09 Ottobre 2017, 16.53
Blog - Glocal

Cucire la speranza nel mondo

di Valerio Corradi

Si terrà a Brescia il 1° Festival della Missione. Riportiamo le riflessioni su Africa, missioni e migrazioni di sr Rosemary Nyirumbe, nota religiosa ugandese


Uno degli ospiti del Festival della Missione (Brescia, 12-15 ottobre) sarà suor Rosemary Nyirumbe, religiosa ugandese, della Congregazione delle Suore del Sacro Cuore di Gesù.
Ostetrica, laureata e con master in etica dello sviluppo, si dedica da anni alle vittime delle violenze dell’Lra, milizia che dal 1987 semina morte in Africa centrale, in particolare le ragazze sequestrate e fatte schiave sessuali o trasformate in baby soldatesse.

Riprendiamo alcuni passaggi di una recente intervista che la missionaria (autrice del libro “Cucire la speranza”) ha rilasciato agli organizzatori del Festival (Fonte: www.festivaldellamissione.it).

Il titolo del Festival sarà “Mission is possible”. La sua storia è una bella dimostrazione che niente è impossibile a Dio. Che cosa le dà la forza per fare tutto ciò che ha fatto per le persone più fragili e indifese?

Ciò che mi dà l’energia e la forza per continuare quanto sto operando è la mia fede, la mia comunità religiosa e le mie consorelle che lavorano insieme a me. Ho buoni amici che mi camminano accanto e continuano a incoraggiarmi.

Ci sono momenti di gioia e di scoraggiamento, ma una volta che questa situazione è condivisa con altri, diventa un pilastro di forza che mi spinge ad andare avanti con determinazione. In secondo luogo, mi sento sempre molto più fortunata delle persone con cui opero perché proveniamo dalla medesima situazione caratterizzata da conflitti. […]

Tutti i diversi scenari a cui sono scampata mi hanno insegnato a vivere la mia vita per queste persone che hanno bisogno di sapere che la vita può essere cambiata in meglio. Devono sapere che il loro futuro non può essere determinato dalla situazione dolorosa che hanno vissuto”


Quale futuro vede per l’Africa, continente giovane, con grandi potenzialità, ma con  problemi cronici come le  violenze etniche, la corruzione, gli squilibri economici?

“[…] La popolazione africana può avere un domani migliore se tutti cominciamo a concentrarci sulle piccole cose che sono di solito trascurate ma sono ciò di cui la gente ha bisogno per cambiare la propria vita.
Questo richiede il coinvolgimento di tutti perché l'Africa è parte di una grande umanità.

Quando l’intero continente africano attraversa conflitti e guerre, tutti noi dobbiamo porci delle domande e cercare risposte.
Quali sono le cause di questi conflitti? Che ruolo abbiamo noi? Come si perpetua la situazione sfavorevole in Africa? Come possiamo fermarla?

Per chiunque non abbia idea di cosa significa vivere in mezzo a una guerra, queste domande sembrano banali e possiamo anche facilmente concludere che i governi africani dovrebbero dare una risposta a tutte questi quesiti.
Chi risponde così non fa altro che riecheggiare la risposta di Caino nella Bibbia, ossia che non siamo noi i custodi dei nostri fratelli.

Se ci rendessimo conto di quanto siamo coinvolti direttamente o indirettamente nei conflitti, di quanto siamo implicati nel creare povertà e instabilità, potremmo solo provare a stare insieme per cercare la formula adatta a trasformare in meglio la situazione”

 
In Italia si parla molto di migrazioni e molte persone vorrebbero chiudere le porte a chi arriva dall’Africa, in fuga da guerre e carestie. Quali sono le responsabilità di noi europei?

“[…] Quando i migranti vengono accolti, i paesi ospitanti devono cercare una soluzione a lungo termine e preparare queste persone a tornare a casa un giorno. C'è bisogno di trovare quindi una soluzione immediata e una duratura. Dobbiamo dare a queste persone la possibilità di imparare a provvedere se stessi e alle loro famiglie per offrire loro un futuro.

Non c’è motivo di rifiutare le persone che sono costrette a lasciare i loro paesi di origine per salvarsi raggiungendo Europa.
È ingiusto chiudere le porte alle persone che hanno bisogno di sicurezza mentre fuggono dai loro paesi. In Uganda stiamo accogliendo tanti rifugiati dal Sud Sudan e la gente è pronta a condividere con loro quel poco di cui dispongono in questo momento di emergenza. Credo che l’Europa e l’Italia abbiano maggiori possibilità di accogliere le persone che fuggono.

Se è vero che il dibattito in Europa porta alcuni ad affermare che gli stranieri dovrebbero essere aiutati nel loro paese di origine, e io sono pienamente d’accordo,  deve essere vero anche che dovrebbero essere attuate soluzioni concrete per migliorare le condizioni di vita nei paesi di provenienza. […]

Dov’è la radice di tutti i problemi in Africa? Le persone continueranno a fuggire dai loro paesi, a meno che non si agisca alla radice del problema".


Qui il programma completo del Festival



Aggiungi commento:

Vedi anche
21/08/2017 15:32

Missionari Fidei Donum nel mondo Dedicare la propria vita all’ideale della missione in una terra lontana. E’ una scelta ancora attuale che riguarda sacerdoti della diocesi di Brescia; alcuni di loro sono anche valsabbini

09/10/2017 08:12

Omaggio teatrale alla beata Irene Anche la beata Irene Stefani, originaria di Anfo, fra i protagonisti del primo Festival nazionale della Missione, atteso a Brescia dal 12 al 15 ottobre

13/02/2018 11:30

Migranti e migrazioni L’ultimo appuntamento a Gavardo della rassegna “Fabula mundi” ha trattato il tema delle migrazioni, delle cause, delle soluzioni fin qui adottate e delle prospettive future

27/11/2019 16:02

L'Italia sostiene la guerra Missioni militari in paesi dai quali partono poi le migrazioni degli ultimi decenni e vendita di armi e fornitura di tecnologie militare a paesi in guerra colpevoli di crimini contro l'umanità. Ecco come l'Italia disattende l'articolo 11 della Costituzione

30/10/2021 08:00

Se le città si affidano al sindaco della notte La fase post-elezioni amministrative mette in evidenza una figura poco nota, il “Sindaco della notte”. Che funzioni svolge e perché può essere utile?




Altre da Glocal
23/03/2024

L'Amministrazione condivisa, strumento di partecipazione e democrazia

Venerdì 23 aprile, in Comunità Montana di Valle Sabbia, si parlerà di Amministrazione condivisa. In cosa consiste? Perché è un’opportunità per le amministrazioni locali e gli enti di Terzo settore?

05/03/2024

Presente e futuro del lavoro di cura

Quale sarà il futuro del lavoro di cura? Perché coloro che assistono quotidianamente anziani, malati e fragili non sono adeguatamente riconosciuti sul piano giuridico ed economico? 

18/02/2024

La trasformazione del rapporto medico-paziente

Come sta cambiando il rapporto tra medico e paziente? Quanto incidono su di esso i processi di riforma della sanità, la svolta digitale, le incertezze professionali e le nuove idee di salute?

17/10/2023

Il Terzo settore nel welfare locale

Nel welfare locale è sempre più necessario adottare forme collaborative di programmazione e di progettazione degli interventi. Quale può essere il ruolo del Terzo settore?

05/09/2023

Tutto quello che il PIL non dice

È necessario non fermarsi al Prodotto Interno Lordo (PIL) per misurare lo sviluppo reale di una nazione e di un territorio. Robert Kennedy poneva la questione già nel 1968.

15/07/2023

Se l'emergenza diventa ordinaria

I danni causati dal recente maltempo mostrano la vulnerabilità del nostro territorio e la necessità di un programma di prevenzione che coinvolga Protezione Civile e amministrazioni locali

15/05/2023

Terzo settore, realtà da non penalizzare

Il Terzo settore produce servizi, attività e iniziative fondamentali per il benessere delle nostre comunità locali

22/03/2023

Brescia e la nuova cultura del lavoro

Giovedì 30 marzo presso il campus bresciano dell’Università Cattolica (Via Garzetta 48) si terrà il seminario “Brescia e la nuova cultura del lavoro”

16/03/2023

Una Classe che fa notizia

Mercoledì 15 marzo Valle Sabbia News è entrata in aula per parlare di giornalismo con i ragazzi della classe 5^ G della Scuola Primaria di Vobarno. Vediamo com’è andata

08/02/2023

La Russia di Putin e il recupero della simbologia sovietica

Che relazione c’è tra la Russia di Putin e l’URSS? Perché è in atto un recupero dei simboli dell’epoca sovietica?