27 Maggio 2016, 09.18
A regola d'arte

Christo: due persone, un solo artista

di Vittoria Pasini

Un po’ tutti ormai sappiamo che dal 18 giugno al 3 luglio sarà possibile percorrere il Molo Galleggiante di 4,5 km che per poco collegherà Sulzano a Montisola, ideato dall’artista Christo. Ma...


Molte persone, però, si chiedono chi sia quest’uomo dal nome importante e credono che il ponte che sta costruendo sia un'opera inutile ed invasiva.
In realtà l’intervento di Christo sul lago d’Iseo è una delle maggiori opere contemporanee mai realizzate al mondo: non solo come dimensione, ma per il coinvolgimento popolare che essa comporta.

E’ probabilmente il capolavoro del maestro e costituisce il completamento delle azioni di intervento poetico sul territorio progettate con la moglie Jeanne-Claude, scomparsa nel 2009.
Perché Christo è sì il nome di battesimo dell'artista di origini bulgare, ma è soprattutto la firma del progetto artistico comune dei coniugi statunitesti: in pratica due persone, ma un solo artista.

Il destino ha voluto che essi nascessero lo stesso giorno dello stesso anno (13 giugno 1935) e che si incontrassero a Parigi nel 1958 quando lei gli commissionò un ritratto della madre.
Si innamorarono, emigrarono insieme negli Stati Uniti e cominciarono a realizzare progetti di ampio respiro, intervenendo in maniera diretta quanto effimera su edifici, monumenti o paesaggi interi. Lei l’organizzatrice, lui l’artista.

Oggi sono fra i più grandi interpreti della Land Art, intervenendo sul paesaggio e modificandolo, nel loro caso in maniera provvisoria.
Insieme hanno cambiato il concetto di “arte pubblica” con la creazione di opere temporanee e transitorie.
I due hanno trasceso i confini tradizionali di pittura, scultura e architettura, con l’obiettivo di creare opere d’arte di gioia e bellezza, offerte gratuitamente alla vista di tutti e completamente autofinanziate.

Fra le maggiori Porta Pinciana a Roma imballata nel 1974; tra il 1972 e il 1976 la Running Fence fu una recinzione continua, tesa da Est a Ovest per quasi quaranta chilometri tra alcuni declivi della campagna californiana, a nord di San Francisco.
E poi Surrounded Islands (1980-1983): le isole della baia di Biscayne a Miami sono state circondate da una cintura di polipropilene fucsia mentre nel 1985 è stato imballato il Pont Neuf di Parigi, il più vecchio dei ponti della capitale francese.

Nel 1995 il Reichstag di Berlino
è stato impacchettato con un tessuto argentato così come nel 2004 fu inaugurato The Gates, un percorso di trentasette chilometri attraverso il Central Park di New York, costituito da materiale arancione intervallato da settemilacinquecentotre portici, alti circa cinque metri e disposti a quattro metri di distanza fra loro.

Ora è il turno di The Floating Piers, concepito insieme a Jeanne-Claude nel 1970: nel 2014, Christo ha scelto il lago d’Iseo come luogo perfetto per le passerelle galleggianti, dandogli un significato sacrale, perché un po’ ricordano le processioni religiose, enfatizzate dal colore rosso-oro dei moli, che cambierà così con le variazioni della luce.

Christo aggiunge una ricerca volta a dare un nuovo valore estetico ai soggetti interessati, abbiamo così impacchettamenti ocra, fucsia, arancioni, ma anche teli distesi tra valli o a circondare isolotti che in ogni caso si distaccano totalmente nella tonalità cromatica dal contesto e ne esaltano la nuova veste allestita appositamente per una trasformazione in chiave moderna.

Nonostante Jeanne-Claude abbia lasciato il compagno di vita e di lavoro, Christo continua ad elaborare sensazionali progetti; sembra infatti ci siano già due progetti in programma: 4 The River, la copertura dell’Arkansas River, in Colorado, e Mastaba, parallelepipedo composto da oltre quattrocentocinquanta mila barili di petrolio vuoti nel deserto degli Emirati Arabi.

E noi li attendiamo con ansia.




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