18 Dicembre 2018, 09.30
Blog - Maestro John

Il mio amico Luca fa 40

di John Comini

Oggi compie gli anni il mio grande amico Luca Lombardi. Lo conoscevo fin da quando era bambino, veniva a scuola a Prevalle San Zenone insieme alla mamma, la cara maestra Marì Zecchi


Luca, sui sedili di dietro, leggeva “Topolino” e ogni tanto diceva battute caustiche che facevano arrabbiare la mammina. Però lei ha sempre voluto un bene dell’anima a quel figlio discolo e intelligente. 
 
A scuola Luca era un bambino vivace, un “capopopolo”, il leader della classe dove insegnava la maestra Enza Lonati da Rezzato (che saluto). Durante la ricreazione, la maestra Marisa leggeva i temi del fratello di Luca, Stefano, dicendo a tutti noi maestri che era bravissimo, intelligentissimo ed educatissimo (la dolcissima maestra Marisa usava spesso il superlativo, era una maestra “superlativa assoluta”). 
 
Nel frattempo, osservavo Luca che correva “assatanato” nel cortile, seguito dai suoi seguaci. Seguito anche dallo sguardo di mamma Marì, preoccupata di cosa avrebbe potuto combinare quel monellaccio di figlio capitatole in sorte… 
 
Passato il tempo, Luca l’ho rivisto quando insegnavo in una quinta. È arrivato come supplente super-precario, su costante sollecitazione della mamma. È stato per me un anno stupendo, perché ho potuto lavorare con lui ed apprezzarne la profonda cultura e sensibilità. 

Fortuna delle fortune, lo stesso anno è giunta ad insegnare nel mio team anche Sara Ragnoli, di Castello di Serle, una maestrina incredibilmente dolce e brava  (veniva dalle canossiane, non so se mi spiego… ). Loro due erano piuttosto riservati, tutti (bambini e colleghi) li hanno subito apprezzati per la loro preparazione, cordialità, gentilezza e disponibilità. E io pian piano sono diventato loro amico e li chiamavo Cip & Ciop.
 
Erano (e sono) bravi maestri, lavorando con passione e buona volontà. E se qualche collega chiedeva loro un favore, non si tiravano mai indietro. Andando in pizzeria con loro, ho scoperto che Luca è uno scout ed è esperto di tarocchi. Ha fatto una ventina di lavori, da meccanico nell’officina dello zio a Gavardo a muratore, da apprendista tecnico sugli antifurti nell’azienda di suo padre (mio coscritto), a cuoco  nel ristorante “La Taverna” a Gardone Riviera, da barman alla birreria di Salò “da Cace” a cameriere alla Conca d’Oro di Salò,  da direttore di un Supermercato a collaboratore di giornali e poi all’Ikea. 
 
Io penso che tutti questi lavori, pur nella loro precarietà, abbiano insegnato al mio amico Luca un sacco di cose della vita e degli esseri umani. So che Luca ha fatto il Gambara serale grazie a Don Camillo Perdetti,suo padre spirituale di allora. Superata l’ammissione all’accademia di S. Cecilia di Brescia, per 7 anni studia pianoforte, organo, teoria e solfeggio, armonia e composizione e direzione corale sotto la guida di insegnanti straordinari. Nel ’99  ha fatto 10 mesi di servizio civile dalle suore a Lonato: un diavoletto in convento, direi…
 
Quando l’anno di scuola è finito, ero tristissimo perché pensavo di non poter più incontrare Cip & Ciop sulla strada della vita. Ma poi la vita ti fa anche belle sorprese… Adesso Luca e Sara vivono insieme, e quando vado a trovare uno incontro anche l’altro… E siccome non c’è due senza tre, incontro anche la loro stupenda bambina di nome Cloe.
 
Come definire Luca? Impossibile! Certamente è un artista, genio e sregolatezza! Ama gli animali, parla con i cani (il suo Chaplin era bello e buonissimo, anche se sempre in cerca di cagnoline… avrà preso dal padrone? Mah… ). A Luca piacciono gli odori che accendono i ricordi, la musica con un’anima, i sogni in cui vola piano a un palmo da terra. Ama viaggiare senza pensieri e con il pensiero. 
 
Gli piace suonare, scrivere, addormentarsi davanti al fuoco leggendo un libro. Gli piacciono le storie belle e profonde. Gli piace inventare per caso un motivo al pianoforte, stare dentro al caldo se fuori piove. Gli piace il vino buono ( e anche la birra… ). Gli piace la buona compagnia. Perdersi in una fantasia di cambiamento universale. 
 
Sapere chi ama al sicuro. Guardare il suo Chaplin che dorme (ora abbaia fra le stelle). Ama la profondità dei boschi. Suonare qualcosa di suo a chi ascolta. Guardare un film con Sara che ha paura. Sentirsi entusiasta di un progetto. Suonare agli spettacoli. Catturare l’attenzione dei bambini divagando in una lezione. Ama stare in una sauna quando fa freddo e il freddo dopo una sauna. Avvertire la presenza di qualcosa che non è di questo mondo. Poter sperare ancora…. 
 
Ammiro in Luca la profondità dello spirito, l’inquietudine intellettuale, il senso dell’umorismo e l’incredibile bontà. È innamorato della vita (anche se a volte vorrebbe scomparire) e delle belle ragazze, che essendo lui un bell’uomo ne sono invaghite (ma forse questo è meglio non scriverlo… ).  
 
Il mio amico Luca lo vedo tutte le settimane, perché è nel team della Signora Maria (con Paola Rizzi e Peppino Coscarelli) e suona il pianoforte negli spettacoli con Deni Giustacchini. Inoltre recita in modo egregio nella parte di Don Milani, insieme a Deni e a Paola (la scenografia è di Sara… ).
 
Quando Luca ha compiuto 38 anni, con Sara gli abbiamo fatto festa e gli ho declamato questa filastrocca…
 
“Filastrocca degli anni trentotto
dedicata a Luca, bel ragazzotto
che da una Ragnoli fu sedotto
e all’amo fu preso come un avannotto…
 
Il festeggiato già all’età di mesi otto
biondo era e bello e di gentile aspotto
pareva davvero un bambolotto
ma ciucciava la grappa col panbiscotto.
 
Nel lettino si trastullava con un orsacchiotto
lo baciava e ribaciava dandogli un succhiotto
ma poi per il gusto di giocare al medico condotto
gli faceva la bua con un pennarello Giotto.
 
Quando il bel Luca alle elementari fu a forza introdotto
la mamma lo presentò ai colleghi come un ugonotto:
“È un figlio senza legge e religione, è un volpacchiotto,
se vi sorride è per finta, dategli pure un cazzotto!”
 
Le maestre amorevolmente presero a cuore quel lupacchiotto
gli insegnarono le regole del vivere per farne un signorotto
ma il nostro giovine anarchico di frizzi e lazzi era assai dotto
e avrebbe con piacere fatto saltare il plesso con un candelotto.
 
Ma poi con quella sua faccia d’angelo dolce come un gianduiotto 
il nostro Luchino si fece promuovere a pieni voti e come Lancillotto
partì lancia in resta verso le scuole medie e a mo’ di un aquilotto
riuscì a volare alto con la media dell’otto.
 
Insomma, lui amante di Topolino era simile ad un Bassotto 
e anziché studiare scienze, tecnologia e l’elettrodotto
si impegnava a studiare il modo di scamparla ed era ghiotto
di caramelle e altre porcherie gridando:  “Dei vegani me ne strafotto!”
 
Poi in un convitto di Verona si trasferì, ma quel zerbinotto
era a capo di cattive compagnie dall’animo corrotto
frequentava taverne, suburre, lupanari e così malridotto
tra stravizi e  bagordi era malvisto da più di un poliziotto.
 
 “Magistrali di sera promosso si spera”, sperava la mamma del giovanotto
ma lui frequentava più spesso i bar, tra una caraffa ed un barilotto
e all’Istituto Gambara anziché la Montessori sotto il cappotto
studiava le gambe della profe piegandosi a 90 al tavolo di sotto.
 
Ma poi un bel giorno questo vivere vagabondo fu rotto 
ma non dal flauto, dalla chitarra o dal controfagotto 
non dalla tromba o dalla fisa, nomi di cui era edotto,
bensì dal pianoforte e dalla raffinatezza di un mondan salotto.
 
E fu così che il nostro Mozart novello di Cà de Mutt e della Valdisotto
iniziò a studiar le note sui tasti bianconeri con lavoro ininterrotto
sognava di diventar un artista di fama mondiale ma ci fu un complotto
mentre lavorava all’Ikea tra un letto svedese ed un cucinotto.
 
“Luca, a Goglione c’è un posto da supplente!, e giù uno scappellotto,
e la mamma tanto insistette e tanto fece che quel giovinotto
iniziò la carriera magistrale insieme ad un maestro già anzianotto
che aveva una doppia cattedra tant’era cicciotto.
 
Ma un bel giorno il nostro Luca scorse nel corridoio del palazzotto
una piccola maestrina dalla penna rossa, un passerotto
che cinguettava allegramente e portava per pranzo un bel fagotto
pieno di cibarie per Luca,  avendo pietà per quel precario così malridotto.
 
La vita è strana e non si sa come, tra un dolcetto ed un risotto
accadde che il nostro bel Luca cadde nella rete o meglio nel gabbiotto
lui che era uno spirito libero e ribelle finì stracotto
un po’ come quel famoso libro e chi lo scrisse, il galeotto.
 
I due piccioncini si vedevano sempre in giro con un cane col panciotto
era il bel Chaplin, che come il padrone non era certo bigotto
e andava mane e sera col suo salsicciotto
a ingravidar le cagnette innamorate, quel cane corrotto.
 
Ora la bella Sara è in attesa di una bimba o di un bel picciotto
io l’avevo detto a Luca: “stai attento, fai sesso interrotto”,
ma a lui pareva di fare il tigrotto
e a forza di dai e tira e mola ha fatto il botto.
 
Ora noi ti auguriamo, caro Luca, una vita al trotto
tra pannolini, biberon, sedi vacanti, insomma il solito casotto,
e quando canterai la ninna nanna al tuo bell’angiolotto
penserai: Vivere con Sara è meglio che vincere al Lotto!”.
 
Adesso Luca ha superato brillantemente il concorso (col massimo punteggio… ) ed insegna a Prevalle, in una classe prima. A lui e Sara, tra un viaggio e l’altro, è arrivata una splendida bambina (chiacchiera come… una femmina!). Si chiama Cloe ed è un raggio di sole. Mamma Sara e papà Luca sono innamorati del loro tesoro, le vogliono così bene che stanno tutto il giorno e tutta la notte ad adorarla (anche perché la dorma pocc… eh eh eh). 
 
Caro Luca, nonostante i tuoi difetti (solo qualche milione…), per me sei una delle persone per cui è valsa la pena vivere per poterle incontrare. 
Auguri Luca, 100 di questi giorni… da maestro (anche perché alla pensione só mia se te ghe riet… )
Ci vediamo stasera, allo spettacolo “Il girotondo delle stagioni” fatto dai bambini di Sopraponte! E grazie per esserci sempre!
il tuo amico John
 
“Ci sono persone che, succeda quel che succeda, da quando le conosci non smetterai mai di volergli bene…perché stanno in quell’angolo di cuore dove quando uno ci entra, da lì non uscirà mai”. (Fabio Volo)
 
Nelle foto:
1) Luca, il sottoscritto, Sara e la maestra Vanna Ferraboli ad una gita scolastica
2) Luca in posa per Sara
3) In Adamello, suona allo spettacolo su Nikolajewka (tratto da un libro dell’amico Mauro)
4) Ad uno spettacolo “La Cassapanca della Adele” tratto dal libro di Antonio Abastanotti, con Deni Giustacchini, Rosa Micheli, Antonella Pialorsi, Luca, Manuela Bonacina, Paola Rizzi. Sedute: Lucia Pappalardo, Enrica Bertini e Marianna Folli…
 
 
 


Commenti:
ID78854 - 18/12/2018 17:12:42 - (Iva) - BELLISSIMA

MOLTO BELLO QUESTO RACCONTO DI VITA VISSUTA, BRAVISSIMO

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