23 Marzo 2015, 09.25
Genitori & Figli

Il legame fraterno

di Giuliana Beghini Franchini

La relazione che lega i fratelli può essere semplice e allo stesso tempo complessa, ma costituisce il primo rapporto affettivo che potremmo definire orizzontale perché si sviluppa tra pari


Diverso è invece quello con i genitori che è "verticale" in quanto fatto di amore incondizionato e gratuito.

Per ogni bambino l’essere amati è un diritto, una necessità e una condizione senza la quale non si può crescere e diventare grandi.
È un alimento essenziale per la vita la cui mancanza può anche far morire.
L’amore fraterno no, è un optional, importante e decisamente utile al percorso evolutivo, ma secondario e tutto da costruire, piano piano, senza fretta perché è un processo di conoscenza. Non è mai un dono, ma una conquista.

Così tra fratelli l’amore non è scontato
, viceversa si sviluppa giorno dopo giorno anche attraverso il conflitto e lo scontro ed è fuori luogo pensare che un bambino o una bambina debba amare o voler bene al fratello solo perché appartiene alla stessa famiglia.
Anzi, sappiamo tutti che, all’inizio della storia, è vero il contrario, cioè che il bambino all’arrivo del fratellino, pur se desiderato tanto, lo sente subito come un intruso e un rivale.

La gelosia e la rivalità che attraversano ogni legame fraterno sono un’ esperienza comune, si potrebbe dire fisiologica perché questi sentimenti nascono dalla paura di essere amati di meno e di perdere i propri privilegi. 
Voler bene a qualcuno che non si conosce non è facile, né è semplice per nessuno. Non lo è per il bambino che deve accogliere il nuovo arrivato, benché voluto e atteso, e neppure per chi arriva e deve farsi spazio in famiglia. 

Chi è già lì deve rinunciare a qualcosa
, ma da piccoli questa parola è terribile perché evoca perdite spaventose, vuoti, abbandono, solitudine.
Chi entra, viceversa, ha il problema di capire dove si trova, dove andare a collocarsi e come trovare il suo posto anche quando glielo abbiamo preparato.
Pure questo è complicato e problematico perché richiede la capacità di orientarsi, che all’inizio non si possiede. Il nuovo arrivato è come uno che entra in una sala buia ma già piena di gente e ha bisogno di qualcuno che lo aiuti a vedere dove andare a sedersi senza pestare i piedi a nessuno.

Gestire l’incontro e la conoscenza reciproca dei fratelli
è anche per i genitori un’esperienza particolare che richiede attenzione ed energia.
Ad esempio quando nasce un secondo figlio non si divide l’affetto e l’amore ma è necessario moltiplicarlo.
Poi c’è da tener botta a più richieste e a necessità diverse. Conta quindi per i genitori la pazienza e la forza di saper gestire l’incontro e lo scontro, l’alleanza e la rivalità che, per i fratelli, sono sentimenti del tutto comuni. 

Non spaventiamoci quindi ma rimbocchiamoci le maniche e cominciamo a pensare che la conflittualità tra due fratelli esiste e fa bene, serve a capire i limiti e sprona a superarli.

Giuliana Beghini Franchini
www.ciripo.it





Commenti:
ID56503 - 23/03/2015 15:13:50 - (Dru) - La conflittualità esiste come opposizione dialettica

ogni essere è l'apparire dell'esser sé dell'essente e il non esser l'altro da sé. In questa proposizione, che origina ogni essere, c'è il fenomeno che è l'apparire in cui ciò che appare non richiede altro che sé stesso e la negazione della negazione dell'apparire dell'esser sé e cioè il non esser l'altro da sé (negazione = ciò che appare richiede altro che sé stesso). La conflittualità, come privazione o come moltiplicazione anche dei soli affetti, nasce dalla negazione che vuole (non vuole) quell'apparire, come esempio specifico è quel fratello, come un divenire altro da sé e l'angoscia nasce dal volere, nel caso di un figlio unico a cui nasce un fratello, che vuole ciò che non è come apparire del fratello: vuole che l'impossibile sia possibile, vuole che non muti l'affetto in quanto crede che l'affetto muti, non vuole che il fratello sia, in quanto crede che il

ID56504 - 23/03/2015 15:16:17 - (Dru) -

fratello possa non essere o possa essere la causa di quel mutamento.

Aggiungi commento:

Vedi anche
14/09/2015 11:12

L'arte di negoziare con i figli Riprende il percorso per GENITORI IN FORMAzione con un altro ciclo di incontri che si terranno nei vari comuni della Valle Sabbia nei prossimi mesi. Questo mercoledì l'appuntamento è a Sabbio Chiese con Giuseppe Maiolo. L'abbiamo intervistato

10/12/2012 07:03

I segnali del disagio. Parte prima Spesso i genitori si rivolgono al terapeuta per affrontare le problematiche dei figli. Non sempre per possibile motivare il figlio a fare un percorso psicologico su di s.

21/07/2014 10:15

In vacanza coi figli Il tempo della vacanza è il tempo in cui cambiano i ritmi quotidiani e andare in vacanza con i figli richiede programmazione e preparazione

09/11/2015 07:27

Genitori: saper fare o saper essere? È  cresciuta nel corso degli ultimi anni la percezione che la funzione educativa sia ormai un’azione complessa e difficile..

07/05/2014 07:47

Educare all'amicizia e all'amore L’appuntamento con GENITORI IN FORMA-zione di giovedì 8 maggio alle ore 20,30 presso la Sala consiliare del Comune di Villanuova sul Clisi, vede quale relatore la dottoressa Nicoletta Simionato. L'intervista




Altre da Genitori e Figli
24/03/2024

Le risse dei giovani e la platea degli indifferenti

I violenti fatti verificatisi alla fermata dell’autobus a Tormini richiedono una profonda riflessione. Una ce la offre il prof. Giuseppe Maiolo

11/03/2024

Stalking, quando l'amore è persecuzione

Le radici di questo comportamento stanno nell’incapacità relazionale e nella difficoltà di quei maschi che non riescono a gestire un rapporto affettivo

04/03/2024

Selfie, una mania comune

Il selfie sembra diventato una “mania”, intesa non come disturbo mentale ma come comportamento comune, di tendenza

26/02/2024

Sessualità, educare alle relazioni

Nel terzo millennio il sesso, non più tabù, sembra essere esperienza carica di ansia da prestazione e non per mancanza di educazione sessuale

19/02/2024

San Valentino è ancora il giorno dell'amore?

L’ultimo Report di Save the Children “Le ragazze stanno bene?” diffuso proprio nel giorno di San Valentino, ci invita a riflettere sulle relazioni amorose dei giovani e sul come vivono la sessualità al tempo dei social

06/02/2024

Safer Internet Day, per pensare alla prevenzione

La giornata mondiale per la sicurezza in Rete è un’occasione di riflessione per la diffusione della cultura della cyber sicurezza, della consapevolezza e sull’uso sicuro del digitale

27/01/2024

Narrare la memoria contro la banalità del male

La memoria è l’esistenza stessa e da sempre sappiamo che non è solamente il ricordare qualcosa. Senza la memoria non c’è storia, non esiste il tempo, tantomeno lo sviluppo e il cambiamento

15/01/2024

I social, demoni o strumenti per chi educa?

I social media, come dice la parola, sono strumenti per la socialità pensati per tutti. Ma spesso l’utilizzo che ne fanno le nuove generazioni, viene vissuto dagli adulti in maniera conflittuale.

09/01/2024

Le aspettative: utilità e limiti

All’inizio di un nuovo anno e in un tempo di poche certezze, di solito crescono le aspettative che, come dice la parola stessa, sono cose che ti aspetti.

31/12/2023

La cura. È pre-occuparsi dell'altro, ovvero esserci

Da analista la parola “cura” mi appartiene perché nella stanza delle parole sta sempre lì a fianco, vive della relazione con il paziente, anzi la “cura”, la riempie di significato. Che è quello necessario a costruire una nuova narrazione, il rinnovamento o il cambiamento, anche se non la guarigione