17 Aprile 2014, 14.45
BLOG. L'angolo del filosofo

Il troppo diventa tossico

di Alberto Cartella

Alberto Cartella prende in considerazione quel "troppo" che quando diventa squilibrio estremo mette in crisi ogni aspetto della nostra vita


Per tutte le esperienze esiste sempre una quantità con un valore ottimale; al di sopra di essa la variabile diventa tossica, scendere al di sotto di quel valore significa subire una privazione.

Probabilmente per tutti gli elementi presenti in una relazione, il troppo è nemico del bene. Si può anche soffrire per troppa psicoterapia.

Una relazione senza conflitti è noiosa, una relazione con troppi conflitti è tossica: ciò che è desiderabile è una relazione con una quantità ottimale di conflitti.

Perfino il denaro, considerato non in sé, ma nei suoi effetti su chi lo possiede, può forse, oltre un certo limite, risultare tossico.

L’acrobata sul filo mantiene la sua stabilità mediante continue correzioni del suo squilibrio. Ciò che accade nella vita non si lascia sintetizzare sotto il concetto di esperienza.

"L'atto di vita non esiste. Esiste invece il certificato o l'attestazione di esistenza in vita. Strane verità della burocrazia. Nascere e morire sono atti, forse gli unici, perché entrambi sfuggono al semplice scorrere della vita" (Antonella Moscati, Deliri).

Le cose sono rese reali dalle loro relazioni interne e dal loro comportamento rispetto ad altre cose e a chi parla. La materia prima della sensazione è una coppia di valori di una qualche variabile, presentati in un certo arco di tempo a un organo di senso la cui risposta dipende dal rapporto tra i due elementi della coppia. Per creare una differenza occorrono almeno due cose.

Vi è un problema profondo e insolubile a proposito della natura di quelle "almeno due" cose che tra loro generano la differenza. È chiaro che ciascuna di esse, da sola, è una non-entità. Non è diversa dall’essere e non è diversa dal non-essere: è un inconoscibile, il suono dell’applauso di una mano sola.

Il vero limite del linguaggio è la bellezza delle cose.
 
Questi brevi frammenti sono stati resi possibili dal guadagno di pensiero che ho ricevuto dalla filosofa Antonella Moscati, da Gregory Bateson e dai filosofi Gianluca Solla e Riccardo Panattoni.


Commenti:
ID43754 - 18/04/2014 19:05:26 - (sonia.c) - non si può spiegare la bellezza con il linguaggio..

lei si lascia capire ,solo con la vista e le emozioni..la bellezza parla al cuore che ,vedendola-ascoltandola,diventa bello pure lui....saluti e auguri dottor Cartella.

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