannoso,sbagliato,il mio modo di rapportarmi al mondo,alla famiglia,a mia moglie,magari,non mi accorgo che è sbagliato anche in altri campi! ad esempio ,la politica..ma và?

ID40007 - 04/01/2014 23:43:55 - (Gianpiero) - Una risposta a Genpep

Vedo solo ora tutto questo seguito. Complimenti Sonia per le risposte che hai dato, specie al triste commento di Genpep che non crede a nessuna cura psicologica e generalizza a tutti forse da una sua esperienza, immagino altrettanto triste o magari neanche da questa, ma da preconcetti. Credere che uno schiaffo rientri nella condotta di Stalking (che immancabilmente scrive anche sbagliato) è solo ignoranza. Su questo è già stato ben risposto.

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