18 Aprile 2019, 09.20
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Per un patto scuola - lavoro in Valle Sabbia

di Valerio Corradi

La collaborazione tra famiglie, scuola e imprese può favorire l’avvicinamento dei giovani al mondo del lavoro e sostenere un nuovo protagonismo giovanile. E’ possibile pensare a un modello locale?


Molti dati evidenziano la difficoltà dei giovani ad avvicinarsi e ad inserirsi nel mondo del lavoro, per demotivazione dei giovani stessi o per incapacità dei contesti lavorativi ad aprirsi e ad accoglierli. 
 
Molti giovani rimangono “in attesa” a volte anche in presenza di opportunità lavorative per mettersi in gioco. Si ha così una disoccupazione giovanile che fatica a scendere stabilmente sotto quote accettabili e sono circa 2 milioni i giovani italiani che non studiano né lavorano. 
 
Il rinvio a oltranza del contatto dei giovani col sistema economico accresce i problemi anziché risolverli ed è una questione che va affrontata.
 
Per cercare di sostenere i giovani nel loro percorso d’inserimento sociale e lavorativo esistono alcuni concreti e incoraggianti segnali da cui partire. Uno di questi è il nuovo modo di fare scuola incarnato dalle virtuose sperimentazioni incentrate sull’apprendistato e sull’alternanza scuola-lavoro. 
 
Il metodo di alternare momenti di studio e di lavoro non è una novità di per sé. In Europa è una modalità presente da tempo in molti paesi. Si pensi al sistema duale tedesco, considerato un riferimento nell’intera UE. 

In Italia la transizione verso questo nuovo modo di fare scuola e di fare impresa è ancora incompleto. Tuttavia, alcune esperienze e sperimentazioni in corso (da alcuni anni) in Regioni produttive comel’Emilia Romagna e la Lombardia dimostrano che questa metodologia, se adeguatamente applicata, può essere d’aiuto per favorire l’apprendimento di competenze importanti per la vita e il lavoro. 
 
Il binomio scuola - lavoro richiede, da una parte, una scuola che abbia il coraggio di aprirsi al territorio e dall’altra, la consapevolezza nell’azienda della propria funzione sociale di “palestra” per i giovani,che, da parte loro, possono aiutare la stessa impresa e crescere.
Si tratta di un ambito “misto” e d’incontro sul quale occorre investire sempre più risorse, perché esso contiene un potenziale che va completamente liberato a beneficio dell’intero territorio.
 
Il tessuto socio-economico valsabbino sembra avere tutte le carte in regola per costruire un modello locale, credibile ed efficace, di collaborazione tra scuola e lavoro, partendo dai progetti già in essere. Per fare questo serve una convinta alleanza tra le forze sociali, amministrative ed economiche della società locale intorno ad un progetto di formazione dei giovani che diventi patrimonio condiviso.
 


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