13 Marzo 2014, 09.00
BLOG. L'angolo del filosofo

La difficoltà della leggerezza dell'emozione

di Alberto Cartella

Il giovane filosofo Alberto Cartella conduce una profonda riflessione sul nostro quotidiano confronto emozionale, sia esso amicizia o amore. Eppure troppo spesso cristallizzato nel 'non detto'

 
La difficoltà non è appesantire, discutere, ma la difficoltà vitale è vivere la leggerezza. Vivere la leggerezza vuol dire vivere ciò che ci capita.

Concetto ed emozione stanno insieme ma si elidono, cioè non si tratta di concettualizzare l’emozione, ma di lasciarla agire, lasciarsi prendere dall’emozione, cedere alla propria emozione.

Non è una formula ma è la penetrazione di quell’immagine che interrompe lo sguardo. Il dolore è insopportabile in questa interruzione; ma volerla controllare è l’apatia. L’apatia è la razionalizzazione del proprio desiderio. Il pensiero non è la vita.

Allora non si tratta di dire la verità, ma di quanta verità siamo disposti a sopportare. Sono disposto all’ascolto? Sono disposto ad ascoltarti? Sono disposto a mettermi in gioco, a modificarmi? Sono disposto a cogliere il cambiamento? Cosa sento? Cosa sono disposto a perdere?

Non si tratta di un’esercitazione, ma di qualcosa che mi sta a cuore, di ciò che mi preoccupa, della fiducia che non può mai essere assoluta ma che è sempre finita.

Questo vuol dire lasciarsi attraversare dal proprio desiderio, il quale non è la volontà di stare con l’Altro, altrimenti non c’è gioia, non c’è passione. Vuol dire lasciar essere lo spazio dell’Altro, lasciarlo essere in ciò che si perde, nella mancanza, nel vuoto. Si tratta di lasciar essere l’Altro senza imprigionarlo nel dovere. Desiderare la felicità dell’altro insieme alla propria.

Fra l’amicizia e l’amore il confine è quasi impercettibile. Pensare al peggio non basta. L’erotismo del corpo non mente. Si tratta allora di trovare insieme le parole, di stare un po’ male dicendosi ciò che non va bene e non ripetersi come un ritornello esausto che va tutto bene, altrimenti si sta troppo male.

Apprezzare l’Altro che coglie questo invito vuol dire lasciarlo essere nella sua libertà incassando l’evento. Quello che è stato detto qui non basta, no grazie.

Il pensiero è molto importante per me se fa di ciò che non è pensiero la sua più grande intimità.


Aggiungi commento:

Vedi anche
09/05/2013 11:00

La filosofia non è un sapere umanistico Una riflessione del giovane filosofo Alberto Cartella per scardinare l'unilateralit del pensiero in favore di due modi guardare alla filosofia come si legge Aristotele: comprendendo ci che pensava e ponendo problemi politici in rapporto al presente

24/04/2013 09:00

L'esercizio della stanchezza La riflessione che ci porta questa settimana il filosofo Alberto Cartella riguarda la rappresentazione come riflesso delle nostre paure: un impulso subitaneo a rispondere alle aspettative che la filosofia pu curare con la pazienza di far venire le cose a s

24/04/2012 10:00

L'università fuori dell'ordine della rappresentazione Riportiamo qui l'approfondimento curato dal fresco laureato in Filosofia Alberto Cartella, che riprende il tema dell'universit e della percezione che di essa chi l'ha vissuta e chi la vede come una cosa esterna a se stesso

01/05/2012 08:00

La malattia e il potere medico Nella disquisizione del dottore in Filosofia Alberto Cartella l'approfondimento attorno al concetto di potere medico esercitato come estensione di un potere politico, partendo dalle considerazioni dei filosofi Deluze, Canghuilem, Foucault

06/05/2014 09:00

La competizione degli amanti Un'acuta riflessione di Alberto Cartella attorno alla muta latente violenza che in ogni rapporto s'insinua e che tutti gli uomini celano con la menzogna del linguaggio




Altre da L'angolo del Filosofo
01/03/2016

«Fo.De.Ca»

Sempre più complicato per gruppi e musicisti che non siano cover band trovare spazi per poter esibirsi a Brescia e provincia. Ecco allora che spuntano i concerti in “forma domestica”.

01/06/2014

La seria comicità del rispetto

L’opinione suppone che la gelosia sia la triste conseguenza dell’amore. Ma la gelosia è una finalità, una meta e, se bisogna amare, è per poter essere gelosi

06/05/2014

La competizione degli amanti

Un'acuta riflessione di Alberto Cartella attorno alla muta latente violenza che in ogni rapporto s'insinua e che tutti gli uomini celano con la menzogna del linguaggio

(3)
17/04/2014

Il troppo diventa tossico

Alberto Cartella prende in considerazione quel "troppo" che quando diventa squilibrio estremo mette in crisi ogni aspetto della nostra vita

(1)
02/03/2014

Vita e pensiero

Una profonda riflessione del giovane filosofo Alberto Cartella sulla vita come creazione e su quel "granello di follia" che contraddistingue il cammino di ciascuno di noi

(116)
30/01/2014

Divenire e realtà

L'analisi di ci che divenire, di quell'inquietudine che nasce dall'esperienza e produce coscienza ne post del giovane filosofo Alberto Cartella, pronto a rispondere ai dubbi e alle domande dei lettori appassionati di filosofia

(103)
29/12/2013

Educazione e masochismo

Una riflessione sul contratto masochista come espressione non soltanto della necessit del consenso della vittima, ma anche del dono della persuasione, la spinta pedagogica e giuridica mediante la quale la vittima educa il proprio carnefice

26/11/2013

Il gioco dell'amore e altre sciocchezze

Una riflessione che parte dal gioco del fare l'amore per parlare della leggerezza e della distrazione come inestricabilmente legate in un vincolo di opposizione alla pesantezza della vita quotidiana e usate come strumento protettivo

29/10/2013

La crisi del processo educativo

Una digressione del filosofo Alberto Cartella sul degradarsi del processo educativo, allorch all'aspetto linguistico non sa porre accanto anche il preminente aspetto visivo, quello legato alla necessit dell'incanto, ossia l'infanzia nello sguardo

14/10/2013

Dove caso e necessità s'incontrano in un'immagine

Una riflessione del giovane filosofo saretino sulla fragilit costitutiva della nostra soggettivit e sullo sguardo come qualcosa che assorbe di pi di ci che si ha coscienza di vedere