06 Dicembre 2017, 06.42
L'angolo di don Claudio

Andiamo fino a Betlemme

di don Claudio Vezzoli

Andiamo fino a Betlem. L’importante è muoversi. L’Avvento ci ha invitato, sull’esempio del Battista, a percorrere le vie della conversione ed ad annunciarla a tutti


Tutti noi, tutte le nostre famiglie si stanno preparando alla festa del Santo Natale, ma il Signore, attraverso uomini di fede e con le parole del profeta Isaia, ci ha invitato a preparare il nostro cuore.
Siamo anche fortemente richiamati ad impegnarci a preparare le Sue vie (e non le nostre !!) e a spianare tutti gli ostacoli che impediscono alla Sua Parola di far breccia nel nostro cuore, ostacoli che facilmente ci costruiamo noi con le nostre mani

La storia di Gesù è l’anello di una catena. Il più importante, certo. Ma non è fuori dalla successione della storia.
Della nostra storia di uomini. Dio ha accolto il passato degli uomini, fatto anche di errori, di peccati, di uomini malvagi, come Roboamo, Acaz, Manasse…

Gesù non è venuto in un mondo perfetto, e non ha aspettato che lo diventasse per condividere la nostra natura umana.
Così anche noi non dobbiamo sognare una storia diversa, un mondo diverso, per vivere il vangelo. E’ li dove siamo, con i fratelli che abbiamo, che possiamo incontrare il Signore.

E questo, invece di essere un limite, è una grande fortuna: perché vuol dire che non ci sono solo certi luoghi o certe situazioni in cui possiamo incontrare Dio, ma Dio ci è prossimo in ogni situazione, anche quelle che ci “piacciono” di meno.
Grazie, allora, Signore, per la storia che mi hai dato e le persone a cui mi hai affiancato.

Andiamo fino a Betlemme.
Il viaggio è faticoso, lo so. Molto più faticoso di quanto non sia stato per i pastori. I quali in fondo non dovettero lasciare altro che le ceneri del bivacco e le pecore tra i dirupi e i monti.
Per noi, disperatamente in cerca di pace, ma disorientati da chi annuncia salvatori da tutte le parti, ogni passo verso Betlemme sembra un salto nel buio.

Gesù è nato in un mondo difficile per sé e per sua madre, ha dovuto sopportare difficoltà già prima della nascita, è nato come un bambino normale forse penalizzato dalla povertà.
Maria ha incontrato un uomo che le ha fatto da marito e che ha cercato di rispettarla come donna e come madre licenziandola in silenzio quando sapeva che il bambino non era suo: Maria avrebbe sicuramente incontrato problemi legati alla società non molto tollerante.

Dio ha cercato di concretizzare le sue intenzioni coinvolgendo l’umanità intera partendo dalla gente umile e povera.
Lo Spirito Santo apparso in sogno a Giuseppe gli ha ordinato di prendere in moglie Maria.
Giuseppe ha aperto gli occhi e ha capito il progetto grandioso che Dio aveva per l’umanità cioè salvare il suo popolo dai suoi peccati.

Lo Spirito Santo aiuta le singole persone che, pian piano, facendo leva sulla dedizione, hanno saputo fidarsi e capire nonostante l’umiltà, lo scopo della nascita di Gesù.



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