22 Agosto 2014, 07.01
Genitori & Figli

La guerra davanti agli occhi dei bambini

di Giuliana Beghini Franchini

La guerra esibita in TV, i morti ammazzati di uomini, donne o bambini, la violenza dei conflitti in Palestina, in Iraq, sono davanti agli occhi di tutti e dunque anche dei bambini


A loro deve andare la nostra attenzione perché non dovrebbero essere mai lasciati soli di fronte alle immagini di violenza.
In questo nostro tempo invece li stiamo esponendo ad ogni genere di comportamento violento.
Quello delle fiction o dei videogiochi e quello drammatico dei conflitti che  incendiano il pianeta un po' ovunque. Mi rendo conto che a  volte è davvero difficile evitare loro di imbattersi in corpi distrutti, cadaveri, assassini, sparatorie e ammazzamenti. Eppure bisognerebbe salvaguardare la loro incolumità mentale e psicologica.

Per poterlo fare penso alla necessità di esserci.
Essere accanto al bambino significa accompagnarlo a vedere la TV e quelle immagini ormai crude e invadenti che per il diritto di informazione ci vengono profuse ad ogni ora del giorno.  
Essergli vicino vuol dire aiutarlo a leggere quello che vede.
E' l'adulto, il genitore o l'educatore, che ha il dovere di contestualizzare le immagini della violenza e allo stesso tempo far sapere con le parole appropriate quali situazioni sono finte  e quali invece appartengono alla realtà. Con la giusta cornice affettiva possiamo aiutarli a metabolizzare le emozioni provate.

Se non abbiamo il coraggio e la forza di spegnere la televisione mentre mangiamo, dobbiamo sapere che i bambini fino agli 8 anni, non hanno ancora elaborato il concetto della morte.
E’ necessario allora spiegare loro età cosa sta accadendo, contenere l’inevitabile paura che essi possono provare e l’angoscia che si può sviluppare. Non è raro che un bambino vedendo ammazzamenti e devastazione, abbia incubi notturni, manifesti irrequietezza di giorno o sviluppi insonnia e disturbi psicosomatici.

Vedere insieme con loro la guerra "televisiva" vuol dire non lasciarli soli con i loro interrogativi, ma anche permettergli di parlare ed esprimere i loro sentimenti e farci domande sulle cose che non capiscono.
Significa rassicurarli e tranquillizzarli. Significa impedire che la spettacolarizzazione della tragedia umana si trasformi nella loro mente in un gioco, simile ai tanti videogiochi che i bambini utilizzano ormai troppo frequentemente.
Significa impedire che la realtà diventi virtuale.

Con i più grandi, gli adolescenti, il discorso può essere diverso.
Essi hanno più strumenti critici per leggere ciò che accade, ma vanno guidati a capire ed evitare il pregiudizio.
Vanno orientati a dare un significato alla violenza, e "educati" a capire che ci sono anche altri modi per gestire i conflitti anche se, oggi come oggi, possiamo tristemente affermare che siamo ancora fallimentari sul piano della negoziazione e della diplomazia.

Giuliana Beghini Franchini
www.officinabenessere.net




Commenti:
ID48786 - 22/08/2014 09:00:40 - (Giacomino) - I tg più che informare spettacolarizzano

e fanno a gara per creare più impressione possibile. Ricordo ancora come ero rimasto terrorizzato dalla foto di un soldato russo morto nella rivolta di Budapest del 1956,a tutta pagina su una rivista dell'epoca, avevo 6 anni e l'immagine mi compariva spaventosa ogni volta che mi trovavo da solo al buio. Ho impiegato qualche anno a superare nella serenità quel fatto. Non ho mai amato i tg da qualunque rete mi venisse propinato e dal mio pensionamento non ne ho più guardato uno, mi bastano le notizie dell'ansa e non ne ho più sentito il bisogno.

ID48787 - 22/08/2014 09:10:13 - (sonia.c) - io direi che siamo ancora troppo fallimentari

sul piano della "presa di coscienza "di certi,troppi,messagi pericolosi..ricordo un amico che aveva il figlio di 20 mesi (pressapoco) davanti ad un maxi schermo in dolby sourround ,mentre guardava un film di fantascienza guerresca -violenta..alle mie rimostranze ha risposto "candidamente":tanto non capisce..ci sono piccoli gesti che sono ,al contrario ,grandi. quello di spegnere la tv(non solo a pranzo ma "quasi"totalmente)è stata la prima presa di coscienza,la prima sfida familiare, affrontata per il bene del pargolo autistico.e ha fatto pure bene a tutti...quando si dice :prendere due piccioni..

ID48788 - 22/08/2014 09:17:43 - (sonia.c) - si hai ragione Giacomino..

nell'era di internet,la tv èpiuttosto obsoleta .non abbiamo molte scuse..

ID48789 - 22/08/2014 10:40:00 - (Giacomino) - Come non confortarti

in quella tua decisione Sonia, quelli che lo hanno fatto hanno scoperto che la dove si spegne il televisore si accende la famiglia. Nell'era di internet il televisore é davvero obsoleto e tutti quegli sporchi interessi che ci gravitano intorno sarebbe davvero bello mandarli a quel paese, serve uno scatto del senso di libertà che ci liberi dalla schiavitù delle cattive abitudini che ci hanno condizionato troppo in questi anni, ciao, sei una donna coraggiosa che non teme di andare contro corrente.

ID48790 - 22/08/2014 11:06:00 - (sonia.c) - grazie Giacomino.

e tu sei una persona speciale 1profondamente buona e intelligente.soprattutto perchè conosci la misura delle parole...qualità di cui sono sprovvista..ma mi stò impegnando..ihih baci.

ID48812 - 23/08/2014 13:00:32 - (DODECA) - quoto

anche io da tempo non guardo più i tg e tanta altra spazzatura che passano in tv.... soprattutto sulle reti "classiche". mi limito al massimo a vedere qualche documentario qua e là. x le notizie c'è internet...

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