10 Febbraio 2020, 09.17
Blog - Genitori e figli

Per un'educazione digitale

di Giuseppe Maiolo

Il Safe Internet Day (SID) che si celebra quest’anno punta ancora alla sicurezza in Rete con lo slogan “Connessi e sicuri”


La sicurezza dunque è il tema principale. Sicurezza per la popolazione giovanile e per l’infanzia, ma sicurezza come obiettivo anche degli adulti, genitori ed educatori dei centennials.

Soprattutto perché gli adulti con conoscenze adeguate sulla sicurezza dei dati contenuti nel proprio cellulare, secondo le statistiche italiane, sono solo il 10%. La carenza di queste competenze espone ai vari pericoli della rete e non protegge i minori.

La maggior parte dei bambini e degli adolescenti che incontro nelle scuole quasi ogni giorno, dotati di smartphone fin dai 7-8 anni, conosce troppo poco i rischi che si corrono in Internet, che non sono solo quelli dei dati, ma riguardano la sicurezza personale a seguito di comportamenti pericolosi.

La percezione del rischio tra i giovani così è bassa e sono in aumento i comportamenti “al limite” come le challenge, cioè le sfide estreme, che praticano i giovani per il piacere di diventare popolari. Gira in questi giorni l’ultima e pericolosissima sfida di un gruppo spavaldo di ragazzi di Bolzano che si video-riprende mentre fanno acrobazie appesi all’esterno di un treno in corsa e diretto a Merano.

Allora è urgente fare prevenzione e modificare la cultura del rischio che impera ovunque. Serve un’educazione digitale diffusa, dove in prima linea ci siano adulti competenti, la famiglia e la scuola.

L’azione preventiva però non si deve limitare alla regolamentazione dell’uso del cellulare né unicamente a mettere in atto azioni punitive e restrittive del tipo “niente cellulare per una settimana”.

Non è quello che serve alla generazione che “nasce” insieme allo smartphone e lo conosce precocemente in sala parto quando il padre presente all’evento, per fotografare il neonato, mostra prima il suo dispositivo e poi il volto.

Infanzia che si abitua al multiforme utilizzo del telefonino grazie alle madri che, fin dai primi mesi, lo usano per tranquillizzare al posto del ciuccio.

L’educazione digitale di cui oggi c’è un grande bisogno, deve fondarsi su un’equilibrata “dieta tecnologica” e su regole precise e condivise. I minori dovrebbero essere accompagnati precocemente a conoscere la Rete e dovremmo insegnare loro l’uso attento del potente smartphone.

Dovrebbero avere sia a casa che a scuola indicazioni su quando e dove andrà spento o silenziato. E non sarà solo in classe, ma anche all’ospedale, a teatro o se si conversa con qualcuno, riservando importanza al contatto personale.

Bambini e adolescenti dovrebbero sapere che lo smartphone, se non in casi eccezionali, non va usato quando si mangia o si va a dormire, e che andrebbe lasciato fuori dalla camera da letto in un posto condiviso. Genitori e insegnanti dovrebbero insistere sul divieto di inviare o pubblicare foto private, tantomeno messaggi offensivi e prese in giro.

Un’educazione digitale attenta e precisa serve per far capire ai “nativi digitali” che non vanno innescati litigi e offese quando si partecipa a una discussione. Dovrebbero essere vietate, e anche sanzionate, le azioni di quei ragazzi che pubblicano post con offese e parole di odio, di pregiudizio e discriminazione razziale, sessuale, religiosa.

È poi necessario insegnare precocemente il galateo dei comportamenti in rete e nei social, ma anche far vedere, come adulti educatori, che non si offende né si denigrano gli altri anche se non si condividono le loro idee. 

Educare al rispetto dei valori e dei sentimenti degli altri in rete è importante quanto insegnare a curare il linguaggio e contenere l’uso esagerato di faccine ed emoticon. Perché c’è bisogno per tutti, grandi e piccoli, di saper dare un nome alle emozioni. Altrimenti finiamo per non riuscire più a riconoscerle in noi e negli altri.

Il bullismo e il dilagante odio online si possono combattere se si forniscono conoscenze specifiche riguardo al rispetto e alla sicurezza per tutti. Ma non bastano le parole educative. Contano di più gli esempi e il comportamento coerente degli adulti.

Giuseppe Maiolo
psicoanalista
Università di Trento



Vedi anche
29/07/2019 10:10

Genitori separati e vacanze coi figli Se le vacanze con i figli vanno sempre preparate, quelle dei genitori separati soprattutto i non affidatari, hanno ancora di più la necessità di essere pensate e organizzate con attenzione

11/08/2020 09:20

Gli iperconnessi Tra il preoccupato e l’arrabbiato molti genitori si chiedono che fare con i figli che, ancor più di ieri catturati dai loro dispositivi, passano un tempo infinito a incontrare il mondo delle relazioni virtuali e soprattutto a giocare online

07/05/2021 10:30

Adolescenti bloccati e genitori distanti Non è una novità che la crescita sia diventata più complessa e difficile in questo tempo di sospensione.

20/01/2020 10:00

Padri e figli “I figli invecchiano. Ma non invecchiano loro. Invecchiano te”. Inizia così il denso monologo di Mattia Torre, drammaturgo e regista da poco scomparso e di cui, tra qualche giorno, uscirà postumo, il suo ultimo film

18/11/2018 08:00

Madri che uccidono Uccidere i figli e togliersi la vita è un gesto che ti appare mostruoso, inconcepibile, innaturale e contrario all’idea che abbiamo delle madri che i figli li mettono al mondo e li fanno crescere.




Altre da Genitori e Figli
16/04/2024

Il conformismo, un altro ingrediente dell'indifferenza

Quando si parla di indifferenza, come è accaduto a proposito di recenti fatti di bullismo tra i ragazzi, si mette l’accento sulla distanza affettiva ed emozionale che è carenza empatica e spesso scarsa o nulla partecipazione al destino degli altri

07/04/2024

Indifferenza. Il peggiore dei sentimenti

Ho già detto dell’indifferenza parlando di adolescenti. Ma la parola “indifferenza” non appartiene solo alla condizione giovanile, è un modo di essere di tutti

30/03/2024

Pasqua, tra fede e fiducia

La Pasqua ha mille valenze religiose e laiche, che in questo momento di grandi incertezze ci servono. Quelle squisitamente psicologiche rimandano alle parole “fede” e “fiducia”

24/03/2024

Le risse dei giovani e la platea degli indifferenti

I violenti fatti verificatisi alla fermata dell’autobus a Tormini richiedono una profonda riflessione. Una ce la offre il prof. Giuseppe Maiolo

11/03/2024

Stalking, quando l'amore è persecuzione

Le radici di questo comportamento stanno nell’incapacità relazionale e nella difficoltà di quei maschi che non riescono a gestire un rapporto affettivo

04/03/2024

Selfie, una mania comune

Il selfie sembra diventato una “mania”, intesa non come disturbo mentale ma come comportamento comune, di tendenza

26/02/2024

Sessualità, educare alle relazioni

Nel terzo millennio il sesso, non più tabù, sembra essere esperienza carica di ansia da prestazione e non per mancanza di educazione sessuale

19/02/2024

San Valentino è ancora il giorno dell'amore?

L’ultimo Report di Save the Children “Le ragazze stanno bene?” diffuso proprio nel giorno di San Valentino, ci invita a riflettere sulle relazioni amorose dei giovani e sul come vivono la sessualità al tempo dei social

06/02/2024

Safer Internet Day, per pensare alla prevenzione

La giornata mondiale per la sicurezza in Rete è un’occasione di riflessione per la diffusione della cultura della cyber sicurezza, della consapevolezza e sull’uso sicuro del digitale

27/01/2024

Narrare la memoria contro la banalità del male

La memoria è l’esistenza stessa e da sempre sappiamo che non è solamente il ricordare qualcosa. Senza la memoria non c’è storia, non esiste il tempo, tantomeno lo sviluppo e il cambiamento